Non punibile perché folle il ragazzo che uccise a caso un uomo per strada di Giuseppe Piazza
Non punibile perché folle il ragazzo che uccise a caso un uomo per strada Conclusa l'istruttoria per il delitto della Pellerina Non punibile perché folle il ragazzo che uccise a caso un uomo per strada Sarà ricoverato in ospedale psichiatrico per 5 anni ■ Ossessionato da una multa decise di vendicarsi - S'esercitò al tiro a segno, poi fece fuoco su uno sconosciuto Rodolfo Giaccone, 11 ragazzo diciannovenne che la mattina del 9 gennaio di quest'anno uccise con sei colpi di pistola Giuseppe Piazza, 53 anni, mentre accudiva al suo orto lungo la Dora di fronte al tiro a volo della Pellerina, non finirà in carcere. Il magistrato, dott. Caselli, al termine dell'istruttoria, l'ha dichiarato « non imputabile » riconoscendone la « totale incapacità di intendere e di volere » e ha disposto il suo ricovero per almeno 5 anni in un ospedale psichiatrico giudiziario. II delitto trova spiegazione solo nella follia del suo autore, affetto da mania di persecuzione e di grandezza e « con gravissime alterazioni della personalità », come è stato sottolineato in modo convincente e motivato dalla perizia del prof. Ugo Fornari. « Mi ero messo in testa di avere un'arma — disse il ragazzo agli inquirenti, dopo essersi costituito — per ammazzare i vigili che mi avevano latto una multa proprio alla Pellerina. Da allora sono diventato sempre più cattivo. Avevo cercato di acquistarne una a Porta Palazzo, ma un commerciante mi ingannò, tenendosi i soldi. Divenni ancora più cattivo ». Si scatena cosi un'ossessione destinata a concludersi in tragedia. L'B gennaio Rodolfo si reca per la prima volta in vita sua In un poligono, quello di via Rels 64, compila la domanda di iscrizione, compie alcuni tiri e viene dichiarato idoneo. Affitta una Beretta calibro 22 e si esercita al tiro con le munizioni acquistate al poligono, ma non le consuma tutte: quelle avanzate se le porta via, sfuggendo ad ogni controllo <« se controllo c'era », annota il giudice istruttore). La mattina dopo ritorna al poligono e affitta un revolver Arminlus, poi si allontana senza restituire l'arma, con le tasche piene di cartucce. L'ossessione, grazie forse alla negligenza del responsabili del tiro a segno, può ora scaricarsi. Con la mente sconvolta Rodolfo si dirige verso casa, In corso Potenza 86, passando dal- la Pellerina cerca un bersaglio umano, a caso, per sfogare 11 suo odio verso tutti (all'origine del quale potrebbe esserci una situazione familiare che non ha mai accettato: la madre, Caterina Martinaie, rimasta vedova, si è risposata). Viene superato da un giovane In bicicletta: « L'ho guardato, ma non gli ho fatto nulla », racconterà, come non fa nulla ad un altro che sta costruendo un muretto. Più avanti vede Giuseppe Piazza, uno sconosciuto, Intento a lavorare nell'orto. Colto da raptus gli scarica addosso l'intero caricatore. Sei colpi vanno a segno. Il cadavere viene scoperto alle 13 dalla moglie e dalle figlie della vittima le quali, non vedendolo rincasare per il pranzo, vanno a cercarlo. Cinque ore dopo Rodol¬ foruhspgdvdflotDftcddgs fo Giaccone si costituisce ai carabinieri di Settimo. Meditava di uccidere più gente possibile, ma ha rinunciato. Confessa di aver sparato ad un uomo mal visto prima e senza mai alterarsi si giustifica: «I vigili mi avevano dato una multa, un uomo mi aveva truffato, avevo deciso di vendicarmi di tutti ». Quando finisce di parlare, tira fuori dal giubbotto 11 revolver e lo consegna. La perizia psichiatrica, chiesta dal difensori prof. Dal Piaz e aw. Gallenca, ha confermato 11 « vizio totale di mente ». Ordinando 11 ricovero del Giaccone per cinque anni in un ospedale psichiatrico giudiziario, 11 dott. Caselli ha anche trasmesso gli atti al p.m. ritenendo « censurabile la diligenza con cui da parte del "tiro a segno" si è provveduto alla custodia delle armi e delle munizioni sottratte dal giovane». Toccherà ora al pubblico ministero valutare se esistono responsabilità dei dirigenti del poligono. Incidenti in aumento a causa dei temporali I «futorologi» delle compagnie assicuratrici non hanno calcolato che, nel mese di luglio, le statistiche sugli incidenti stradali avrebbero toccato punte paragonabili solo a quelle del mesi invernali a causa della pioggia che continua a procurare guai agli automobilisti per scontri e tamponamenti a catena. Oltre alle precipitazioni, le foglie strappate dalle piante, contribuiscono a rendere le strade più sdrucciolevoli. Il cattivo tempo inganna, in molti casi, gran parte del turisti provenienti da altre località della penisola dove le condizioni atmosferiche sono estive. Per questi ultimi dunque, è un po' come trovarsi Improvvisamente sulle strade dei mesi freddi: e lo choc pub provocare un sinistro stradale. Ad aumentare l'indice degli Incidenti vi sono anche 1 pedoni che, nell'attraversare frettolosamente le strade a testa bassa o riparati da ombrelli, creano spesso serie situazioni di pericolo per sé e per gli altri utenti della strada. Vi è infine la situazione dei semafori cittadini, 1 quali, al primo forte acquazzone, si paralizzano creando caos e incidenti. CI si augura che tutto ciò non influisca negativamente, almeno per la nostra provincia, sulle tariffe assicurative per il 1978. Scuola magistrale — In un Incontro avvenuto nella sede dell'Assessorato per l'Istruzione, giovedì scorso, la presidenza e il consiglio d'Istituto della civica scuola magistrale hanno deciso di aprire le iscrizioni per le classi prime a 400 posti. Rodolfo Giacone ha ucciso Giuseppe Piazza «senza volerlo»
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