Parta il generale di Giuseppe Fedi
Parta il generale Parta il generale (Segue dalla 1' pagina) vevano insospettirsi vedendo una valigia passare davanti a loro? «Ciò fa parte del tipo di custodia effettuata su cui stiamo indagando. Kappler non era un detenuto ma un prigioniero di guerra custodito dall'autorità militare. Una situazione, la sua, anomala. Che comunque esclude responsabilità colpose da parte dei custodi. — I visitatori: qualcuno ha insinuato ohe il generale Antonino Anzà pochi giorni prima di morire sarebbe andato a trovarlo. «Ognuno dice la sua. ma non è vero. Kappler riceveva rarissime visite dietro permesso del magistrato. In pratica lo vedeva solo la moglie che andava e veniva e si riforniva di medicinali portandosi dietro centinaia di bottigliette». — Come si giustifica il ritardo con cui sono scattate le indagini? Dalla scoperta della scomparsa di Kappler è passata più di un'ora prima che fosse avvertito il comando dei carabinieri. «Nessuno entrava nella stanza per non disturbare un moribondo. Alle 10 lo ha fatto la suora che ha scoperto il manichino nel letto. Bisogna ricordare che era Ferragosto. La suora si sarà messa a gridare, avrà chiamato l'infermiera che a sua volta avrà cercato il direttore. Il Celio non è un ospedale che risolve i problemi gerarchiciAn maniera rapida. Ognuno avrà fatto i suoi controlli per accertare se era vero e così si spiega il ritardo nel dare l'allarme». — Si pensava ad una fuga di Kappler? «Si temeva semmai un'aggressione dall'esterno, non certo una fuga». — Torniamo ad Anneliese Kappler: a Roma aveva contatti con ambienti politici di destra? «iVo». — Ma qualcuno l'avrà pure aiutata. «Certamente. E' difficile però che si sia rivolta a italiani, poiché è noto che gl'italiani non sanno mantenere un segreto. E' più facile pensare che. se ha avuto dei contatti, li abbia avuti in Germania». — I servizi segreti tedeschi? «Probabilmente. Poteva avere maggior fiducia che la cosa andasse in porto senza indiscrezioni. E' certo che aiuli ne ha avuti, via da ambienti esterni a Quello romano e italiano». Giuseppe Fedi
Persone citate: Anneliese Kappler, Antonino Anzà, Kappler
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