Chiuse le liste speciali 477 mila giovani iscritti

Chiuse le liste speciali 477 mila giovani iscritti La prima fase per i posti di lavoro e l'ordine sociale Chiuse le liste speciali 477 mila giovani iscritti Nella sola Campania 112.910 hanno chiesto un'occupazione: più dell'intera Italia del Nord - Lo Stato ha stanziato 1060 miliardi - Previsti contributi alle aziende private, che assumeranno i giovani, anche per favorire la qualificazione professionale Roma, 11 agosto. La prima fase della corsa alla speranza per un posto di lavoro si è chiusa questo pomeriggio, pochi minuti dopo le 14. A quell'ora, secondo i primi dati forniti dal ministero, si erano iscritti nelle speciali liste di collocamento, previste dalla legge sull'occupazione giovanile, quasi 477 mila persone fra i 15 e i 29 anni. Ma i ritardatari, quelli che non si sono iscritti entro oggi, non rimarranno tagliati fuori dalla legge, avendo la possibilità di aggiungere i loro nominativi negli aggiornamenti delle liste, previsti per la fine di dicembre 1977 e la fine di marzo 1978. Le aziende e gli enti pubblici daranno però la precedenza agli iscritti del primo scaglione. Le numerose iscrizioni sul filo del traguardo non hanno comunque smentito, anzi hanno confermato, la tendenza che vede il maggior numero di iscritti nelle regioni meridionali (282.198), seguite da quelle dell'Italia centrale (102 mila 276) e da quelle settentrionali (92.472). In particolare, la regione che ha « fornito » la lista più lunga è la I Campania con 112.910 giova- ni; seguono, la Sicilia (60.420), il Lazio (58.880), la Puglia (43.463), la Toscana (25.984), la Lombardia (21.800), la Calabria (20.800), il Piemonte (20.400), la Sardegna (20.321), l'Emilia-Romagna (19.217), il Veneto (14.353), l'Abruzzo (12.829), la Liguria (10.718), l'Umbria (9037), le Marche (8375), la Basilicata (7500), il Molise (3955), il Friuli Venezia Giulia (3880), il Trentino Alto Adige (1842). Chiude la graduatoria la Valle d'Aosta, con appena 262 iscrizioni. Il ministro del Lavoro, Tina Anselmi, ha rivolto questa sera alle organizzazioni imprenditoriali di tutti i settori economici «un pressante invito perché si rendano conto della necessità obiettiva di un loro sforzo affinché i datori di lavoro, avvalendosi degli incentivi previsti, diano un valido contributo specie per la stipulazione di contratti a tempo indeterminato e di contratti di formazione». Lo scopo della legge, ha aggiunto il ministro, non è quello della logica assistenziale, ma va incontro alle esigenze delle imprese «anche in un settore tanto importante quale quello della formazione professionale». Ma quali reali prospettive offre la legge a sostegno dell'occupazione giovanile? Lo stanziamento previsto dal provvedimento è di 1060 miliardi di lire per dare «opportunità di lavoro» (così è scritto) a circa 500 mila giovani tra i 15 e i 29 anni (a quanti, praticamente, si sono iscritti a tutt'oggi). La somma è cosi suddivisa: 90 miliardi per il 1977; 380 miliardi per il 1978 320 miliardi per il 1979, 270 miliardi per il 1980. Gli interventi straordinari riguarderanno sia il settore privato, sia quello pubblico. Nella riunione di giovedì scorso il Cipe ha destinato 80 dei 90 miliardi di lire disponibili per l'ultima parte del 1977 a progetti «socialmente utili»; i rimanenti 10 miliardi di lire saranno riservati per le agevolazioni alle imprese e alle iniziative regionali in materia agricola. Attenendosi alle graduatorie delle liste speciali, tutte le imprese del settore privato, comprese quelle agricole, commerciali e artigianali, potranno assumere a tempo indeterminato, con particolari agevolazioni, giovani già qualificati professionalmente. Considerando, però, che uno dei motivi di fondo delle difficoltà di accesso al mondo del lavoro è proprio la mancanza della qualifica, la legge prevede appositi contratti di formazione della durata di un anno per i giovani tra i 15 e i 22 anni, elevati a 24 per le donne e i diplomati e a 26 per i laureati. Una volta scaduto questo contratto lavoro-studio (i giovani hanno l'obbligo di partecipare a corsi di formazione professionale), le aziende potranno assumere a tempo indeterminato gli apprendisti con qualifica. Nel rapporto a tempo indeterminato lo Stato verserà alle aziende 64 mila lire mensili per ciascun nuovo assunto nel Meridione e 32 mila mensili nel Centro Nord. Le somme saranno corrisposte per due anni alle imprese meridionali e per 18 mesi a quelle del Centro-Nord. Nel rapporto di formazione alle aziende saranno corrisposte 400 lire l'ora per ogni giovane assunto nel Mezzogiorno e 200 lire l'ora nel Centro-Nord; le agevolazioni saranno corrisposte per tutta la durata del contratto, cioè un anno. Per il settore pubblico, infine, è prevista l'istituzione di progetti speciali socialmente utili predisposti dallo Stato e dalle Regioni nei settori dei beni ambientali, del patrimonio agrario (dando impulso al movimento cooperativistico) e forestale (servizi antincendi), del turismo e dell'aggiornamento catastale, dei servizi sociali per i liberati dal carcere e per la rieducazione dei minori disadattati. Emilio Pucci La procedura punto per punto • UFFICIO COMUNALE DI COUOCAMENTO 1+ NELL'INDUSTRIA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Graduatorie Compilato con criteri oggettivi Le prime graduatorie devono essere'compilate entro l'il agosto. Successivamente saranno aggiornate ogni sei mesi Contratto a tempo Indeterminato (periodo di prova di 30 giorni) Contratto di formazione (massimo di 12 mesi, almeno 20 ore settimanali di lavoro; obbligo di frequenza del corsi di formazione professionale) Costituzione di cooperative di lavoro (convenzione per la realizzazione di opere di pubblica utilità. Periodo massimo di 12 mesi, elevabilc a 24 su delibera del Clpe) Contratto di lavoro a tempo determinato (assunzioni per la realizzazione di opere di pubblica utilità. Da un minimo di A mesi a un massimo di 12) Contratto a tempo indeterminato (da parte di aziende e cooperative agricole) Contratto di lavoro a tempo determinato (da parte di aziende o cooperative agricole. Interessa solo I tecnici agricoli, dìplomotl o laureati. Periodo di 12 mesi) Contratto di formazione (da parte di aziende o cooperative agricole. Massimo 12 mesi: almeno 20 ore settimanali di lavoro; obbligo di frequenza dei corsi di formazione professionale) Associazioni a cooperative per la messa a coltura di terre incolte Associazioni a cooperative per le normali attività agricole

Persone citate: Contratto, Emilio Pucci, Tina Anselmi