Ma i comprensori sono valorizzati ?

Ma i comprensori sono valorizzati ? Legge di programmazione Ma i comprensori sono valorizzati ? Questo è il dissidio tra de e maggioranza in consiglio regionale - Oggi il voto Una giornata Intera di discussione sulla legge per le procedure della programmazione, appelli alla minoranza per superare 1 punti di contrasto (e offerta da parte della giunta di una ventina di emendamenti al testo già modificato); conferma da parte de della volontà di giungere ad una « buona legge ette sia veramente l'intelaiatura agile e democratica della politica di programmazione regionale », poi tutto è stato rinviato a stamattina. Gli articoli della legge sono 28, la giunta ha presentato una ventina di emendamenti, la de, che aveva proposto una propria legge come termine di confronto, ne presenterà altrettanti, si spera di concludere prima delle 15, perché allora l'aula sarà occupata dal Consiglio provinciale. Spostando a stamattina II voto sugli articoli previsto per ieri, i capigruppo hanno accolto 11 suggerimento della de, avanzato prima dall'aw. Oberto, poi dal capogruppo Bianchi, di un po' di respiro per esaminare almeno la nuova versione della legge, consegnata soltanto al mattino. Il lungo dibattito si è iniziato verso le 11 con la relazione del presidente della I Commissione, aw. Bossotto. Dalle sue parole e dalle risposte conclusive dell'assessore Simonelli sono emersi alcuni elementi significativi: « La programmazione regionale vede la partecipazione di tutti i soggetti della vita economica e sociale della regione, sottolineando il ruolo delle assemblee elettive (Comuni e Province) attraverso i comprensori »; « Tutta la struttura della legge è percorsa da un filo logico che vede l'attività della Regione /ondata su una prevalente funzione legislativa di indirizzo e coordinamento con l'obiettivo di ridurre al minimo le sue funzioni amministrative attraverso un graduale processo di deleghe ». Paganelli, Alberton, Petrinl, Oberto, hanno espresso le tesi de. « Si parla molto di partecipazione, ma comprensori e comuni hanno in questa legge una posizione subalterna » ha detto 11 primo, aggiungendo: « E' significativo che su una legge di tanta importanza siano state le opposizioni e in primo luogo la nostra e le forze sociali a richiamare una maggioranza di sinistra attratta da tentazioni centralistiche alla effettiva esaltazione del ruolo che comprensori ed enti locali harmc nel dettato statutario ». Alberton ha illustrato il progetto di legge de che tende soprattutto a garantire <t un corretto rapporto fra la giunta, il consiglio e i soggetti che concorrono alla formazione del piano »; Petrinl ha Insistito sulla modifica, da parte della giunta, del testo primitivo a dopo un ripensamento causato dall'apporto critico ma costruttivo della de »; Giberto ha lamentato la scarsità di tempo per l'esame del documento precisando: « In queste condizioni non me la sento di partecipare alla votazione ». Bontempl (pei) e Beliamo (psi) insistendo sugli « spazi di consenso » ohe già esistono, e sulle modifiche apportate al documento dopo le consultazioni, hanno indicato 11 « traguardo unitario » come indispensabile per una leg¬ ge di questo tipo. Ferrerò (pei) ha confrontato il testo della maggioranza e quello della de; Cardinali (psdi) ha ritenuto «soddisfacente » la legge e soprattutto 11 meccanismo « dì andata e ritorno » tra Regione e comprensori per la formazione del piano; anche per Gastaldi (prl) « la legge va. bene, costruisce un organismo valido per lo sviluppo della regione ». Negativo, invece, Marchini (pli) che vede in questa legge « una compressione delle autonomie locali » e « una fuga della maggioranza dalle responsabilità politiclie ». Cosa che invece non è, secondo Simonelli che ha respinto tutti i rilievi negativi. La legge proposta, dice l'assessore, « coordina il processo di piano, fa uscire la Regione dalla politica del giorno per giorno e del piccoli passi, non propone una posizione di neocentralismo, ma è indicazione di rigore programmatico ».