La famiglia abitava a Rivarolo da 6 anni

La famiglia abitava a Rivarolo da 6 anni La famiglia abitava a Rivarolo da 6 anni A Rivarolo, la notizia del fe-1 rimento di Giuseppe Boragina e del figlio Saverio ha suscitato emozione. Nella quieta cittadina del Canavese, semivuota per l'esodo, estivo, le prime informazioni sul grave episodio di sangue sono state riportate dai giornali del pomeriggio andati in breve tempo letteralmente a ruba. La famiglia, Immigrata a Rivarolo circa sei anni fa, è infatti molto conosciuta in paese; Tina ed Agostina Boragina, due delle tre figlie di Giuseppe, gestiscono un'avviata bottega di parrucchiere per signora al numero 38 di corso Torino, la via principale. Saverio, il più grave del due feriti, è titolare con 11 cognato An- gelo Vullo, (marito di Tina) di un'officina meccanica e carrozzeria, In un condominio di recentissima costruzione in via Sant'Eligio, dove si è trasferito circa un anno fa dalla strada per Ciconlo, nel pressi del fiume Orco. Sposato con Silvana Bicchieri, 23 anni, originarla di Macomer, Saverio è padre di due bambini Jessica di 4 anni e Giuseppe di uno. «Un papà tenero, un marito affettuoso», dice chi lo conosce bene. Grazie alla sua abilità di carrozziere, è riuscito In breve tempo a farsi una numerosa clientela In paese e, sembra, anche numerosi amici. Del padre Giuseppe, si sa un po' meno. Descritto concordemente come un tipo un po' chiuso, di poche parole, abita con la moglie e i due figli minori, Teresa di 16 anni, e Saro di 14, In un appartamento di tre stanze al secondo piano di via Ivrea 74. E' muratore; con un furgoncino, che guida con cautela a causa di un occhio rimasto offeso In un Infortunio, svolge attività in proprio, compiendo lavori saltuari. Venne a Rivarolo circa sei anni fa con Saverlo ed il resto della famiglia, al seguito della figlia Tina: la ragazza aveva rilevato un anno prima il negozio di parrucchlera che gestisce tuttora con la sorella. Il capo di questa famiglia quasi patriarcale (sulla quale sembra tuttavia sia la madre ad esercitare una notevole autorità) viene descritto come un tipo tranquillo. «Non è ceHo un attaccabrighe», dicono di lui 1 vicini. Quanto al carattere del figlio Saverlo ed in particolare della sua «attitudine» alla rissa, i commenti raccolti in paese tra chi conosce bene 11 giovane divergono parecchio. Qualcuno afferma che «dopo qualche intemperanza» dovuta più che altro all'età, Saverio «ha messo la testa a posto», acquietandosi In un matrimonio ben riuscito. C'è chi Invece, (ed è un amico stretto) accoglie la notizia dell'aggressione senza molta sorpresa. «Voleva sempre avere l'ultima parola — è il commento —. Un uomo impulsivo, che si infiammava facilmente. Sa come sono certi tipi». E ricorda senza precisarne 1 dettagli un episodio avvenuto in una cena di amici, prima di partire, in cui Saverio aveva dimostrato ancora una volta di essere un tipo «dal sangue caldo, uno cui saltava facilmente la mosca al naso». A Vibo Valentia la famiglia del Boragina era giunta alla fine di luglio. In paese si ricordano bene la partenza, il 30 luglio: «Sono partiti tutti in un corteo di macchine senza lasciar detto quando sarebbero rientrati». Sulle saracinesche della bottega di Tina e dell'officina di Saverio 1 cartelli con 11 rituale «Chiuso per ferie» mancano infatti dell'Indicazione del periodo; «Gii altri anni stavano via tre settimane», commenta l'amico. Aggiunge un conoscente che ha assistito alla partenza: «Saverio appariva molto contento di andare in vacanza. Disse scherzando che avrebbe dovuto rallentare l'andatura della sua Alletta per consentire all'auto del cognato di stargli dietro». Ricorda anche un'altra frase scherzosa rivolta in quell'occasione al giovane, ma che ora suona come un sinistro presagio: «Attento che dove vai tu si spara facilmente». Massimo Boccaletti

Persone citate: Agostina Boragina, Boccaletti, Boragina, Giuseppe Boragina, Silvana Bicchieri, Vullo

Luoghi citati: Macomer, Rivarolo, Vibo Valentia