Ucciso (una vendetta?) guardiano d'un cantiere

Ucciso (una vendetta?) guardiano d'un cantiere Il delitto presso Palermo Ucciso (una vendetta?) guardiano d'un cantiere Palermo, 30 luglio. Il guardiano di un cantiere edile, Giuseppe Artale, 48 anni, è stato ucciso questa mattina presso Palermo. Due killers da un'auto in corsa l'hanno crivellato con colpi di fucili a panettoni e pistole. E' morto sul colpo. Artale in passato, era stato sospettato di aver avuto legami con Luciano Liggio e Frank Coppola. L'omicidio, certamente una vendetta, è stato scoperto dopo mezz'ora. E' avvenuto presso la strada PalermoSciacca, all'altezza di contrada San Lorenzo. Nella zona sono in corso importanti opere pubbliche. Giuseppe Artale, che risiedeva a Roccamena, era diretto nel cantiere dell'impresa edile « Poltronieri ». Secondo la prima ricostruzione fatta da carabinieri e polizia l'uomo ha cercato di sfuggire agli assassini, che probabilmente co nosceva, ma è stato inseguito e bloccato: quindi i killers hanno sparato. Tempo fa era stato dichiarato « elemento socialmente pericoloso » dai giudici della sezione antimafia del tribunale che l'avevano inviato in soggiorno obbligato lontano dalla Sicilia. Al ritorno, Artale aveva ripreso a fare il guardiano in alcuni cantieri edili, attività che si con faceva all'alone di « rispetto » che lo circondava e che nella zona fra Roccamena, Campo- reale e Monreale lo faceva passare per un uomo pronto a tutto. Le indagini per identificare mandanti ed esecutori del delitto, di chiara marca mafiosa, per il momento sono state concentrate a Roccamena. Vengono seguite principalmente due piste. La prima conduce direttamente alla spietata lotta in corso nella zona tra alcuni piccoli appaltatori edili, camionisti e trattoristi, allettati dal miraggio di alti guadagni per l'esecuzione delle opere pubbliche in corso. La seconda ipotesi è che Giuseppe Artale si sia trovato implicato in un agguato mafioso avvenuto undici giorni fa vicino a Roccamena. Fucilate e colpi di pistola furono sparati da un'Alfetta contro un'auto su cui viaggiavano il proprietario di una cava, Rosario Napoli, suo figlio Fedele, 9 anni, e un suo dipendente, Vincenzo Montalbano. I tre non vennero colpiti, solo Montalbano fu ferito di striscio da una scheggia. Per il triplice tentacivo di omicidio i carabinieri, giorni fa, avevano arrestato i cugini Gaetano e Salvatore Randa zzo. di 33 e 2C anni, trattoristi di Partinico che avevano avuto dissapori con il Napoli per la loro partecipazione a lavori di sbancamento per la diga sul Belice. a. r.

Persone citate: Artale, Frank Coppola, Giuseppe Artale, Luciano Liggio, Poltronieri, Salvatore Randa, Vincenzo Montalbano

Luoghi citati: Napoli, Palermo, Partinico, Roccamena, Sicilia