Grandi assise della cultura di Renato Rizzo

Grandi assise della cultura La consultazione promossa dalla Regione Grandi assise della cultura Viglione: " Stabilire un fecondo rapporto tra sedi tradizionali di studio e mondo del lavoro " - Fiorini: " I beni culturali devono essere preposti ad altri con fermezza " Interventi di Novelli, Rivalta, Calsolaro, Moretti - Oberto: "Non arriviamo tra i primi, ma con buoni risultati" - Il dibattito (70 oratori) continua stamane" Il lungo dibattito sul beni culturali cominciato a marzo e svoltosi In un ampio ventaglio di incontri e suggerimenti per preparare In modo « democratico e partecipato » la legge quadro regionale sulla tutela e la salvaguardia del nostro patrimonio di cultura, ò giunto ieri ad una Importante tappa Intermedia prima di diventare norma legislativa: il convegno promosso dalla Regione per « tirare le fila » della grande consultazione. Esperti, operatori culturali, amministratori di tutto il Piemonte riuniti nel salone del Centro Incontri di corso Stati Uniti 23 per dare veste concreta ed organica al caleidoscopio In cui si sfrangiano I problemi della cultura nella nostra società. Accanto al presidente della Regione Viglione, Il sindaco Novelli, gli assessori Fiorini, Moretti e Rivalta, Il capogruppo regionale del psl, Calsolaro, l'ex presidente Oberto con II consigliere Cerchio, Il dott. Ferangeli vicedirettore generale degli Archivi di Stato in rappresentanza del ministro Pedini, gli assessori di altre Regioni: Tassinari (Toscana), Abbondanza (Umbria), Malerba (Liguria), Garibaldi (Lombardia), ed II prof. Leydl, docente all'università di Bologna ed esperto di cultura popolare. Tra II pubblico c'erano anche la maggior parte degli oratori che avevano partecipato nel vari dibattiti organizzati a Torino ed In provincia. Ha aperto I lavori il presidente Viglione: notando che questo congresso rientra nel programma della Regione Piemonte che < vuole una politica culturale tendente a stabilire un fecondo rapporto fra le sedi tradizionali di ricerca e studio ed II mondo del lavoro ». I tradizionali concetti di cultura hanno subito, secondo Viglione. negli ultimi decenni profonde modificazioni • ed oggi possiamo affermare che fare della cultura significa dare al cittadini strumenti di conoscenza, Informazione, valorizzazione, che consentano di trasformare II tipo di vita delle nostre comunità ». Dopo il saluto del sindaco Novelli — che ha rilevato la presa di coscienza di Torino nell'ultimo decennio nei confronti del problemi culturali — ha letto la sua relazione l'assessore Fiorini, animatore degli Incontri di questi cinque mesi. « Una prima, rischiosa ma consapevole scelta culturale fu già quella del tipo di sviluppo nell'Immediato dopoguerra. Già allora era possibile Infatti prevedere che, puntando unicamente sul bisogni Individuali si sarebbe giunti allo stravolgimento della vita comunitaria, del suol valori e delle sue esigenze. Ora II Paese sta cercando di uscire dalla crisi e per questi motivi, Intendendo per cultura II modo attraverso cui l'uomo sa Intendere la realtà, I beni culturali devono essere preposti a tutti gli altri, senza paranoia ma con fermezza ». Riferendosi alle leggi già elaborate in materia da altre Regioni, Fiorini ha «colto» tre tipi diversi (toscano-umbro, emiliano e lombardo) per giungere al testo del Piemonte, nato dalle caratteristiche culturali della regione: squilibrio fra strati Intellettuali e resto della popolazione; «disomogeneità» culturale dovuta alla cospicua Immigrazione; disgregazione ed isolamento sociale; mercificazione di molti beni; assenza di raccordi fra utilizzazione di certi beni ed attività didattica nelle scuole. Il tema • eultra e territorio • è stato trattato da Rivalta, assessore regionale al parchi; che ha definito il Piemonte 'spaccato di profonde lacerazioni dove sono evidenti preoccupanti segni di emarginazione: aspetti e situazioni che sono II risultato d'uno stesso processo di sviluppo spontaneo dominato dall'azione trainante delle logiche e delle attività economiche capitalistiche che si muovono nel- la linea della massima accumulazione privata-. Corrado Calsolaro che è stato il proponente della legge regionale per la tutela e la valorizzazione del patrimonio linguistico e culturale del Piemonte ha notato: •Sembrerebbe "impopolare" affrontare il tema della cultura popolare proprio in un momento In cui Regioni ed autonomie locali si Incontrano con I sindacati per le vertenze del grandi gruppi e II tema di fondo è quello del risanamento della crisi dello Stato e di una nuova programmazione economica'. 'Ma — ha spiegato — la tutela e la valorizzazione della cultura popolare, originali creazioni delle comunità locali, appartengo¬ no certamente al quadro dello sviluppo dell'autonomia locale'. •La nostra Regione non arriva fra le prime al traguardo di questa legge — ha detto l'aw. Oberto — ma vi arriva bene perché può basarsi sulle esperienze altrui, dopo aver compiuto una approfondita consultazione, e si può avvalere della normativa della legge 382 In materia'. Ha poi auspicato che I concetti e le linee d'azione emerse dal dibattito siano portate avanti 'in responsabile autonomìa non In autarchia, con spirito aperto e non municipalistico o provinciale. Il nostro è un patrimonio Immenso ma depauperato dalle rapine delle guerre e dai furti: solo nel '73 sono state rubate 8520 opere d'arte. In questo modo II catalogo del carabinieri rischia di diventare un vero volume di storia dell'arte: Importante per l'ex-presidente regionale, una gestione democratica e partecipata senza fare catalogazioni tipo: cultura aristocratica o democratica. 'La cultura — ha concluso citando Croce — non è davvero tale se non è dominata, trasformata, assimilata dall'Ingegno promuovendone II naturale svolgimento sino a divenire ideale di formazione umana-. Anche II turismo deve essere Inserito in un contesto di riqualificazione culturale del tempo libero. Questo il concetto che ha Ispirato Il discorso dell'assessore Moretti sulle iniziative studiate dalla Regione per favorire un 'recupero di rapporti corretti tra uomo ed amblente, contesto storico ed artistico'. Il congresso s'è poi dipanato sino a tarda sera fra gli interventi di studiosi ed altri amministratori: alla segreteria sono giunte fra Ieri ed oggi 79 richieste. Una risposta concreta al presidente Viglione che, aprendo I lavori, aveva auspicato 'Stretta collaborazione con tutte le forze culturali e sociali che operano sul territorio'. Renato Rizzo avv. Aldo Viglione Fausto Fiorini