Banditi con magro bottino nelle pensioni di Venezia

Banditi con magro bottino nelle pensioni di Venezia Una rapina fallita, due riuscite Banditi con magro bottino nelle pensioni di Venezia Venezia, 6 agosto. (g. b.) Una rapina fallita e due riuscite, ma con un magro bottino, sono il bilancio della «notte brava» di tre giovani. Per primo è venuto l'insuccesso: mentre uno rimaneva a guardia del «barellino» (strumento indispensabile per i rapinatori della città lagunare) gli altri due banditi, coi volti mascherati da passamontagna e dn pugno due grosse pistole a tamburo, sono entrati verso mezzanotte nell'albergo «Gallini», presso il teatro La Fenice. Senza parlare hanno raggiunto il portiere di notte, lo hanno immobilizzato. Il portiere ha indicato loro le chiavi, parlando a voce altra, in modo da attirare l'attenzione del proprietario, Adriano CecMiati, che si trovava in una stanza vicina. Il Ceciliati, pensando che fosse arrivato un nuovo cliente, si è recato in portineria ed è stato accolto da uno dei banditi che, visibilmente nervoso, gli ha puntato contro la pistola. Alla porta del locale si è affacciato anche l'amico del proprietario, il quale, resosi conto della situazione, si è subito ritirato. I banditi, forse pensando che l'uomo fosse andato a prendere un'arma o a chiamare aiuto, hanno preferito fuggire. Mentre al «Gallini» proprietario e portiere festeggiavano con un bicchierino lo scampato pericolo, i tre banditi hanno «visitato» due pensioni del sestiere di Dorsoduro: la «Seguso» e la «Castaldon». Qui, minacciando con le armi i portieri, sono riusciti a raggranellare un bottino di 267 mila lire.

Persone citate: Adriano Cecmiati, Gallini

Luoghi citati: Venezia