Proposta per le tasse di ottobre di Francesco Forte

Proposta per le tasse di ottobre Proposta per le tasse di ottobre di Francesco Forte L'ottobre prossimo dovrebbe entrare in vigore per la prima volta il versamento in acconto per l'autotassazione. In base alla legge sono tenuti a versare il 75% dell'imposta non trattenuta alla sorgente tutti i contribuenti soggetti all'imposta sulle persone fìsiche e all'imposta sulle società. Io ho già fatto rilevare che in questo modo si pone un aggravio anche per i soggetti che sono lavoratori dipendenti, i quali non abbiano solo un unico reddito di lavoro dipendente, presso un certo datore di lavoro, bensì anche altri redditi, vuoi di pensione, vuoi di lavoro dipendente (magari riguardante figli a carico), vuoi di lavoro autonomo, vuoi di proprietà. Il nuovo aggravio a loro carico, in una situazione in cui molti cittadini con redditi variabili pagano poche imposte, può essere discutibile. Facendosi interprete di questa tesi, l'onorevole Barca, esperto economico del pei, ha proposto che l'obbligo di acconto di questo autunno non si applichi per coloro il cui reddito è composto in buona parte (due terzi) da entrate per lavoro dipendente. La proposta è stata girata al ministro delle Finanze Pandolfi, perché provveda di conseguenza. Il ministro delle Finanze ha affermato che, innanzitutto, questo lo si potrebbe fare solo con una modifica della legge (Barca aveva parlato di una sua « diversa interpretazione »: ma la legge è chiara, così come sta, tutti sono soggetti al versamento in acconto dell'autunno). Ha aggiunto che vi sono complicazioni tecniche, per distinguere redditi di lavoro e altri redditi, ai Ani dell'acconto. A mio parere la proposta di Barca non è tecnicamente valida, né equa. Ritengo che si possa conseguire il giusto obbiettivo che essa si propone, con una soluzione più semplice e più equa. In base alla proposta di Barca, infatti, l'esonero dal versamento in acconto sarebbe tanto più cospicuo quanto più elevato è il reddito di lavoro dipendente che un soggetto percepisce. Facciamo il caso di un lavoratore con 10 milioni di reddito di lavoro e 3 milioni di reddito da alloggi. Secondo la proposta di Barca non sarebbe tenuto al versamento in acconto, perché il suo reddito non di lavoro non arriva a un terzo del suo reddito totale (un terzo di 13 milioni è 4 milioni). Invece sì prenda il caso di un pensionato che ha una pensione di 3 milioni e un reddito da alloggi di 1,6 milioni (magari in parte dato dal valore catastale dell'abitazione in cui vive). Egli sarebbe tenuto alla autotassazione, perché il suo reddito è di 4,6 milioni su cui 1,6 sono un po' più di un terzo. La sperequazione è evidente. Ma anche tecnicamente la regola è di ardua applicazione. Che cosa accade se un soggetto riceve nell'anno un reddito di lavoro inferiore al dovuto, perché non gli sono stati versati degli arretrati già maturati? Che accade per le indennità per partecipazione p. commissioni, ecc. di cui è dubbia la natura di redditi di lavoro dipendente? Che accade se a un soggetto per un ritardo contabile (assai frequente nello Stato) non sono stati computati nell'anno tutti i redditi di lavoro che egli ha percepito? La mia soluzione è molto più lineare: concedere una detrazione di un milione di imposta, ad ogni soggetto già tassato per un reddito di lavoro dipendente, in relazione al versamento di acconto autunnale: così tutti quelli che dovrebbero versare meno di un milione saranno esonerati; quelli che dovrebbero versare di più, ed hanno, fra gli altri redditi, un reddito di lavoro, provvederanno al versamento in acconto, detraendo dall'importo di acconto dovuto per legge, un milione. Il calcolo è semplicissimo, la detrazione essendo eguale per tutti i lavoratori. E la norma è equa perché evita di favorire con un esonero maggiore chi percepisce un maggior reddito di lavoro. Tutti, purché lavoratori, avranno lo stesso abbuono: il che vuol dire che l'abbuono è percentualmente minore, quanto più alto è il versamento dovuto, ciò che fa salvo il principio di progressività.

Persone citate: Barca, Pandolfi