Solo per 30 mila giovani c'è già un posto sicuro

Solo per 30 mila giovani c'è già un posto sicuro Le domande di lavoro sono 650 mila Solo per 30 mila giovani c'è già un posto sicuro Roma, 13 agosto. I dati disaggregati delle iscrizioni al primo scaglione delle speciali liste di collocamento per i giovani fra i 15 e i 29 anni — suddivisi cioè per fasce di età, titolo di studio e I orientamento nella scelta del lavoro — si potranno conoscere, per ben che vada, solo ai primi di settembre. Dalle informazioni da noi raccolte al ministero, risulta che gli impiegati degli uffici di collocamento, non disponendo di elaborati elettronici, dovranno selezionare le circa 650 mi- la domande muniti di carta, penna e macchina per scrivere. Un lavoro manuale da fine Ottocento. Come se non bastasse, altrettanto laboriosa si presenta la trasmissione dei formulari. Una volta ultimati i risultati relativi alla «qualità» delle domande, gli ottomila e più uffici di collocamento, di-I slocati in tutta Italia, invioranno i dati in loro possesso ai rispettivi uffici provinciali del lavoro, i quali, a loro volta, dopo un nuovo controllo (sempre manuale), spediranno i moduli agli uffici regionali. Ultima tappa, il ministero del Lavoro, dove tutti i nominativi, previa un'apposita fase di codificazione, verranno inseriti nel «cervellone» che li metterà rapidamente in colonna. Dalle diverse graduatorie, finalmente, potranno attingere gli enti pubblici, i comuni e le industrie private per dare ai giovani ima sistemazione, sia pure provvisoria. Ecco perché, di fronte ad una trafila cosi complicata, ci sembra già un primato non indifferente rispettare il ter mine dei primi giorni di settembre. La situazione è quella che è, il tempo stringe e non si intravedono possibili rimedi. L'auspicio è, semmai, di una maggiore organizzazione al momento degli aggiornamenti delle liste speciali, previsti per fine dicembre e per la fine del marzo 1978. Ma, al di là dei tempi di compilazione delle graduatorie, il problema più pressante rimane quello di conoscere quante delle 650 mila domande avranno uno sbocco concreto. Molti osservatori ritengono già che i 1060 miliardi di lire, in tre anni, previsti dalla legge sull'occupazione giovanile, sono inadeguati. Il ministro Tina Anselmi non esclude, però, in caso di seri programmi di lavoro, un superamento del tetto dei 1000 miliardi. Il provvedimento sull'occupazione giovanile concede in pratica quattro possibilità: contratti a tempo indeterminato con particolari forme di incentivi per le aziende che assumono; speciali contratti a tempo determinato di lavoro-studio-qualifica; iniziative regionali; progetti statali «socialmente utili». Al momento, di concreto, ci sono solo alcuni piani messi a punto dai vari ministeri, che dovrebbero dare lavoro a circa 30 mila giovani. E gli altri 620 mila disoccupati? Dovranno attendere le iniziative delle Regioni (solo il progetto del Piemonte è in fase avanzata) e le richieste delle imprese private. e. p. stesso ha lasciato il carcere di San Vittore. Pulitanò non ha invece accolto le istanze di scarcerazione degli altri due imputati. La dichiarazione di fallimento della Saom-Sidac e della Omsa ha suscitato viva apprensione nelle maestranze degli stabilimenti di Faenza, Forli e Ranica (Bergamo), sui quali sovrasta la minaccia di chiusura. Secondo indiscrezioni apprese a Palazzo di Giustizia, sembra però che il sostituto procuratore della Repubblica Libero Riccardelli abbia chiesto il fallimento delle due aziende solo per chiarire, sotto il profilo di illecito penale, la situazione finanziaria e patrimoniale che gli amministratori hanno ingarbugliato per poter distrarre mezzi da impiegare in altre imprese. Sarà quasi certamente concesso l'esercizio provvisorio per garantire il salario e il posto di lavoro a quasi tutti i 2000 dipendenti.

Persone citate: Pulitanò, Tina Anselmi

Luoghi citati: Bergamo, Faenza, Forli, Italia, Piemonte, Ranica, Roma