Nicole, la maturità lontano dal calcio

Nicole, la maturità lontano dal calcio I CAMPIONI DEL PASSATO, COSA FANNO E COME VIVONO ORA Nicole, la maturità lontano dal calcio Fu considerato un "bambino-prodigio" quando diventò professionista a 16 anni ■ Adesso insegna educazione fisica (Dal nostro Inviato speciale) Pordenone, 3 agosto. Era l'estate del 1957, con il Milan che si era appena fregiato di uno scudetto firmato a centrocampo da Lledholm e Schiaffino. Il calcio-mercato allora era il ripetersi di un tema fisso con la società di provincia che cedeva Il suo « gioiello » alla cosiddetta « grande » ma soprattutto ero la ricerca fuori dal confini di qualche talento che risolvesse i problemi della squadra. Nell'estate del '57, appunto, In prima linea ci fu la Juventus — reduce da tre tornei piuttosto incolori (un settimo e due noni posti) — che fece arrivare un gallese, grande e grosso, John Charles ed un ar¬ gentino dai nonni italiani che gli i offrivano quella patente di - o- riundo » necessaria perché potes- ! se essere tesserato, Enrlque Omar Sivori. Con loro, ma molto più in sordina, giunse da Padova un ragazzetto di non ancora 17 anni, che racchiudeva in sé tutti quei sogni che sono proprii di una certa età e che peraltro si trovava proiettato nella realtà del mondo professionistico. Gli inizi di Nicole furono esaltanti: la sua freschezza ebbe buon gioco a fianco dei campioni che si trovava accanto e di lui si parlò come di un ■ bambino-prodigio ». Tanto più che appena un anno dopo, il 9 novembre del '58, esordì anche in Nazionale segnan- i do due reti a quella Francia che, con al centro dell'attacco Fon ! taine, viveva gli ultimi attimi di viveva gloria prima di un lungo periodo di crisi dal quale 30I0 in tempi molto recenti ha mosso i primi passi per uscirne. Ma il • bambino-prodigio » — pur vincendo tre scudetti nel periodo della sua permanenza in maglia bianconera — non mantenne appieno le speranze che erano state riposte in lui: perse quello slancio per cui si era fatto apprezzare, giocò an- cora in azzurro senza più convincere al punto che nel giro di due stagioni perse il posto in squadra. Qualcuno genericamente lo giudicò un « montato », qualcun altro che ebbe occasione di conoscerlo lo definì più che tutto un immaturo. Come il bambino di tre anni cui viene regalata la mac- chinina telecomandata e la rompe senza Imparare a farla funziona- re, così Nicole si fece travolge- re dall'improvviso cambiamento della sua vita: dalla cittadina di provincia alla città in piena espan-sione industriale, dal Campetto di periferia ad una delle platee più raffinate del calcio. Bruno Nicole oggi ha 37 anni. Da tempo è scomparso dalle sce- ne calcistiche senza lasciare quei « ricordi » che sembravano impli- citi nelle premesse. Vive a Prata di Pordenone dove insegna edu- cazione fisica nella locale scuola media oltre che al liceo scientifico di Pordenone. E' iscritto all'lsef di Napoli ed ormai gli mancano pochissimi esami per completare il triennio. Lo incontriamo nel giardino di un bar ed estetica! mente la prima impressione è che non sia molto cambiato: qualche chilo in più — com'è abbastanza naturale — ma tutto som- I mato un fisico che ancora può I considerarsi « da atleta ». L'ac- | I cento tradisce la sua origine ve- : neta e racconta senza bisogno di 11 particolari sollecitazioni, spesso : infervorandosi. Si informa subito 1 se sulla falsariga di qualche colle- "- ga che gli si è presentato negli ultimi anni, vogliamo scrivere un pezzo scandalistico. Spiega come delle frasi gli siano state travisate e come lui dicendo che il passato di calciatore - è un periodo chiuso » non abbia mai inteso » rinnegare quel che è stato o sputare nel piatto