È evaso dalle carceri modello tedesche uno degli assassini di Leonardo Ferreri

È evaso dalle carceri modello tedesche uno degli assassini di Leonardo Ferreri L'industriale di S. Mauro ucciso da quattro rapinatori È evaso dalle carceri modello tedesche uno degli assassini di Leonardo Ferreri Arrestato per furto, il giudice torinese aveva avviato la pratica di estradizione - Ma il ricercato ha preso il largo - Mandante della rapina sfociata in un omicidio il nipote della vittima Uno dei quattro banditi che la notte del 18 maggio del 1976 diedero l'assalto alla villa dell'anziano industriale Leonardo Ferreri, a San Mauro Torinese, freddandolo con un colpo di pistola non appena questi tentò una reazione, è fuggito dalle carceri tedesche dove attendeva l'estradizione. Tommaso Umbertino, 28 anni, già processato e condannato per una rapina ad un ufficio postale di San Benigno Canavese nel novembre del 1973, era detenuto in Germania in un carcere nei pressi di Stoccarda. Il giudice istruttore Caselli, che con- duce l'inchiesta sul delitto dell'industriale, aveva Iniziato la procedura di estradizione e aveva fatto richiesta di rogatoria, di poter cioè interrogare l'imputato in relazione alle indagini sul delitto. La polizia tedesca gli ha comunicato ieri che Tommaso Umbertino ha « preso il lar^o ». Un altro dei quattro banditi, pure identificato, L.D.S., 25 anni di Settimo, è tuttora latitante. Completano il quartetto dei banditi che assalirono la villa, Nazzareno Manco, 24 anni, di Settimo, via delle Fornaci 43, Franco Barone, 20 anni, pure di Settimo, via Montello 6. Mandante morale è Dario Cadeddu, nipote dell'impresario, all'epoca del delitto frequentava il secondo anno di medicina, senza molto profitto. Si era ormai legato ad un certo giro di amicizie, indebitandosi al gioco. Per uscire da una situazione che per lui era diventata insostenibile non trovò niente di meglio che proporre la rapina in casa del nonno. La notte del 18 maggio dell'anno scorso quattro banditi armati e mascherati diedero l'assalto alla villa, penetrando dal giardino e tentando di entrare in casa attraverso un terrazzo al primo piano. Ma le finestre erano sbarrate e 1 banditi dovettero tentare un'altra strada. Portatisi sul retro della villa, riuscirono a sfondare una tapparella del bagno di servizio. Il custode Augusto Giuliani, 57 anni, la moglie Jolanda Gigli e 11 figlio Vincenzo, di 23 anni, sentirono 11 trambusto. Ma padre e figlio non fecero a tempo a rendersi conto di cosa stesse accadendo che si trovarono 1 banditi di fronte. Ripiegarono In un altro bagno, barricandovlsi e, urlando, cercarono di svegliare l'Impresario che dormiva ai piani superiori. Anche Leonardo Ferreri fu sorpreso nel sonno. Cercò di afferrare la pistola che teneva nel comodino ma uno dei quattro banditi gli sparò a bruciapelo un colpo, dandosi subito dopo alla fuga. Il fatto che l'industriale non avesse nem'c;, t: cho non si potesse comunque ritenerlo vittima di ma vendetta, indirizzarono subito gli inquirenti verso una pista ben determinata. Il nipote e due suoi amici, 11 Manco e 11 Barone, furono arrestati qualche giorno dopo. Una piantina della villa, con un disegno dettagliato degli ambienti, è l'elenco che ha inchiodato Dario CadeildL alle sue responsabilità. Dopo lunghi interrogatori anche Nazzareno Manco ha confessato la propria partecipazione all'impresa tirando in ballo il Barone. L'inchiesta fu formalizzata e gli atti passarono dal pubblico ministero Marciarne al giudice istruttore Caselli. Altri tre giovani, amici del Cadeddu, tutti di Settimo, furono indiziati. Cominciarono gli interrogatori e i confronti. Perno dell'inchiesta è sempre rimasto il nipote, per il quale il giudice Caselli ha disposto anche una perizia psichiatrica. Il risultato non è ancora stato ufficialmente comunicato ma sembra che i pe¬ lIllilElillllIIII MlilllillItliMIDMIIIIIIIDl I riti abbiano concluso per una seminfermità di mente. Proprio all'Inizio di questo mese il giudice Caselli, grazie al buon lavoro svolto dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino, è riuscito a dare un nome agli altri due complici del quartetto che partecipò alla rapina. Uno dei banditi si è dato immediatamente alla latitanza. L'altro, che un colpo di fortuna (l'arresto In Germania per un furto) aveva messo a disposizione del magistrato, è purtroppo evaso anche dalle sicure carceri tedesche. Per il giudice Caselli quindi, ancora molto lavoro da fare. Franco Barone, 20 anni - Dario Cadeddu, il mandante - Leonardo Ferreri, la vittima

Luoghi citati: Germania, San Benigno Canavese, San Mauro Torinese, Stoccarda, Torino