Owen: cautela

Owen: cautela Owen: cautela (Segue dalla I pagina) del partito che non hanno responsabilità di governo. Che ne pensa? OWEN: E' quasi inevitabile, che succeda in ogni situazione in cui si hanno difficoltà interne, la disoccupazione è elevata, c'è una effettiva diminuzione del tenore di vita, l'ottimismo nazionale è in ribasso e si prevede che ci vorrà tempo prima che tale ottimismo ritorni (secondo me tornerà, abbastanza rapidamente, nel '78) ; quando saranno superati questi condizionamenti credo che gran parte di quelle irritazioni, di quelle anomalie e di quei punti di contrasto sulla Comunità europea saranno inquadrati in prospettive migliori. Ma in un clima di difficoltà si manifesta naturalmente la tendenza a cercare un capro espiatorio e uno, naturalmente, è proprio la Comunità europea. Aumentano i prezzi alimentari, rincara il caffè, aumenta il prezzo del cacao, e la colpa è attribuita alla Comunità. Il fatto è che la Comunità in questo senso ha fatto grossi errori. E' assurdo che si abbiano queste enormi eccedenze di burro e di vino. Fino a che la Comunità non risolverà questi problemi resterò assolutamente inflessibile. Io sono un sostenitore convinto del Mercato Comune, ma non ho cambiato per nulla idea sul fatto che dobbiamo risolutamente cercare di riformare la politica agricola comune. EUROPA: Mi permetta di domandarle ancora se esiste qualche altro argomento che meriterebbe, come l'agricoltura, di essere urgentemente affrontato. OWEN: Ritengo che il problema delle divergenze economiche sia molto serio, far sì che le economie dei Nove convergano, soprattutto in vista dell'allargamento della Cee, è probabilmente un'utopia; resta comunque il fatto che cercare di ridurre le divergenze è una priorità incontestabile per la Comunità. Tali divergenze stanno minacciando la sua unità di base in quasi ogni campo. Dobbiamo essere realisti, ogni cosa richiede tempo: si tratta d'un processo graduale di sviluppo. Gli « euroteologi » semplicemente non 10 capiscono, mirano sempre a obiettivi irraggiungibili. Credono che il grande millennio dell'Europa federale cominci domani, o 11 giorno dopo, o l'anno dopo. Lo sviluppo dell'Europa è impossibile a prevedersi, ma è un fatto che l'Europa progredisce in quasi tutte le direzioni, verso una più grande unità. La delusione e la depressione in Europa derivano da alcune persone lontane dalla realtà che aspirano a mète troppo alte rispetto a ciò cui ognuno può ragionevolmente puntare. Tali persone attualmente rappresentano un danno per l'Europa. C'è un'atmosfera troppo irreale e purtroppo una buona parte di tale atmosfera è concentrata a Bruxelles. EUROPA: Guardando non al millennio, ma al prossimo anno, lei pensa che la Gran Bretagna potrà prendere parte alle elezioni dirette del Parlamento europeo? OWEN: Sarà molto difficile. Dobbiamo costruire una maggioranza nel Parlamento britannico che approvi le elezioni dirette e il metodo da noi scelto dirà se potremo o meno mantenere l'obiettivo del maggio-giugno 1978. Tenteremo con tutte le forze di riuscirci. Essenzialmente la decisione dovrà essere presa dalla Camera dei Comuni. E in quella sede sarà necessario un alto senso di responsabilità e di autodisciplina per riuscire. Sono certo che anche in Inghilterra si arriverà alle elezioni dirette per l'Europa. La questione è quando, e personalmente sarei certamente molto dispiaciuto se fosse l'Inghilterra a fermare tutti gli altri Paesi. E' un problema, in ogni caso, sul quale il Parlamento è sovrano. Esistono opinioni molto differenti, in tutti i partiti, e saranno necessari senso del dovere e buona volontà per arrivare a tempo.