La crocerossina nazista fanatica ed intrigante

La crocerossina nazista fanatica ed intrigante La crocerossina nazista fanatica ed intrigante Roma, 16 agosto. Nella scandalosa e strabiliante evasione di Herbert Kappler sembra, dalle prime | indagini, che la signora Anneliese Walther Wenger abbia svolto il ruolo di protagonista. Nata a Soltau, regione della Bassa Sassonia, 53 anni, bionda, massiccia walkiria, fisioterapista, la signora Kappler era in grado di trasportare da sola una valigia di 50 chili? E' la domanda che tutti si pongono scorrendo le foto d'archivio che la ritraggono mentre guarda la tetra sagoma del carcere angioino di Gaeta o mentre attende in abito nuziale, in abito nuziale nero, l'arrivo del suo amato Herbert nello squallido parlatorio del penitenziario militare. Crocerossina nelle prime linee del fronte orientale durante la seconda guerra mondiale, Anneliese Wenger, sposò a guerra finita un ufficiale tedesco rimasto gravemente invalido, da cui ebbe ire figli. Il matrimonio durò poco perché — come ha raccontato Anneliese in un'intervista al settimanale Quick — l'ex ufficiale, psichicamente turbato per la sua invalidità, la picchiava e la maltrattava costantemente. Dopo il matrii monio, si trasferì a Franco forte dove lavorò per sei anni come donna delle pulizie per la società dei vagoni letto alla stazione di Francoforte, lavorava dalle cinque della mattina alle due del pomeriggio, e nel resto del tempo studiava per diventare fisioterapista, una professione che era stata anche del padre. Nel 1962 riuscì a prendere il diploma e a riaprire lo studio del padre. Lì, da una paziente, — ha raccontato Anneliese — apprese per caso di Kappler, detenuto a Gaeta. «Ignoravo — disse in un'intervista — l'esistenza nel mondo di prigionieri di guerra». La donna inizia a confezionare pacchi da spedire a Gaeta: dolci, formaggi, sigarette. Comincia così una corrispondenza fitta, poi la prima fotografia, l'incontro con la madre di Kappler a Stoccarda nel '66. E' qui che, per la prima volta, Anneliese Wenger viene a sapere del massacro delle Fosse Ardeatine, ma non ne resta sconvolta. Il suo unico desiderio, a questo punto, è conoscere quello che diventerà il suo futuro marito. Ma alla prima richiesta ottiene un no da Herbert: «In questa mia casa non posso riceverti», aveva risposto il nazista. Nuovo pellegrinaggio a casa della madre di Kappler e, finalmente, il sì tanto desiderato. E' l'inizio dell'estate del '67, quando la signora Wenger ottiene, dopo un'attesa dì due mesi, il permesso dal ministero della Difesa. Da allora i colloqui si fanno sempre più fitti. «Mi innamorai di lui — disse ancora ai giornali — quando parlò delle Fosse Ardeatine, della sua tragedia personale, del fatto che non recriminava, né si ribellava alla condanna della giustizia italiana». La mattina del 19 aprile '72 in dieci minuti Herbert e Anneliese sono marito e moglie. Li sposa l'allora sindaco de di Gaeta, Damiano Uttaro: rito civile, con testimoni gli avvocati Franco Cuttica e Giulio Celebrano per Kappler e i tenenti dell'esercito Pieralberto Brunelli e Giuseppe Delle Gala (in servizio all'interno del penitenziario) per la signora Anneliese. L'unica dei figli di lei presente alle nozze è la più giovane, Helke, bionda come la madre. Quasi contemporanea al matrimonio è la morte della madre di Kappler, che aveva pregato il Papa Paolo VI di intercedere per la grazia del figlio e che avrebbe voluto vederlo un'ultima volta prima di morire. Una volta signora Kappler, la possente Anneliese si scatena: comincia a tempestare di telefonate gli avvocati italiani del consorte, fa la spola tra Soltau e Gaeta, annuncia ai giornali che Herbert Kappler è molto malato, chiede che venga liberato, che possa tornare in Germania. La cronaca del caso giudiziario Kappler la vede sempre in prima fila, instancabile, ossessiva, mai rassegnata. Un grosso «colpo» lo ottiene quando l'ex ufficiale nazista viene trasferito all'ospedale militare Celio di Roma con relativa sospensione della pena. Le visite si fanno sempre più frequenti. Lei dice che Herbert ha i giorni contati, che dimagrisce a vista d'occhio. L'intraprendente fisioterapista sta già covando il suo piano? Un colpo solitario, o un'azione concertata a più voci? Chi sono gli amici di Anneliese? Le sue visite a Roma erano limitate agli incontri al Celio? Qui risponderanno le indagini. Il personaggio Anneliese esce di scena la notte della vigilia di Ferragosto: la «132» rossa noleggiata a FiuI micino, l'ingresso all'ospedale ; militare, una lunga visita e poi la fuga, propiziata dal «black out» di una vacanza sacra agli italiani. Quello che era stato un suo proposito ferreo, uno scopo irrinunciabile, è oggi realtà. Gioiscono con lei gli ultimi spettri del nazifascismo. Per la maggioranza assoluta degli italiani i sentimenti sono di tutt'altra natura: offesa terribile ai tanti martiri caduti per opporsi alla barbarie di allora. Anneliese Wenger Kappler con questo colpo di mano ha perso la faccia: poteva essere considerata una figura discutibile, ora è complice di un criminale di guerra.

Luoghi citati: Bassa Sassonia, Francoforte, Gaeta, Germania, Roma, Stoccarda