Molti negozi aperti per gli stranieri che fanno acquisti in valuta pregiata

Molti negozi aperti per gli stranieri che fanno acquisti in valuta pregiata Molti negozi aperti per gli stranieri che fanno acquisti in valuta pregiata Un arabo ha comprato un televisore In un grande magazzino; un gruppo di Iraniani ha latto provvista di cosmetici In una celebre profumeria; una famiglia del Camerun ha acquistato un servizio di piatti; un'affascinante parigina una serie di bomboniere (non per sé, ha precisato); in un negozio di calzature di piazza Carlo Felice ieri non si è visto un solo cliente italiano In tutto il pomeriggio: soltanto stranieri. Il cambio favorevole induce i turisti provenienti dall'estero a fare «il pieno» di acquisti in Italia e la nostra città, pur non avendo particolari richiami, rientra noi giro dello «shopping». I maggiori negozi del centro hanno rinunciato alla chiusura feriale per accogliere questa benefica pioggia di valuta pregiata. Qualcuno si lamenta, ma lo farebbe in ogni caso per abitudine: «Non siamo più ai livelli dello scorso anno o di quello precedente — dice — ci sono i francesi, ma non si è visto un tedesco. La convenienza per il cambio si è ridotta». Intanto però i negozi continuano a tenere aperto e ad incassare, anche in questo periodo, cifre che fino a cinque o sei anni fa erano impensabili. Tutti accettano di buon grado moneta straniera: «Franchi e marchi — ci dicono in una banca di via Roma — sono benvenuti: il cambio lo si ricava dal giornale, non ci sono problemi». Lo «shopping» ha ormai un itinerario preciso: piazza Carlo Felice, via Roma, piazza San Cario, piazza Castello, via Accademia delle Scienze, via Lagrange e le strade laterali. Gli stranieri non si scostano dal centro. Osservano attentamente le vetrine, calcolano i prezzi al cambio ed entrano con le idee precise: «Sanno già cosa vogliono, non ci /anno perdere tempo», dice il direttore della Marus di via Roma, signor Stura. «Cercano la linea italiana — aggiunge — e sanno che i nostri abiti hanno una miglior "vestibllità". In questo periodo vendiamo camiciotti, pantaloni, giacche estive. I clienti sono soprattutto francesi, seguiti da svizzeri e tedeschi. Su cento clienti che entrano da r.oi vi sono circa trenta stranieri. Lo scorso anno erano di più, ma non ci lamentiamo. Grazie a loro andiamo avanti bene anche in questo periodo». Discorso analogo viene fatto dall'assistente commerciale della Rinascente, Di Vito: «Il flusso di stranieri è incominciato una d'erta di giorni fa. Punto fisso per gli acquisti è il reparto profumeria, soprattutto per i francesi: comprano i loro stessi prodotti pinalmmcabdbdzingti pagandoli dal 20 al 30 per cento in meno. Sono interessati anche all'abbigliamento "casual", alle magliette e camicette per l'estate, ma non dimenticano di procurarsi capi per il prossimo inverno. Abbiamo già venduto cappotti e loden. Ieri è venuto anche un arabo a comprarsi un televisore». Uno dei capi reparto della Caudano, Zinettl, incolpa le tangenziali della diminuzione degli stranieri, ma ammette che in certi giorni almeno la metà del clienti viene da oltre confine: «Ci sono stati gruppi di francesi, i più numerosi, e poi spagnoli e tedeschi. Ieri c'è stata anche una famiglia del Camerun che ha comprato un servizio di piatti italiano. I turisti acquistano molti pezzi in ceramica, barattoli fantasia, animali di porcellana: rispetto ai prezzi correnti all'estero, risparmiano un 25-30 per cento e poi hanno un ricordo del loro soggiorno in Italia». Al calzaturificio Duomo di piazza Carlo Felice gli stranieri costituiscono la fetta maggiore della clientela d'agosto: «Ieri pomeriggio — dice ima commessa — ci sono stati soltanto francesi. Cercano le scarpe italiane perché sono meno care e più belle. Hanno le idee precise, ma ci fanno ugualmente perdere tempo perché provano e riprovano, vogliono es sere sicuri dell'acquisto», in mezzo a tante voci soddisfat te aimeno non lo è. In piazza San Cari0 c-è contestazione silenziosa. A parlare, ma più che altro si tratta di uno sfogo, è il titolare di Olimpie, signor Rabezzana: «Rispetto agli anni scorsi il movimento è minimo perché è la prima volta che ad agosto si conserva il divieto di sosta su tutta la piazza. Ci sono i vigili urbani sempre pronti come falchi: a volte sono sei, tutti insieme col libretto in mano. Piombano sulle auto, straniere o italiane, che incautamente si fermano e minacciano: se mettete i piedi per terra c'è la multa. E gli automobilisti, rispettosamente, se ne vanno altrove. Questo è l'aiuto che ci ha dato quest'anno l'amministrazione comunale. Se lo ha fatto per motivi estetici, vorrei sapere come giustifica i taxi, ben "mimetizzati" nel loro giallo, che occupano i due angoli della piazza. E poi, sei vigili? Quanti incroci pericolosi sono guardati altrettanto bene, quanti giardini pubblici? E perché dalle 20 in avanti, quando t negozi sono chiusi, il parcheggio è libero a tutti? A quell'ora il centro storico non ha più valori artistici da proteggere?». Rabezzana dice che c'è stata una petizione ed il Comune non ha neppure risposto e indica uno del «caffè» storici della piazza, 11 «San Carlo», chiuso .per la prima volta ad agosto: «Il'prossimo anno altri seguiranno il suo esempio: le attenzioni dei vigili non favoriscono certo il movimento turistico. Invece di insegnare loro l'inglese o il francese,.ll si addestra alla multa internazionale». Anche questo è un problema della «rorino d'agosto». Gianni Bisio Piazza San Carlo è una tappa obbligata per lo « shopping »

Persone citate: Caudano, Di Vito, Gianni Bisio, Rabezzana

Luoghi citati: Camerun, Italia