Con i Punks verso l'autunno di Giovanni Arpino
Con i Punks verso l'autunno Figure e fatti di Giovanni Arpino Con i Punks verso l'autunno Sembra sia diventato difficilissimo pronosticare sul prossimo e o~mai imminente autunno. Politici ed economisti, segretari di partito ed esperti di statistica, meridionalisti e industriali del Nord, paiono frazionati in schieramenti l'uno all'altro contrario. E si sa che. da noi, ogni schieramento è come una pietra nello stagno: crea onde successive, risacche di «distinguo», particellari ipotesi che come appendici prolungano, aumentano, diversificano le ragioni iniziali. E così chi parte ottimista si trova, grazie a determinati argomenti, gomito a gomito con altri che avevano iniziato la loro diagnosi pessimisticamente. Persino i diagrammi disegnati in tanti bei quadratini sono, di volta in volta, negativi o positivi o tutte e due le cose. Anche questo è un nostro miracolo: per gli italiani due più due non fa mai quattro, in certi casi è un cinque più, in altri un ire meno meno. Ma è tornata a dir la sua la cipolla. Come già in altri anni (che puntigliosamente — se la memoria non tradisce — commentammo iti questa rubrica) il vecchio, caro tubero ha offerto le sue indicazioni. Pare che vada ricoprendosi di poche pellicine: e il contadino che sa. interpreta il segno come natura comanda. Poche pellicine corrisponderebbero, infatti, ad un inverno climaticamente accettabile, malgrado tutti gli autunni freddi o caldi. E alla cipolla, amica di tanta fame arcaica o compagna di affettuosi soffritti, non vogliamo non credere. Sempreché il terreno inquinato non abbia dato di volta anche per lei, ingannandola. In ogni caso, ci vien detto che il primo segno dell'autunno sarà offerto dai «Puzzoni». Chi sarebbero? Ma la versione filologicamente accettabile dei «Punks» inglesi, perbacco. Costituiscono la nuova gioventù a spasso per Londra. Rapali, vestiti di stracci, di sgradevolissimo odore per scelta, per abitudine, le donne tinte in verde, glt uomini con un punto interrogativo pittato sul cranio, questi eredi degli antichi capelloni pare abbiano trasformato per l'ennesima volta la faccia della capitale inglese. Suonano canzonacce plebee, insultano la regina, abitano nelle cantine più mefitiche, usano il rasoio per difendersi e attaccare le bande nemiche. Portano ragazze giovanissime al guinzaglio, erigono trincee di oscenità verbale, si ribattezzano con nomignoli quali «Marcio» o «Fetente». Nell'ultimo quarto di secolo l'esordio di ogni nuova leva giovanile ha finito solo per imitare o addirittura degradare modelli già antiquati, esaurendo ogni novità comportamentistica. Anche qui. va detto, la più bella 'fo marcia) violetera ti dà solo quel che ha. Per il violetero' idem con rasoio. La stessa ricopiatura vivente dei fumetti non inventa nulla: né zazzere né tosatu¬ re né strumenti di tortura. Benché i «Puzzoni» inglesi circolino con spille da balia infilate nelle guance e nelle narici. Difficile pronosticare se ì nostri possibili e venturi «Puzzoni» d'autunno porteranno la spilla al naso. Gli «indtani metropolitani» si sono limitati al pennarello, non hanno certo scelto le pratiche più cruente delle vecchie tribù, che certi segni sul volto li incidevano a fuoco. Forse avremo il vantaggio di veder disegnata anche la spilla da balia e il guinzaglio: con soddisfazione di mamme trepide e femministe furenti. In attesa dei «Puzzoni» nostri, tiriamo la carretta. Augurandoci che i Previsionisli (termine odioso ma il rispetto della parola «profezia» ce ne vieta altri) si mettano d'accordo. Magari compilando a loro uso e consumo una segreta «schedina» settimanale: se vince Andreatta, ci rimette Peggio e viceversa. Che abbiano anch'essi un punto interrogativo dipinto sul vasto cranio? ★ * L'estate del seno nudo va chiudendo. Gli elzeviristi che si sono impegnati a registrare il fenomeno denunciano batterie scariche. Capezzoli e ghiandole mammarie tornano al coperto.. Peccato. L'ordine dovrebbe essere: continuate cosi, scopritevi più che potete, vi vergognerete prima. Il freddo aiuta. * * Un illustrissimo onorevole di cui sovente, per epigramma o noticina. ho detto peste, m'invia il suo libro con cordiale dedica. Lo sconforto è totale. Ecco cosa ottengono le nostre povere satire. Messere, mi dichiaro vinto, l'unico scampo rimastomi è di non'nominarla più. Il sole del juo avvenire m'ha accecato.
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