Riappare il padrone, ma non parla

Riappare il padrone, ma non parla Il mistero del ragazzo mutilato da uno scoppio in fabbrica a Grugliasco Riappare il padrone, ma non parla Il titolare dell'azienda, Giuseppe Andreacchio, latitante da due giorni, si presenta ai carabinieri - Chiacchiera molto, ma non dice nulla - Si scopre che i genitori del ferito lavoravano anch'essi come custodi nello stabilimento: sono spariti, non si sa chi siano - Che si faceva nel capannone? - Sopralluogo dei carabinieri Sempre più fitto 11 mistero sulla vicenda del giovane immigrato mutilato In una fabbrica di Grugliasco dallo scoppio di un compressore. Ieri pomeriggio, dopo essere scomparso per due giorni con la famiglia, al carabinieri di Collegno si è presentato il titolare della « Falmec », Giuseppe Andreacchio, 22 anni, originario di Guarda valle (Catanzaro) sposato con due figli e abitante in una villa di Caprla, viale Kennedy 25. E' stato Interrogato per ore ma non ha fornito, o non ha voluto dare, agli Inquirenti elementi utili alle indagini. Nemmeno 11 nome del ragazzo che lavorava per lui. A quarantott'ore dall'Infortunio gli inquirenti hanno in mano pochissimi elementi e forse ci vorranno ancora parecchi giorni prima che il giallo sia risolto. «Parliamo di giallo — ha detto il maresciallo Chilleml — perché non riusciamo a sapere nulla sull'identità del ragazzo e sulla sua famiglia. Sembra che qualcuno si sia preoccupato di fare sparire ogni traccia ». Anche gli operai della ditta non hanno contribuito molto. Ieri pomeriggio ne sono stati identificati quattro su sette: Biagio Denaro, Grugliasco, via Giotto 10, Salvatore Miele, Grugliasco, via Monetti 10 e Pasquale Gallace, Giovanni Franzo, cognato dell'Audreacchlo, abitanti tutti nella villa di Gap ri e. I quattro hanno confermato di essere stati presenti alla disgrazia e che il giovane era stato assunto pochi giorni prima. Ha detto Biagio Denaro: « Dopo l'infortunio ci hanno detto di andarcene, minacciandoci se dicevamo qualche cosa. Stelano sembrava uno dei capi. Non so molto sulla ditta, sono stato assunto la scorsa settimana ». Sembra che la «Falmec» lavorasse esclusivamente per le acciaierie « Assa » di Susa. « Sbavavamo tutto il giorno cilindri metallici — hanno detto gli operai — soltanto questo, un lavoro pulito ». Per sbavare cilindri Giuseppe Andreacchio ha affittato un capannone per oltre un milione di lire al mese, senza però dotare l'officina di molti macchinari. Dicono gli inquirenti: « Non sono molti i compressori e le mole. Ci chiediamo adesso se l'impresa era conveniente per l'industriale che dice di essere partito sei mesi la dal nulla ». Giuseppe Andreacchio, infatti, è stato pastore in Calabria fino a 18 mesi fa. Prima di entrare in caserma ci ha detto: « Ho venduto l'ovile e coi sei milioni ricavati sono venuto In Piemonte. Sono stato alcuni mesi senza lavorare poi ho messo su l'impresa ». « E Stefano, chi è, perché siete scappati tutti dopo la disgrazia? ». « Non lo conosco, l'ho visto alcune volte nella fabbrica e l'ho mandato via perché senza libretti. Quando è successo il fatto sono scappato perché un signore mi ha detto che se i carabinieri mi trovavano mi arrestavano ». « Come pub non conoscere Stefano se ha dato alloggio ai suoi genitori? ». vcshladqrcpgPpMSdmnc6t « Conosco il padre, Nunzio. E' venuto la settimana scorsa a chiedermi lavoro. Oli ho chiesto se voleva lare il guardiano e lui ha accettato. Gli ho dato anche le chiavi dell'alloggio che si trova accanto al capannone ma gli ho detto di prendere servizio solo quando mi portava i libretti ». La stessa storia l'uomo l'ha ripetuta al maresciallo Chilleml che ha impiegato oltre due ore per conoscere 11 cognome del ragazzo. « Si dovrebbe chiamare Pronziano e so, dal dialetto che parla, che viene dalle mie parti. Ma non sono certo di nulla ». Sembra Invece che Giuseppe Andreacchio lo conosca benissimo ma non voglia parlare per ragioni sconosciute. Tutto 11 suo racconto non corrisponde ai fatti ed 6 in contraddizione con le poche testimonianze raccolte. Anche sul comportamento del r genitori di Stefano non vuole dire molto: « Fatti loro, ma riconosco che sono strani ». C'è l'ovvio sospetto che la famiglia del ragazzo scomparsa senza nemmeno cercare di vederlo dopo la mutilazione, con la fuga voglia nascondere qualcosa di più del fatto di averlo mandato al lavoro senza libretto. Tra l'altro hanno lasciato Grugliasco dopo avere messo a soqquadro l'appartamento. Durante la perquisizione 1 carabinieri hanno trovato soltanto alcune fotografie e niente altro. Esistono anche dubbi sul cognome perché l'Andreacchio ha detto di non essere sicuro: « Potrebbero essere calabresi ma anche siciliani ». Ieri pomeriggio il pretore, dottoressa Fioretta Rolleri, ha ascoltato senza ottenere risposte soddisfacenti Stefano, ricoverato al Nuovo Martini. Il ragazzo non ha voluto parlare dicendo di non ricordare nulla. Il magistrato è poi andato a Collegno dove ha interrogato Giuseppe Andreacchio. Nel confronti dell'uomo non sonon stati ancora presi provvedimenti ma non si esclude nelle prossime ore 11 fermo per reticenza o favoreggiamento. Le manette sono Invece scattate, poco prima di mezzanotte al polsi di suo cognato, Giovanni Franzo, 33 anni. L'accusa è di reticenza e falsa testimonianza. Mentre la dottoressa Rolleri interrogava l'ex pastore, 11 col. Calabrese, il cap. Lotti e 11 maresciallo Jhllleml hanno fatto un altro sopralluogo nel capannone. a Non riusciamo a capire — hanno ripetuto gli ufficiali — le ragioni di questo mistero. Se è solo una violazione alla legislazione sul lavoro, perché nessuno parla? ». ^ e. m. Giuseppe Andreacchio titolare dell'impresa • II ragazzo ferito continua a tacere -11 col. Calabrese durante il sopralluogo