Già 20 gli arrestati per le patenti false

Già 20 gli arrestati per le patenti false S'allarga lo scandalo a Cagliari ! Già 20 gli arrestati per le patenti false Cagliari, 13 agosto. Altre sette persone sono state arrestate, oggi, nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria sullo scandalo delle «patenti facili» scoperto a Cagliari. Con i nuovi sette arresti sale a venti il numero delle persone che nel giro di poco più di una settimana sono finite in carcere sotto l'accusa di corruzione aggravata e continuata e di falso materiale. Stamane sono stati arrestati Anselmo Zedda, 45 anni e Luigi Dessi di 31, entrambi da San Nicolò Arcidano (Oristano), Pasqualino Campus, 49 anni, da Abbasanta (Oristano), Gavino Archittu, di 45, da Oschiri (Sassari), Mario Diana, 42 anni, di Gonnosfanadiga (Cagliari), Silvano Barlini, 35 anni, di Imperia e residente a Carbonia (Cagliari) e Paolo Cocco, 46 anni, cagliaritano. Secondo gli elementi d'accusa raccolti dagli investigatori, Anselmo Zedda, Luigi Dessi. Pasqualino Campus, Gavino Archittu e Mario Diana costituivano nell'organizzazione i procacciatori dei «patentandi» i quali, attraverso scuole guida compiacenti, riuscivano ad ottenere il documento di guida senza sostenere l'esame o senza effettuare le prescritte lezioni di teo¬ ria e di pratica e dietro versamento di un congruo compenso. Degli altri due tratti in arresto oggi, Silvano Barlini è titolare di un'autoscuola a Carbonia, mentre Paolo Cocco è il proprietario di un'agenzia di pratiche automobilistiche con sede a Cagliari. In carcere anche sette funzionari del compartimento della motorizzazione di Cagliari. Sono Carlo De Francesco, Giovanni Schirru, Attilio Piseddu, Giuseppe Cruccu, Lamberto Picinelli e Italo Pintus, tutti componenti delle commissioni giudicanti per il rilascio delle patenti di guida, e la signora Ines Atzori, addetta alle pratiche burocratiche. Il sistema messo in atto dall'organizzazione era abbastanza semplice. Trovata la persona che per motivi vari intendeva conseguire la patente senza sottoporsi al normale iter e disposta a sborsare una certa somma, i procacciatori la mettevano in contatto con l'autoscuola compiacente e questa, utilizzando secondo le circostanze l'agenzia di pratiche automobilistiche per l'espletamento di determinate procedure, provvedeva a presentare la necessaria documentazione alla motorizzazione. (Ag. Italia)