Ancora senza nome il ragazzo sedicenne mutilato Ha detto a un degente: "Se parlo mi ammazzano,,

Ancora senza nome il ragazzo sedicenne mutilato Ha detto a un degente: "Se parlo mi ammazzano,, Mistero sul violento scoppio nella fabbrica fantasma di Grugliasco Ancora senza nome il ragazzo sedicenne mutilato Ha detto a un degente: "Se parlo mi ammazzano,, Interrogato dal giudice, ha detto di non ricordare come si chiama e dove è nato - "Ma - dicono i medici • non è amnesia. E' chiaramente terrorizzato " - Scomparso (con la moglie e figli) il suo datore di lavoro dalla casa dove abitava a Caprie Il mistero nello scoppio del compressore alla Falmec di Grugllsco, anziché chiarirsi, si infitti, sce. Al Martini Nuovo c'è un ragazzo di sedici anni con un piede maciullato e 11 viso butterato da schegge (che hanno messo in serio pericolo la sua vista) e non si sa ancora chi sia. Sembra non avere padre, né madre, né parenti. Al suo capezzale è giunto soltanto il magistrato Incaricato dell'Inchiesta, con 1 carabinieri eli Collegno. Gli è stato chiesto come si chiama, dove è nato, ha sempre risposto: «Non ricordo». I medici dicono: «Non è un'amnesia dovuta allo choc, ma una scelta delibarata. Pur vivendo in pieno il dramma della sua recente mutilazione, che comprende in tutta la sua gravità, il ragazzo è perfettamente In grado di intendere e soprattutto di ricordare e comunicare». Piuttosto è chiaramente terrorizzato». Le condizioni di Stefano (11 no. me che si è lasciato sfuggire In un barlume di coscienza mentre lo portavano all'ospedale) sono migliorate: non si parla più di perdita dell'occhio sinistro, ma solo di «cheratite» provocata dalle numerose schegge che gli devastano 11 viso, rendendolo simile a quello di un paziente affetto da vaiolo. Se Stefano tace, è perché ha paura, paura di morire. Sembra che lo abbia confidato Ieri a un vicino di letto, appena giudice e carabinieri sono usciti dalla stanza dove si trova ricoverato, al re. parto di chirurgia. «Se parlo "quelli" mi fanno fuori». SI rife. lisce al datori di lavoro, ai colle, ghl di lavoro scomparsi nel nulla subito dopo lo scoppio. Giorgio Andreacchlo, 11 fintatarlo del contratto di affitto del capannone (aveva siglato l'accordo un mese e mezzo fa col nome di Anderlecchio) è scomparso anche da casa sua, in via Kennedy 25, a Caprie. Quando il maresciallo 'di Condove si è recato nell'abitazio¬ ne, dove da circa 8 mesi risiede con moglie e figlia, per notificar, gli una comunicazione giudiziarie per lesioni colpose, non ha trovato anima viva. Non c'era nemmeno la moglie che l'altro giorno aveva pure risposto al telefono dicendo al maresciallo Chillemi: «Mio marito non c'è. E' a Torino e non so quanto torna». Analoga risposta ha dato 11 cognato, che abita in un caseggiato vicino. Neppure 11 capannone di via Pietro Micca 16 a Grugliasco, do. ve si è verificata l'esplosione, ha svelato 1 suol segreti. I militi, do¬ po aver chiesto l'intervento dell'ispettorato del Lavoro, hanno perlustrato In lungo e In largo il locale per trovare qualche traccia dell'attività «effettiva» compiuta dalla Falmec, che sulla carta faceva lavori di sbavatura metallica. Si crede che la precipitazione con cui titolari e maestranze hanno reagito all'incidente nasconda un retroscena losco: si parla già di traffico di Tir rubati, di cella di sequestri nascosta da qualche parte. L'Ipotesi più probabile è però la più semplice, anche se non meno preoccupante dal punto di vista sociale: una fabbrica fantasma, che impiegava lavoratori non in regola con la legge, senza tutela contro gli infortuni. Stefano, mutilato nel lavoro a sedici anni, non avrà pensione né assistenza sociale.

Persone citate: Chillemi, Giorgio Andreacchlo

Luoghi citati: Caprie, Collegno, Condove, Grugliasco, Torino