Chi cerca ancora marito al mare? di Clara Grifoni

Chi cerca ancora marito al mare? L'emancipazione lontana Chi cerca ancora marito al mare? Abbiamo conosciuto un giovanotto, di bel fusto, che passerà l'estate lavorando sui mari, in qualità di play-boy: regolarmente ingaggiato da una compagnia di navigazione per «intortare», dice lui, le crocieriste dirette ai Caraibi o più modestamente a Corfù, e dare qualche brivido alle signore tediate, qualche illusione alle signorine in cerca di marito. Nei viaggi terrestri, il playboy è sostituito dall'« animatore», che ha l'incarico di tener su la comitiva, con particolare riguardo per le turiste prive di cavaliere. Le donne che si spostano oltre i confini, sole o con un'amica, durante l'estate, costituiscono un fenomeno abbastanza recente in Italia, afferma la signora Carla Perlo, titolare di un'agenzia di viaggi. «Di solito, le giovani preferiscono le crociere, che gli offrono' l'opportunità di cambiar toilette più volte al giorno. Se viaggino per diletto, per trovar compagnia o un marito, non saprei. Ma ritengo che alle donne veramente impegnate nella caccia al marito, diano più affidamento i luoghi di villeggiatura». Le «cacciatrici» da vacanza: ci sono ancora, in questi tempi di marce, slogans, sit-in rivendicatori? L'argomento merita un breve giro d'orizzonte, che permetta di raccogliere opinioni, verificare tendenze. Per lo psicologo Dino Origlia, studioso di costumi, la ragazza alla busca d'un marito è un deprimente retaggio borghese, ormai rifiutato: «Il personaggio zitella non esiste più come ruolo umano. Le giovani sono orientate verso l'autosufficienza e non si lasciano impressionare dallo spettro della solitudine, agitato dalla società consumistica che ha bisogno di fidanzale, spose, madri. La coppia è in crisi. Il partner viene severissimamente giudicato ed è raro che lo si consideri il pilastro del futuro. Il futuro è altrove». Ribatte la scrittrice femminista Armanda Guiducci: «Le donne libere sono poche. E dalle poche vanno detratte quelle che dicono d'esser libere per stare al gioco coi maschi. Questo, da un lato. Dall'altro, un'ampia fascia piccolo borghese, nella quale si coltivano sempre i vecchi sogni, alimentati dai rotocalchi che, sin da maggio, cominciano a proporre la vacanza romantica, con soggiorni-premio per due. L'estate è uno spazio aperto carico di promesse per quelle che stanno al chiuso tutto l'anno, impiegatine, lavoranti, fantasticando sul momento dell'evasione: andrò al mare, ballerò, forse incontrerò il principe — come nella reclame della cipria Tokalon, Anni Cinquanta — o almeno un uomo che mi ami. Sogno frustrante: perché situa rincontro decisivo proprio là dove è più difficile che avvenga. Può succedere che un marito lo peschino, mi in genere si tratta del manto di un'altra». E le interessate, come la pensano? Ne interroghiamo due, ritenendo che possano far da prototipo: Silvana R., anni diciotto, dattilografa; Maria Rosa M., ventanni, commessa in un negozio d'abbigliamento. Carine e ben truccate, una di chioma scura cortissima, l'altra con capelli lunghi e biondi, lucenti di lacca che fissa giovane. Queste fanciulle in fiore non nascondono, ami, di aspirare ai fiori bianchi: una donna deve mettersi «a posto», appena può. In vista del radioso evento «ferie», sia Maria Rosa che Silvana hanno dilapidato le sudate economie degli ultimi mesi in due-pezzi, tre-pezzi, shorts, gonne a fiori, camiciotti, sandali, collane, seguendo le indicazioni del fido settimanale, che insegna «come presentarsi sulla spiaggia» e, ovviamente, «come conquistare il ragazzo che vi porti in barca, sulla moto, al dancing e finalmente vi dia una bella casa e tanti bambini»; ma anche (le maestre di tecnica amoroso-nuziale dovendo cautelarsi contro gli attacchi delle femministe) «come conciliare la conquista dell'uomo con la propria dignità di donna moderna». «La lotta per l'emancipazione femminile — dice Marisa Gentilin, dell'Udì — non rappresenta ancora un movimento di massa. Ci sono donne neppure sfiorate dall'eco delle nostre battaglie. Non leggono i giornali, non partecipano. Tutt'oggi, la loro massima aspirazione è questa: diventare lo specchio in cui l'uomo può riflettersi raddoppiato ». Clara Grifoni

Persone citate: Armanda Guiducci, Carla Perlo, Dino Origlia, Maria Rosa, Maria Rosa M., Marisa Gentilin, Silvana R.

Luoghi citati: Corfù, Italia