L'assessore Milanesio testa ancora in carcere di Giorgio Giannone
L'assessore Milanesio testa ancora in carcere Aosta: interessi privati in atti d'ufficio L'assessore Milanesio testa ancora in carcere (Dal nostro corrispondente) Aosta, 6 luglio. L'assessore regionale al turismo, belle arti e urbanistica, Bruno Milanesio, arrestato il 17 giugno scorso, rimarrà per il momento in carcere. Ieri sera, il giudice, dottor Schiavone, al quale è stata affidata l'istruttoria, ha notificato a Milanesio mandato di cattura con l'imputazione di interessi privati in atti d'ufficio. In mancanza di questo provvedimento, Milanesio, rinchiuso nella Torre dei Balivi (l'antica prigione di Aosta) per ordine d'arresto del pretore dottor Selis, scaduti i venti giorni senza che gli fosse attribuita una accusa specifica, avrebbe potuto fruire della libertà provvisoria. L'istruttoria a carico dell'esponente politico prosegue quindi il suo corso. L'inchiesta dovrà ora accertare i fatti e le circostanze che consentiranno l'ulteriore specificazione del capo d'imputazione contestato dal giudice istruttore. La valutazione dell'enti¬ tà del reato attribuito a Milanesio (reato che prevede una pena detentiva da sei mesi a cinque anni) ha comunque suscitato una certa sorpresa. La vicenda che è esplosa con comprensibile scalpore (non solo per la personalità dell'uomo politico, ma anche perché rappresenta nelU pur complessa e animata viti politica valdostana, non estranea ad implicazioni di carattere giudiziario, il primo caso d'arresto di un membro dell'esecutivo regionale) può sembrare oggi minimizzata da una imputazione che per il momento non avvalora, almeno per ciò che è dato sapere, le ipotesi di altri atti delittuosi quali la corruzione e la concussione. L'inchiesta è ovviamente coperta dal segreto istruttorio e ben poco su questa complicata questione trapela da palazzo di giustizia. Né quindi si può escludere che la stessa inchiesta contenga elementi ancora all'esame del magistrato e che potrebbero quindi condurre a nuovi fatti e ad ulteriori imputazioni a carico di Milanesio. Ciò che è certo, è che dal giudice sono state riscontrate responsabilità tali che impediscono per ora a Milanesio di uscir*, dal carcere. I fatti, come è noto, risalgono agli anni '72 e '73, quando la Giunta regionale, di cui faceva parte anche il socialista Milanesio, già assessore al tu-1 rismo e all'urbanistica, approvava due delibere che con-1 sentivano l'avvio dei lavori j per la creazione di una seconda zona residenziale nella conca di Pila, dove era già in corso di attuazione un complesso urbanistico affidato all'«AIpila». Secondo l'accusa contestata per il momento a Milanesio, egli avrebbe approfittato della sua carica di pubblico amministratore in merito a quella vicenda. Sull'entità dell'«interesse privato» dell'esponente politico, non si hanno ovviamente indicazioni ufficiali. Giorgio Giannone
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