Chi entrerà a Medicina? di Ezio Giacobini

Chi entrerà a Medicina? Chi entrerà a Medicina? Discutevo in questi giorni con un collega docente universitario a Milano, temporaneamente presidente di Commissione alla maturità, sul valore o meno dei vari criteri di selezione per l'ingresso all'Università. La soluzione da me favorita era quella di usare la media dei voti ottenuti l'ultimo anno (o gli ultimi tre anni) di liceo e di sostituire gli esami, sia orali che scritti, di Maturità con un test a domande multiple (multiple choice) su materie selezionate secondo le aspirazioni del candidato. I vantaggi di questo test (già in uso da tempo in diversi Stati) sono: a) criteri più obiettivi di giudizio non essendo né il candidato né l'esaminatore influenzato da fattori soggettivi o locali; b) possibilità di far uso del test a livello nazionale, onde rendersi conto di deficienze in varie città o regioni (allo scopo di correggere e migliorare le condizioni di studio dovute a fattori locali); c) dinamica scelta delle domande sulla base dell'esperienza accumulata durante diversi anni e «dosaggio» più omogeneo delle domande con combinazioni di difficoltà di diverso grado; d) correzione rapida e facile (meno ore e meno docenti impegnati); e) possibilità di classifiche nazionali che permettano di ammettere su livello nazionale i migliori allievi alle scuole migliori (es. Scuola Superiore di Pisa) assegnando immediatamente borse di studio e sussidi. Esempi stranieri Mi si obbiettava che, a differenza dal mondo anglosassone e germano-scandinavo, esiste nei Paesi latini un certo scetticismo sulla presunta obiettività di tests a domande multiple. Per il momento il dilemma non è ancora presente, ma cosa capiterà tra qualche anno quando anche l'Italia, ultima nazione in Europa (e qui includiamo anche tutti i Paesi socialisti), introdurrà il numero chiuso o programmato? Vediamo la situazione nel 1976, (ci riferiamo solo alla Facoltà di Medicina): Copenaghen, 1200 domande e 100 ammessi; Stoccolma, 260C domande e 150 ammessi; Harvard e Yale (Usa), 5-6000 domande rispettivamente e 120 ammessi per corso; Mosca, circa 200 ammessi su migliaia di domande, Pechino 250 ammessi su 250 mila candidati discussi a vario livello. Negli Stati Uniti la selezione è molto severa e viene basata su quattro criteri: 1) medie dei voti ottenuti nei due anni di College (pari ai nostri primi due anni di Università), particolarmente per le materie scientifiche; 2) esame attitudinale e di cultura generale (a test); 3) test specifico di ammissione alle Facoltà di Medicina, il cosidetto MCAT (Medicai College Admission Test) in vigore da 30 anni; 4) tre lettere di raccomandazione e segnalazione da parte di insegnanti che conoscano a fondo il candidato. A partire dalla prossima primavera, un nuovo MCAT sarà adottato da molte Facoltà mediche statunitensi. Il nuovo test è frutto di cinque anni di studio (ed un milione di dollari) da parte dell'American Institute for Research in the Behavioral Sciences di Palo Alto, che spese due anni consultando statistiche e dati, insegnanti, in venti università americane. Il nuovo MCAT richiederà sei ore allo studente, il doppio del vecchio test con un numero di domande (molte suddivise in sottodomande) pari a 363 (221 nel vecchio). Il nuovo test, che ho esaminato personalmente, è molto più sofisticato del primo, anche se non richiederà conoscenze maggiori del primo. Esaminerà, con più cura, la capacità del candidato ad assimilare le nozioni impartite al College, a selezionare i dati più rilevanti e vagherà consistenza e accuratezza nella scelta. La parte devoluta alla conoscenza di problemi scientifici e biologici è stata spezzata in due parti, conoscenza scientifica vera e propria (nozioni) ed abilità a risolvere problemi scientifici. Quest'ultima esamina solo la capacità a risolvere i problemi scientifici e non le nozioni. Facciamo un esempio tratto dal nuovo test che ho sott'occhio: «Descrivere tutte le modalità in cui si può acquisire resistenza ad un farmaco da parte di una cellula di un fungo (o batterio) e delineare cosa succede quando un ceppo di funghi (o batteri) resistenti alia neomicina viene posto in coltura ». Seguono alla domanda tre subdomande che contengono ulteriori elaborazioni ipoteti¬ che del fenomeno e che permettono (o richiedono) allo studente di estrapolare le proprie nozioni. Ai puritani nostrani che storcono il naso di fronte alle multiple choices vorrei dire che difficilmente in un esame orale un esaminatore esperto riesce a metter giù delle domande più intelligenti e selezionate di queste. Il doppio esame Il testo è stato infatti compilato da una commissione formata dai migliori microbiologi americani (per questa parte del test). Siamo quindi molto distanti dalle vecchie domande tipo: «un atomo di carbonio è...» a cui seguono quattro possibili risposte da scegliere. In una parte addizionale (con 90 minuti di tempo a disposizione), il test contiene un corto tema di studio che sviluppa un argomento particolare e sul quale lo studente è tenuto a rispondere decidendo se le informazioni contenute nel testo sono rilevanti o meno e se contraddicono o sostengono la tesi proposta. La parte «quantitativa» del tema non richiede più (come prima) di risolvere problemi di matematica (algebra, analisi matematica e geometria), ma di analizzare dei concetti matematici già esposti in profondità. L'idea principale del nuovo MCAT è quella di «accertare l'abilità del candidato alla Facoltà di medicina, nell'analizzare e valutare l'informazione secondo modalità molto vicine a quelle usate da un medico nell'esercizio del la propria pratica per arri vare ad una diagnosi su un paziente ». L'American Medicai College Association (AAMC) che ha promosso lo sviluppo del nuovo test sottolinea che questo è stato designato non per escludere coloro che siano giudicati «inadatti a fare il medico» ma collo scopo più preciso di fornire un mezzo più fine nelle mani dell'esaminatore onde valutare le attitudini e la capacità potenziale e attuale dello studente alla luce della propria motivazione professionale. Il nuovo test è stato introdotto ed accettato provvisoriamente da venti Scuole di Medicina per l'anno scolastico 1978. Verrà valutato durante un periodo di 5 anni e riesaminato alla luce dei risultati che terranno conto dei voti finali ottenuti alla laurea, del profitto durante tutto il corso di medicina e, se possibile, perfino dei tre anni obbligatori di internato dopo la laurea. Nel frattempo l'AAMC ha in studio un test supplementare che non si occuperà di abilità o nozioni, ma solo di misurare «le qualità personali e le caratteristiche che formano un buon medico». Questo test è sviluppato in collaborazione con un gruppo di medici professionisti colla speranza di identificare «un mazzo di qualità» che si correlino positivamente al trattamento del paziente. Tutti gli altri criteri di selezione, elencati qui sopra, rimangono intanto affiancati al nuovo MCAT. Per quanto scettico uno possa essere su questo sistema di selezione, che è lungi dall'essere perfetto, non riesco a convincermi che il giudicare un candidato su una traduzione di Seneca, oppure sulle opere di Pirandello costituisca un criterio più valido e più giusto per ammettere uno studente alla Facoltà di medicina. Ezio Giacobini Professore di Neuropslcofarmacologla all'Università del Connecticut, USA CRITERI DI SELEZIONE IN USA E NEL MONDO

Persone citate: Pirandello, Seneca

Luoghi citati: Connecticut, Copenaghen, Europa, Italia, Milano, Pechino, Stati Uniti, Stoccolma, Usa