La visita di Elisabetta in Ulster insanguinato da violenti scontri

La visita di Elisabetta in Ulster insanguinato da violenti scontri La visita di Elisabetta in Ulster insanguinato da violenti scontri Belfast, 10 agosto. Attentati terroristici e sanguinose manifestazioni hanno salutato la visita della regina Elisabetta d'Inghilterra nell'Irlanda del Nord. La sovrana, sbarcata stamane nella provincia insanguinata da una annosa guerra civile, è stata ribattezzata «regina della morte» in vistosi cartelloni eretti dai cattolici repubblicani, i quali si battono per l'unificazione dell'Ulster alla Repubblica irlandese (Eire). Mentre Elisabetta presiedeva a una cerimonia nel castello di Hillsborough, a una ventina di chilometri di distanza un corteo di cattolici repubblicani ingaggiava una violenta rissa con le forze di sicurezza formate da polizia e reparti dell'esercito britannico, le quali tentavano di bloccare l'accesso dei manifestanti al municipio, situato nel centro di Belfast. E' stato fatto uso di proiettili di gomma. Almeno venti manifestanti sono stati arrestati, colti — secondo la polizia — mentre scagliavano mattoni e bottiglie molotov contro le forze dell'ordine schierate a cordone nella Falls Road, una delle più insanguinate vie della capitale nordirlandese, che segna il confine fra un quartiere di protestanti e uno di cattolici. Lo scontro è durato circa mezz'ora. Teatro delle fasi più violente è stato un parcheggio d'auto. Numerose autovetture sono state rovesciate e incendiate. L'esercito britannico vi ha fatto intervenire mezzi corazzati, con i quali il corteo dei cattolici è stato prima affiancato, poi bloccato. Il bilancio provvisorio dei disordini è di 15 feriti (fra i quali un vecchio caduto sotto le manganellate dei soldati): due di essi sono gravi. Non solo le forze dell'ordine hanno tentato di impedire la manifestazione: lungo il percorso è esplosa, mezz'ora prima dell'arrivo del corteo, una bomba di piccole dimensioni: due persone ne sono rimaste ferite, ma il bilancio dell'attentato sarebbe stato i ben più grave se l'esplosione si fosse verificata durante il passaggio dei manifestanti. Sulla paternità di quel gesto non vi sono dubbi: i sospetti cadono per forza di cose sugli estremisti protestanti, i quali proclamano la loro fedeltà alla corona e difendono l'unione dell'Ulster alla Gran Bretagna. Il corteo era stato organizzato dal Sinn Flin, l'ala politica dell'Ira, deciso a turbare la visita della regina e contestare ciò che il viaggio di Elisabetta rappresenta, cioè l'asserimento della sovranità britannica aulle sei province dell'Ulster. Altre due bombe sono esplose a Londonderry, per dimensioni la seconda città nordirlandese, dove si è svolta un'altra manifestazione di protesta contro la visita di Elisabetta. Altri attentati vengono segnalati in centri minori. A Crossmaglen un'auto imbottita di tritolo è stata fatta esplodere davanti a una base dell'esercito: la cittadina si trova in posizione delicatissima, a ridosso della frontiera fra l'Ulster e la Repubblica d'Irlanda. Ancora a Londonderry, cecchini dell'Ira hanno aperto il fuoco contro una postazione dell'esercito. In nessuno di questi attentati si lamentano danni alle persone. Per il momento gli episodi di violenza sono ben lontani dalla spettacolare ondata di terrorismo che l'ala « provisionai » dell'Ira aveva minac¬ ciato di sferrare all'arrivo della regina. Elisabetta, che resterà in Ulster fino a domani sera nel quadro delle celebrazioni del « Silver jubilee », il 25" anniversario della sua ascesa al trono. La regina era stata per l'ultima volta a Belfast, nel 1966in quella occasione, sebbene il « clima » politico fosse molto meno teso, ci fu un momento di tensione quando un blocco di cemento fu scagliato davanti alla sua auto. Questa volta l'intera guarnigione militare è stata mobilitata, e rinforzi sono giunti dall'Inghilterra: in tutto oltre 32 mila uomini sono impegnati nella protezione della sovrana. Elisabetta è approdata stamane sull'isola sbarcando dallo yacht reale « Britannia », che ha compiuto la traversata del Mare d'Irlanda scortato dal cacciatorpediniere lanciamissili « Fife ». Migliaia di « lealisti » protestanti l'hanno acclamata al suo arrivo, mentre i cannoni la salutavano con i 21 colpi a (Continua a pagina 2 in prima colonna)

Persone citate: Elisabetta, Falls