Pianta la moglie e scappa con la cognata dopo aver ferito il suocero che s'oppone

Pianta la moglie e scappa con la cognata dopo aver ferito il suocero che s'oppone E' successo nel mondo della "Torino nera,, in vacanza sull'Adriatico Pianta la moglie e scappa con la cognata dopo aver ferito il suocero che s'oppone Benito Boncristiano (già accusato di far parte di una banda che compì rapine per mezzo miliardo) aveva affittato una lussuosa villetta al Lido delle Nazioni - Qui il marito di sua figlia si è presentato a comunicargli la sua decisione d'andarsene con l'altra figlia, Anna - Quando si è sentito dire no, ha sparato Un giovane decide di plantare la moglie e di fuggire con la giovane cognata: poiché 11 padre delle due ragazze si oppone, Io abbatte a colpi di pistola. Mentre l'uomo cade ferito, lo sparatore e la cognata, che ha già pronta la valigia, fuggono. Una ennesima storia di vita e malavita. Accade In una tranquilla sera all'elegante Lido delle Nazioni, sull'Adriatico, presso Ferrara, dove 1 protagonisti, tutti personaggi noti della Torino nera, sono In vacanza In ville da mezzo milione d'affitto. Entrambi hanno fascicoli voluminosi I negli archivi delia questura e I dei carabinieri: Pasquale MonteI murno. 24 anni, di Foggia, abitante in via Artom 81/17, precedenti per rapina ed evasione, lo sparatore; Benito Boncristiano, 43 anni, alle spalle un'altra vita violenta, Il ferito; la figlia. Patrizia Boncristiano, 19 anni, da tre moglie di Montemurno, Involontaria causa del litigo e vittima; Anna Montemurno, sua sorella, ventenne, anch'essa causa della sparatoria, però volontaria. Storie che cominciano lontano. Rapinatori armati assaltano la agenzia della Banca dell'Agricoltura In via San Francesco da Paola. Era il mattino del 2 dicembre 1974. Le indagini sono rapide, saltano fuori i primi nomi: Benito Boncristiano viene catturato tre giorni più tardi, anche Pasquale Montemurno, secondo la polizia, era della partita. La banda, secondo gli uomini della "Mobile", era composta da diversi balordi: Giuseppe Sehittino, Fiorentino Migliorerò, Ruggero Epifanio, altri ancora. Anziché entrare pistole alla mano negli istituti di credito, I rapinatori, che sembravano aver pianificato la propria attività, si alternavano nei « colpi »; inoltre non facevano mai irruzione durante l'orario di sportello, ma appena avvenuta la chiusura. Agguantavano il primo impiegato che usciva, pistola alla schiena lo costringevano a rientrare nell'agenzia e si facevano aprire la cassaforte. Cosi erano riusciti a mettere insieme, secondo i calcoli più realistici, almeno mezzo miliardo. VI furono molti arresti, specialmente con un conflitto a fuoco nel gennaio '75. Attento a non farsi intrappolare dalla polizia, Pasquale Montemurno riuscì a evitare per mesi le manette. Poi, una leggerezza, imperdonabile in chi è braccato dalle forze dell'ordine, lo fece catturare. Fu un altro episodio drammatico: il 19 ottobre 1975 ipfTpcepnfMftRrl il giovanotto ' aveva deciso di passare un allegro pomeriggio di festa al « Gold Music » di corso Traiano. Al banco di mescita, però, c'era un altro personaggio che a Montemurno non doveva essere troppo simpatico. Scoppiò una discussione, Montemurno, atteggiamento da duro, afferrò per il collo l'avversario. Ma questi estrasse la pistola e fece fuoco, tre volte. Un proiettile raggiunse alle natiche Carlo Ricotti, uno sfortunato avventore, gli altri due Montemurno, allo stomaco e al ventre. Tentò di farsi curare dalla m moglie, in casa, ma le ferite erano serie, dovette essere ricoverato alle Molinette. E da 11 il suo viaggio si concluse alle « Nuove ». In galera, però, Montemurno rimase poco. La notte del 26 dicembre, con due complici, evase. Anche i suoi compagni di fuga avevano precedenti notevoli, erano Pasquale Grua e Giuseppe Nerbo. Avevano segato le sbarre della cella con una lima, sembra, arrivata dentro un soffice panettone natalizio. Da quella notte di Montemurno non si è saputo più nulla. Le porte del carcere si sono aperte invece legittimamente per Benito Boncristiano un paio di mesi or sono. Cosi lo ritroviamo al mare, in una villetta della zona residenziale del Lido degli Stranieri, in via Canada: un quartiere elegante, affitti elevati, rispettabilità garantita. Con lui ci sono la moglie, le figlie Anna e Patrizia, con la figlia di quest'ultima, che ha 2 anni. Qualcosa, tuttavia, doveva aver incrinato i rapporti fra Patrizia e Pasquale Montemurno, 11 matrimonio era sull'orlo del fallimento. Il giovane di carattere evidentemente instabile, si era innamorato della cognata Anna e aveva deciso di andarsene con lei. Sembra che l'altra sera si sia presentato alla porta della tranquilla villetta: 1 carabinieri sospettano però che il giovane da giorni fosse al Lido. Anna Boncristlani non sembra che avesse troppi scrupoli: aspettava in camera, con la valigia pronta. Il benestare del padre, la reazione della sorella erano sembrati dettagli insignificanti. Ma Benito Boncristiano possiede un concetto patriarcale della famiglia e quella tresca maturata sotto i suol occhi lo ha sconvolto. Accoglie con rudezza il genero, scoppia una lite furibonda. Scandalizzando 1 vicini, tranquilli villeggianti, i due proseguono la discussione prima nel giardino, poi in strada. Urla, minacce, poi gli spari. Pasquale Montemurno ha fatto fuoco con una pistola cai. 7,65. Tre colpi, mira bassa. Il suocero è stato raggiunto alle gambe e alla mano sinistra. Lo sparatore è risalito sull'auto, ha suonato il clacson nel modo convenuto ed è stato raggiunto da Amia. Sono scomparsi nella notte. Sul luogo sono accorsi i carabinieri di Comacchio, è scattata l'ennesima caccia. Il pretore Torsello ha emesso ordine | di cattura per tentato omicidio. I Portato all'ospedale di Comac| chio, intanto, Boncristiano è stato operato: guarirà in 40 giorni. I Vincenzo Tessandori Benito Boncristiano - Pasquale Montemurno (all'ospedale nel '75) e sua moglie Patrizia

Luoghi citati: Comacchio, Ferrara, Torino