Cauzione Enel: è raddoppiata

Cauzione Enel: è raddoppiata Per i nuovi contratti Cauzione Enel: è raddoppiata Il provvedimento non riguarda solo gli usi domestici, ma anche quelli industriali, commerciali e agricoli per i quali l'aggravio è maggiore (Dalla redazione romana) Roma, 1 agosto. Sono scattati gli aumenti, decisi dall'Enel, del canone cauzionale, ma solo per i nuovi contratti. La notizia era trapelata ieri, tramite l'Acea, l'azienda comunale che a Roma divide con l'Enel il compito di fornire energia elettrica. I nuovi utenti di elettricità ad uso domestico (la maggioranza assoluta) dovranno versare un anticipo di 4 mila lire per chilowatt (in precedenza ne pagavano duemila) quando la richiesta è di 3 kw di potenza. Oltre i 3 kw il costo sale a settemila lire. Negli impianti per forza motrice, usi industriali, commerciali e agricoli il deposito cauzionale passa da 4 a ottomila lire per le fatturazioni trimestrali e da 2 a 7 mila lire per quelle mensili. Gli aumenti dell'Enel hanno suscitato reazioni e commenti negativi. A Roma l'Acea non aumenterà i canoni. Ed ecco come l'Enel difende gli aumenti. Abbiamo parlato stamane con il dottor Massini, direttore commerciale dell'Ente di Stato. «Non si tratta né di tariffa — dice — né di deposito cauzionale, ma di un anticipo. Posso spiegarmi con un esempio: Quando facciamo la fornitura di energia elettrica, la fatturiamo ogni trimestre. Supponiamo di partire a gennaio: facciamo la fornitura per gennaio, febbraio e marzo. Alla fine del terzo mese dobbiamo fare la lettura del contatore, poi mandiamo la bolletta e quindi l'utente ci paga. Arriviamo così ad aprile. «La fornitura l'abbiamo fatta giorno per giorno per tre mesi e l'utente ci paga al quarto mese. Così noi perdiamo valuta perché a rigore, se uno va a comprare qualcosa al minuto, paga subito. La perdita di valuta che subiamo da ogni utente dipende dall'importo della bolletta e dal periodo di fatturazione. Per compensare tutto ciò da ora in poi quando si fa un nuovo contratto viene versato un anticipo che serve a compensare le perdite. In un certo senso è come se il distributore si prende l'anticipo, lo mette in banca e col ricavo si paga la perdita di valuta che ha anticipato». Il dottor Massini spiega anche che gli anticipi erano fermi, come livelli, al '68. «In questi nove anni — continua — ci sono state due novità: prima il periodo di fatturazione era di due mesi per gli utenti domestici ed ora è di tre mesi; poi le bollette del '68 (anche a parità di consumi) erano inferiori a quelle di oggi». L'Enel spiega che gli aumenti riguardano solo i nuovi utenti o nuovi contratti di aumento di potenza e precisa che, alla scadenza del contratto, la somma versata oggi, sarà restituita. Senza gli interessi, aggiungiamo noi.

Persone citate: Massini

Luoghi citati: Roma