Detenuto in licenza truffa venti

Detenuto in licenza truffa venti Sua complice la moglie Detenuto in licenza truffa venti Aveva ottenuto la libertà per 8 giorni, fingendosi affetto da un male incurabile Un detenuto in licenza ha truffato 20 milioni in oggetti d'oro a un rappresentante di preziosi. Si chiama Carmelo Gozzi, 32 anni, ultimo Indirizzo conosciuto, prima di finire In carcere, corso Trapani 85. Simulando una grave malattia, la scorsa estate si era fatto ricoverare all'ospedale Molinette, ed era evaso, in pigiama, dopo aver elusa la sorveglianza con un pretesto. E' stato catturato in un bar di corso Vittorio il 14 dicembre. Qualche settimana fa ha nuovamente finto di avere un grave attacco di un male incurabile. Il giudice di sorveglianza gli ha concesso un permesso di 8 giorni ma, allo scadere del termale, Carmelo Gozzi non è rientrato, approfittando della libertà per portare a termine uno dei suoi «colpi». Le sue mosse sono state ricostruite dai carabinieri di Mlrafiori, al comando del maggiore Rossanigo. Il Gozzi ha affittato a nome della moglie, Maria Vittoria Onali, 27 anni, un lussuoso appartamen- to m corso Cosenza 170. Spacciandosi per un facoltoso e «bene introdotto» commerciante milanese, Roberto Cavallini, ha preso contatto con alcuni rappresentanti di oreficeria. Tra di essi, Giuseppe Aronna, via San Pio V 14, dal quale ha acquistato una partita di oggetti per il valore di un milione, pagamento In contanti. Dopo alcuni giorni si è rifatto vivo ottenendo monili per 20 milioni a credito. A questo punto è sparito facendo perdere le proprie tracce. I carabinieri sono riusciti a rintracciare l'appartamento, ma 1 coniugi erano già scappati. Si è accertato che Roberto Cavallini esiste ed è un conoscente di Vittoria Onali. Carmelo Gozzi ne ha assunto l'identità a causa di una certa rassomiglianza fisica. •k Due topi d'auto, Antonio Sanna, 34 anni, via Pomba 4, già noto a polizia e carabinieri, e Aldo Dosio, 33 anni, via Nizza 13, sono stati catturati dai carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria. Il comandante, col. Schettino, aveva ricevuto numerose denunce da albergatori e titolari di ristoranti del centro città, soprattutto nel paraggi della stazione ferroviaria. I turisti stranieri che si fermavano nei locali della zona, all'uscita trovavano, immancabilmente, le loro auto saccheggiate. L'altra sera, dopo una serie di appostamenti, il brigadiere Messina è riuscito a sorprendere i due mentre facevano man bassa dei bagagli dalla «Jaguar» di uno svlzzero, parcheggiata In via Calandra quasi all'angolo con corso Vittorio. Carmelo Gozzi

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