I lettori discutono

I lettori discutono I lettori discutono Dalla Germania con tanto amore Nelle settimane scorse si legge nei giornali italiani, che i viaggiaori tedeschi non vogliono venire n Italia, perché hanno paura dai adri. Peccato che i giornali italiani crivono tali falsità, che anche diffondono istituzioni tedesche giornali, riviste, agenzie turistihe etc). E' un'offesa per tutti amanti d'Italia, poiché anche oggi ancora l'Italia il paese di sogno per molti tedeschi. Proviamo imparare la lingua taliana, leggiamo giornali italiani, ci interessiamo per l'arte e la toria italiana, ci rallegriamo ogni viaggio, che possiamo fare in Itaia. Non vorremmo possedere il paese, ma permesso, che amiamo questo paese, così com'è. Noi, gli amanti d'Italia, ci ditanziamo dai tutti suddetti resoconti, speriamo che possiamo visiare il paese anche in futuro, cosi come ogni italiano è benvenuto cordialissimo in Germania. Helmut Radermachei Aachen-Laurensbery, «Ginllarate» di Fo a senso unico Leggo sulla Slampa la notizia che il brillante, «graffiarne», ecc. ecc. Dario Fo, ha presentato, «sotto la luna» sulla piazza di Vispa di Carcarc, nuovi pezzi della sua bravura. Il giornale pubblica il contenuto e il testo oltreché la presentazione delle ultime tre invenzioni dell'esilarante artista, che interpreta evidentemente — qui il punto dolcns — a scopo didattico le sue creazioni. Io che al tempo delle polemiche precedenti trasmissioni televisive ho pure cercato delle giustificazioni (democratiche) all'indefinibile atteggiamento dell'artista in questione, sento come cristiana, che è proprio ora di non poterne più. Non intendo certamente sollevare o far sollevare polveroni politico-clericali come, più o meno lodevolmente, è già stato fatto; intendo semplicemente essere una voce di protesta della «base» cristiana, una voce che vorrebbe riuscire a sollevarne altre, voci di cristiani istruiti in fatto di S. Scrittura e di esegesi oltreché credenti, i quali non possono più tollerare tacitamente che un «emerito artista» ignorante in materia religiosa si permetta simili prese in giro in un campo che evidentemente non conosce. Egli, unicamente perché informato, infarcito e intenzionato di dottrina materialistico-antireligiosa, fa egregia propaganda distruttrice con le sue «giullarate» brillanti, le quali ben lungi dal colpire il bersaglio che lui vorrebbe (i ricchi, la classe capitalistica, gli intellettuali «supini» nell'accettazione) colpiscono invece il mezzo che egli usa: il «Vangelo» dei poveri. Questo io mi domando: perché lui, che sente di operare in buona fede — come più volte ha cercato di affermare sui vari giornali —, mosso dalla più sacrosanta buona intenzione di presentare qualcosa di valido oltreché di sollazzante per il popolo, perché, chiedo, non la smette una buona volta di toccare quel tasto — il solito per lo più — che non gli compete, che non conosce e del quale non gliene importa nulla più di quel tanto che serve per far sbellicare gente che si accontenta di poco, distribuendo notizie false e gratuite su Bibbia e Vangelo? Mirella Lovisolo, Cuneo II "Regio" ha bisogno del mago Merlino? Di ritorno da un viaggio all'estero, ripenso ancora con stupore ed ammirazione al cartellone della stagione lirica 77-78 esposto al Teatro dell'Opera di Gand, cittadina belga di 250 mila abitanti. Ho contalo in quel cartellone ben 19 (dico diciannove) opere liriche, tra cui « Macbcth », « Rot d'Ys », « Maria Stuarda » ecc., e 16 titoli ira operetle e commedie musicali per un totale di 55 spettacoli! Cosa ne dicono i responsabili del nostro Regio, che per sette opere e uno spettacolo di balletti si sentono sommersi in un mare di guai, e ci ammansiscono con lagne croniche a non finire?! Ma forse l'Opera di Gand avrà alla sovrintcnclenza il fatidico Mago Merlino che tutto risolve a colpi di magica bacchetta!... Scherzi a parte, certamente il Complesso dell'Opera di Gand sarà animato da ben altro spirilo e volontà di quelli che animano il complesso del Regio di Torino, che questa sera, al Parco Tesoriera, per quattro lievissime gocce durate non più di cinque minuti, si è affrettato a sospendere il concerto in programma ed a squagliarsela veloce. Giovanni Ciravegna, Torino La legge dei 7 anni Ho letto l'8 luglio nella rubrica « I lettori discutono » la lettera di Luigi Bertone di Savona, intitolata « Quella legge 556 ». Io ho fatto il corso allievi ufficiali nel 1957. Dal 1959 al 1941 ero nella Guardia Frontiera a Bardonecchia (Passo della Scala - Guglia Rossa - Cima Soueur). Nel 1941 ho fatto il corso paracadutisti ed ho combattuto, nel 1942, ad El Alamein con la « Folgore ». Nel 1945 ero in Sardegna con la « Nembo », e dal 1944 al 1945 ho combattuto per la liberazione con il Gruppo di combattimento « Folgore » nell'ottava armata inglese. Nel 1946 sono riuscito a farmi congedare e sono stato assunto in una grande azienda privata, e non ho beneficiato della legge 556. Ne beneficiano, però, anche certi individui che sono riusciti, allora, a imboscarsi in uffici ed enti statali e parastatali. Voglio dire all'amico Bertone che, a questo punto, non è più il caso di continuare a mandare a Roma gente a contattare ministri, parlamentari e politici per ottenere soltanto parole e paroline (giuro che non ho pensato a « quella », famosissima, attribuita al noto generale francese...). E' ora di darsi da fare. Nino Spadaro ■ Torino

Persone citate: Cuneo Ii, Dario Fo, Fo, Giovanni Ciravegna, Guglia Rossa, Luigi Bertone, Mirella Lovisolo, Nino Spadaro