Scoperta la Fiat 132 rossa di Fabrizio Carbone

Scoperta la Fiat 132 rossa Scoperta la Fiat 132 rossa (Segue dalla 1* pagina) guire o perlomeno citare piste e ipotesi, alcune possibili, altre da verificare, altre ancora fantapolitiche. L'auto rossa. Dopo che si era sparsa la voce che una «132» era stata vista sull'autostrada del Brennero la mattina di Ferragosto, ecco arrivare stasera la notizia che la vettura è stata ritrovata. Era in una officina meccanica di S. Michele all'Adige, provincia di Trento, e il proprietatrlo ha telefonato alla polizia. Ricostruendo nei dettagli viene fuori questo racconto: alle 6,40 del mattino l'auto era in sosta nell'area di servizio «raganella Est». A bordo c'erano due uomini: uno sui 50-65 anni, di aspetto florido, statura media, corporatura normale, parlava italiano con accento tedesco; l'altro era un giovane biondo sui venticinque-trent'anni che non avrebbe mai aperto bocca. L'auto aveva fuso il motore ed era stata poi rimorchiata in un garage. I due uomini avevano noleggiato un taxi fino a Bolzano e si erano fermati alla stazione. E' chiaro che sono loro i complici di Anneliese. Ma sia la donna che Herbert Kappler non c'erano. I due avevano fuso il motore correndo sul filo dei 180 chilometri all'ora. Erai.o già stati al Brennero per scortare Kappler fino al confine e pensavano di lasciare l'auto rossa molto più a Sud, tanto per sviare le indagali? C'è stato invece un imprevisto che ha rischiato di far saltare il piano di fuga del nazista? L'unica cosa certa, a questo punto è che Anneliese Kappler non è stata la «mente» del piano, ma aveva un'organizzazione che l'affiancava. /; baule a rotelle. Fa sempre più ridere la versione che sia stato questo il «cavallo di Troia», portato fuori da Anneliese e infilato nel cofano della «132» rossa. La rivista Quattroruote di questo mese, pubblica dati tecnici sulla lussuosa vettura. Nel portabaga¬ gli, calcoli alla mano, può entrare un valigione alto 40 centimetri, lungo 95 e largo 80. Ci può entrare a stento un ometto di 48 chili come Kappler, questo sì, ma l'operazione era troppo rischiosa anche la notte della vigilia di Ferragosto. Perché non pensare allora all'ex tenente colonnello delle SS che esce sorretto dalla moglie, fidando nella «violata consegna» delle guardie? In questo caso, per uscire, gli sarebbe bastato nascondersi per pochi minuti nell'ampio bagagliaio. La sorveglianza. Risulta agli investigatori che erano tre i carabinieri di guardia la notte della fuga (sempre che sia stata quella l'ora dell'«evasione»). Ma c'erano realmente? Domani sapremo — informa il generale Ugo Foscolo — quali provvedimenti saranno "presi nei loro confronti. La lettera al piantone. Uscendo dal Celio al volante della «132», Anneliese Kappler ha lasciato una lettera, indirizzata ad un monsignore. Oggi è stato accertato che dovrebbe trattarsi (il nome non era chiaro sulla busta) di padre Antonio Monteiro, 40 anni, portoghese, rettore del «Collegio internazionale San Lorenzo da Brindisi», residente a Roma da due anni. La donna lo ringrazia per l'«assistenza spirituale» da lui data al marito. Si sa che Kappler si era convertito alla religione cattolica. Ma sarebbe stato interessante parlare con padre Antonio. Combinazione non c'è. E' in vacanza in Brasile e tornerà a settembre. La scoperta della fuga. E' una suora a trovare vuoto il letto del nazista. Era entrata in camera nonostante il cartello «non disturbare». Ma perché un'ora di tempo per dare l'allarme? Si dice perché la burocrazia militare è lenta. Finiamo con la fantapolitica. Marco Pannella, sempre lui, insiste con la tesi del complotto e vede una trama che parte dalla morte (suicidio) del generale Anzà, passa per il gruppo neofascista legato a Stefano Delle Chiaie e finisce al Celio. Qui, al terzo piano del padiglione sono ricoverati i golpisti Salvatore Pecorella e Amos Spiazzi. Secondo Pannella, i carabinieri di guardia sarebbero stati immobilizzati e poi convinti a fornire la versione del «baule». Sta di fatto che il generale Anzà era stato trasportato, morto, al Celio dove il giorno prima si svolsero i suoi funerali. E in quest'occasione (entrata e uscita di personalità, ufficiali e amici) Herbert Kappler sarebbe potuto uscire mentre la moglie restava nella sua camera, senza permettere ad alcuno di entrare. Possibile? Fantascientifico? -. Ancora un'ipotesi su un commando neofascista. Delle Chiaie viene segnalato a Roma proprio in quei giorni. Al piano dov'è ricoverato Kappler c'è il maggiore Pecorella che, nel processo del golpe, è accusato di reati gravissimi — guarda caso — insieme fra gli altri al Delle Chiaie. Il colonnello Spiazzi poi era nei servizi segreti del ministero della Difesa, quella parte del Sid deviante. Fabrizio Carbone

Luoghi citati: Bolzano, Brasile, Brindisi, Roma, Trento