Verso l'amnistia per piccoli reati di Guido Guidi

Verso l'amnistia per piccoli reati Verso l'amnistia per piccoli reati Roma, 22 luglio. Il Consiglio dei ministri è favorevole, in linea di massima, ad una amnistia sia pure di piccole proporzioni: ritiene, infatti, che possa essere presa in considerazione la proposta del ministro della Giustizia di studiare un provvedimento di clemenza che sia limitato, però, soltanto ai reati per i quali la legge prevede una pena inferiore a 3 anni di reclusione. L'argomento è stato affrontato a Palazzo Chigi prendendo in esame i numerosi problemi che travagliano da anni l'amministrazione giudiziaria. Si è pensato all'amnistia in rapporto al progetto per cui in taluni casi il carcere dovrebbe essere sostituito con una sanzione amministrativa costituita dal pagamento di una multa. Inoltre, il ministro Bonifacio ha illustrato al Consiglio due provvedimenti legislativi: uno per rafforzare il sistema di sicurezza negli istituti penitenziari nella speranza di contenere il fenomeno delle evasioni; uno per avere a disposizione, in tempi brevissimi, altri 4 mila posti nelle carceri mandamentali da destinare ai detenuti che deb- bono scontare pene non molto severe. Secondo il progetto elaborato dal ministero della Giustizia che ha avuto l'approvazione di massima dal Consiglio dei ministri sono depenalizzati (multa invece del carcere) i seguenti reati: A tutte le contravvenzioni, v ad eccezione di quelle previste dal codice penale, dalla legge in materia alimentare, da quella in materia urbanistica ed edilizia, da quella sugli infortuni di lavoro, da quella sull'inquinamento atmosferico e sull'impiego pacifico della energia nucleare; tutti i delitti puniti con la sola multa tranne quelli previsti dal codice penale; la violazione della legge sulla assicurazione obbligatoria re. Inoltre, nel progetto si prevede anche che in taluni casi (condanna sino a 4 mesi, per esempio, ma soltanto per reati punibili con la reclusione sino a 4 anni) il giudice possa sostituire la pena o con una multa (da pagarsi eventualmente anche a rate) o con l'obbligo per il condannato a rimanere in casa invece che andare in carcere. Infine, sempre per rendere meno gravoso il lavoro dei magistrati, si stabilirebbe che il processo per taluni reati è possibile soltanto su querela degli interessati e non d'ufficio. Guido Guidi e e

Luoghi citati: Roma