in cui ho mangiato ». E allora viene da chiedergli chi sia Bruno Nicole oggi per sapore quali solchi abbia scavato II pe- In cui fu il ' bambino-prodigio ». • / bilanci — scandisce quasi dottrinalmente, forse temendo qualche insidia nascosta — rappresentano il senno di poi: per questo lo guardo al domani ». Poi pian pia- j riodo "della notorietà, quello j nei" si" scalda e racconta: - Quan : do smisi di giocare mi accadeva di svegliarmi di soprassalto la no[je sognando un gol, sentendo /'ur/0 della folla. E' stato un pe | r/0(y0 m0;(0 difficile ed oggi ripen Sandoci capisco come ci siano r certun; cne per dimenticare si 1 mettono a bere o a drogarsi. Que l s[0 stato di tensione l'ho avuto ; addosso per più di un anno ma i p0j fno superato: mi sono reso \ conto che occorreva credere In j qualcosa ed alla fine ho capito che a tutto occorre reagire in I maniera positiva e costruttiva. Ma j non soltanto. Anche che non si i deve pensare solo per se ma pure I per gli altri ». Sembra un'autocritica sincera, Cerchiamo di stuzzicarlo ulteriormente ma lui evita l'argomento. La Juventus? Il calcio professionistico? Ci sono diritti e doveri, i secondi ampiamenti compensati dal fatto di essere molto ben pagati. I giovani d'oggi sono come lui vent'anni fa? La risposta è affermatva, per quanto banale il mondo i continua ad essere rotondo e a gi | rare ne||0 stesso verso. -E' classi | c0 cne ; g;ov,an; sognino di rag | guingere ;„ ,retta certe mete sen I 2a rendersi conto che nulla accade : facilmente, che niente viene rega I /3(0. Certo per me. diventando | professionista a sedici anni, il bel ; sogno fini molto presto-. E' una | confessione, senza rimpianti però. I -Oggi ho chiuso con il passato' I dice. Non accetta l'ipotesi del «se potessi tornare indietro...», crede j soltanto nel presente e nella maturazione che ha trovato pagando ! in proprio gli errori commessi. Nicole oggi insegna. Nel contatto con I giovani dice di aver trovato la sua giusta collocazione. Racconta sorridendo cerne molti si stupiscano che lui non sia riinasto , j noli ambiente del calcio, come al I lenatore oppure come dirigente Spiega come gli siano occorsi tre anni di riflessione per trovare la strada giusta, come il calcio lo segua tuttora tenendosi Informato anche sui corsi di Allodi. 'L'unica ; I cosa -che ml d'?P'ac?. T 9uas! sl arrabbia — è che all'lsel di calcio ;non se ne parli mentre invece so- :no nel programma altri sport come |u scherma. Nel mio piccolo, là do- :ve posso, cerco anche di insegna- jil calcio. Chissà che Ira qualche anno non cerchi di entrare nel ! giro dì qualche squadra, a livello lormazioni minori'. Poi si soffer j m,' sui fatto che di calciatori con passato «azzurro» che sl siano de ] dicati alla carriera di allenatore j dopo aver seguito studi come i quelli dell'lsef non ce ne sono. Si vede che la cosa lo interessa, non fare cioè soltanto il tecnico ma anche l'insegnante. La voce, prima concitata, torna normale quando si cerca di scoprire perché il ragazzo-prodigio Nicole abbia scelto proprio il Friuli — o se sia stato un caso — per diventare uomo. «Questo è un posto tranquillo — sorride — In cui quel che si dà in serietà lo si riceve In serietà ed a me attualmente non interessa tanto parlare quanto fare esperienza. I friulani, come d'altronde i piemontesi, sono persone che sanno ciò che vogliono, per i quali la dignità sta nel lavoro. E questo mi sembra davvero sia tutto: Giorgio Barberis ! B Nile ChlSiI I | I : 11 : Bruno Nicole con Charles Sivori tempi

Persone citate: Allodi, Bruno Nicole, Charles Sivori, Giorgio Barberis, John Charles, Omar Sivori, Quan, Schiaffino

Luoghi citati: Francia, Friuli, Napoli, Padova, Pordenone, Prata Di Pordenone