La spesa del '78 va oltre il limite? di Natale Gilio

La spesa del '78 va oltre il limite? La spesa del '78 va oltre il limite? Il dato si ricava dalla bozza del bilancio statale ora allo studio • Verrebbe violato l'accordo preso con la lettera d'intenti al Fondo Roma, 10 agosto. Il presidente del Consiglio Andreotti ha avuto stamane un lungo colloquio col ministro del Tesoro Stammati. «Abbiamo valutato insieme — ha detto Stammati dopo l'incontro — la situazione economica e le prospettive per la seconda parte dell'anno. Abbiamo parlato anche dell'Iri e delle sue necessità finanziarie e della lettera del Fondo monetario internazionale». Verso le 14, Andreotti, uscendo per recarsi a colazione, ha avuto un breve incontro con i giornalisti. «Con Stammati abbiamo esaminato il bilancio dello Stato, in avanzata preparazione, che sarà approvato il 20 o il 21 settembre — ha detto il presidente del Consiglio —. Ci rivedremo dopo Ferragosto per un ulteriore esame». Ad Andreotti è stato domandato che cosa pensa delle osservazioni e delle preoccupazioni contenute nella lettera del Fondo monetario. «Non è un gran problema — ha risposto — una volta che l'impegno c'è si mantiene perché è nel nostro interesse», quindi sorridendo ha aggiunto: «E' un problema più giornalistico estivo che non un problema obiettivo». In realtà, il lavoro in corso al ministero del Tesoro per il prossimo anno si riallaccia alle preoccupazioni sollevate dal Fondo monetario che ha sollecitato «un attento controllo della spesa in connessione con la preparazione del bilancio '78, in uno sforzo di eliminare e ridurre diverse poste di bilancio e contenerne il ritmo di crescita al 7 per cento, come specificato nella Lettera di intenti». Il Fondo ha precisato che se tale opera non verrà intrapresa con urgenza «i problemi diventeranno sempre più di complicata soluzione», e comunque, finché rimangono non risolti, un miglioramento sostenuto nelle prospettive economiche resterebbe illusorio. Stammati, nell'intervista rilasciata a La Repubblica, proprio in relazione al contenuto del documento del Fmi, non ha dato alcun chiarimento sull'andamento della spesa pubblica sia per il '77 sia per il '78. Vale quindi la pena ritornare sul problema del bilancio, sulla base delle cifre che si starebbero discutendo. Il livello iniziale di spesa per il '77 fu determinato dal precedente governo (bilancio di previsione approvato il 28 luglio 1976) in 47 mila 741 miliardi, con esclusione delle spese finanziabili attraverso il ricorso al mercato. Durante i primi sette mesi di quest'anno, con due successive note di variazione, le spese sono salite a 51 mila 21 miliardi, sempre senza tener conto di quelle da effettuare ricorrendo al mercato (nell'ultima nota trimestrale al Parlamento sui flussi finanziari, Stammati le ha indicate in 6411 miliardi). Per il '78 la previsione del livello di spesa sul quale si lavora («bozzone» della Ragioneria generale) sarebbe di circa 61 mila 500 miliardi, oltre a 400 miliardi di spese che si presume di poter fare con il ricorso al mercato finanziario. Per avere una visione omogenea del possibile aumento di spesa, si deve calcolare l'incremento fra il dato iniziale dello scorso anno e quello sempre iniziale previsto per il '78. La differenza, allora, tra 47 mila 741 miliardi e 61 mila 500 miliardi dà un incremento del 36 per cento. Anche se tale differenza si volesse calcolare con i 51 mila 21 miliardi, l'accrescimento resterebbe pur sempre del 21,6 per cento di gran lunga, quindi, oltre il limite del 7 per cento concordato con il Fondo monetario. Alla percentuale fissata nella Lettera di intenti, si potrebbe invece arrivare solo se si assumesse come spesa, per il '77, 57 mila 432 miliardi (51 mila 21 per spese di bilancio e 6411 per spese, come abbiamo indicato, legislativamente autorizzate, ma ancora da realizzare in relazione alle condizioni del mercato finanziario). Non sarebbe comunque un raffronto economicamente corretto. Oltre al livello delle spese, nel bilancio è qualificante il livello del disavanzo, il cui ammontare deriva dal volume delle entrate. Le previsioni di competenza più aggiornate per il '77 indicano entrate per 44 mila 346 miliardi, di cui 39 mila 587 tributarie. Per il '78 la previsione intorno alla quale si discute indichereb- Natale Gilio (Continua a pagina 2 in nona colonna)

Persone citate: Andreotti, Stammati

Luoghi citati: Roma