Da fidi domestici a crudeli banditi di Fabrizio Carbone

Da fidi domestici a crudeli banditi Sono già identificati quattro autori della rapina-rapimento di Roma Da fidi domestici a crudeli banditi Due rapitori di Ambretta Mazzantini erano da dieci mesi alle dipendenze della famiglia - Hanno aggredito Renato Mondello, sua moglie e altre tre persone - Chiuse in una cantina le figlie della rapita (cinque e due anni) e la bambinaia (Segue dalla 1' pagina) lano. Mondolfo viene colpito alla bocca da un pugno secco che gli spezza un dente. Intanto viene catturata GiusepI pina Mazzocchi, la segretaria, I appena arrivata a casa. Poi è la volta di Elvira Mondolfo, la moglie: anche lei si ribella ma viene picchiata, presa per i capelli: «Vogliamo la combinazione della cassaforte», gridano i banditi. I primi cinque ostaggi sono presi. Passano lenti i minuti e nessuno dall'esterno della villa può rendersi conto di quanto stia accadendo. I Mondolfo, l'amico di famiglia, la guardarobiera e la seI gretaria vengono portati in un tinello attiguo ad uno dei due salotti al primo piano e chiusi dentro. Restano Ambretta Mazzantini (il marito, ingegner Paolo, non è in casa), le due figlie e la bambinaia, Gina Giorgi. Le piccole Renata e Alessandra vengono portate, con la bambinaia, nello scantinato. La signora Ambretta viene immobilizzata, ferita e trascinata al piano terra. Intanto gli altri banditi rapinano il signor Rivera di 650 mila lire, la segretaria di mez. zo milione e Renato Mondolfo di un milione e mezzo circa in contanti. Con le chiavi avute dalla signora Mondolfo aprono la cassaforte e portano via gioielli e centinaia di monete d'oro che i padroni di casa avevano vinto nel corso della loro carriera di giocatori di «bridge», a livello mondiale. Nella stanza da letto di Ambretta Mazzantini viene la. sciato un foglio di carta con la richiesta di un riscatto per un miliardo, da pagare in lire, marchi, franchi svizzeri e dollari. Poi la fuga, con le tre auto della famiglia e con la figlia trentenne del «re del francobollo». Quando scatta l'allarme i Mondolfo sono convinti che anche le nipotine siano state portate via dai banditi. Comincia la caccia con posti di blocco, elicotteri, cani poliziotto. Viene trovata solo in via Cristoforo Colombo, la 126 blu. Nessuna traccia della gang ecuadoriana. Renato Mondolfo viene liberato., Subito dà agli investigatori i no. mi dei quattro banditi che conosce. La polizia inizia a setacciare gli ambienti sudamericani di Roma. Arrivano giornalisti, cineoperatori, fotografi. La villa è aperta a tutti: Renato Mondolfo e la moglie, in vestaglia, sotto choc parlano a lungo con tutti, offrono dettagli, spiegazioni. «Un miliardo? Ma è una richiesta pazzesca — dice il filatelico — certo ho montagne di francobolli ma un miliardo in 48 ore, come dicono i banditi, dove lo trovo?». La richiesta dei sei è compilata con estrema cura su un foglio di carta bianca, con lettere ritagliate e appiccicate: duemila banconote da 500 franchi francesi ciascuna; tremila biglietti da centomila lire italiane e cinquemila da cento dollari l'uno. Per mettersi in contatto coi rapitori la familia dovrà far pubblicare una inserzione nella rubrica «cose smarrite» delle pagine pubblicitarie a pagamento del quotidiano romano Il Tempo L'annuncio dovrà essere così formulato: «Smarrito cagnolino con guinzaglio». Secondo la squadra mobile la banda non dovrebbe essere in grado di portare a termine il rapimento: quattro dei sei banditi sono identificati e sarà per loro difficile trovare un nascondiglio sicuro. Per questo si pensa che, per evitare di essere braccati e presi, possano rilasciare in breve tempo Ambretta Mazzantini. In serata la polizia ha reso note le generalità complete degli altri due ecuadoriani: Wilson Suarez Viteri e Maria Luisa Pacheco Munoz, tutti e due ventitreenni. Ai primi di maggio avevano preso alloggio in una pensione di via Quintino Sella. Alla fine del mese si erano trasferiti in casa Mondolfo, come giardinieri. Restano da identificare solo due banditi, che hanno sempre agito con il volto coperto da passamontagna e che si ritiene siano personaggi più in vista della malavita. Uno di loro è alto e di corporatura robusta. Con quest'episodio Renato Mondolfo è tornato di colpo alla cronaca dopo anni di silenzio. Sessantaquattro anni, triestino, da venti anni a Roma, è un superesperto in francobolli. Conosciuto nel mondo per la sua collezione di pezzi «classici» (francobolli dell'Ottocento), intenditore di cui si fidavano ciecamente noti collezionisti, Mondolfo si era «ritirato» dal commercio da alcuni anni, ma partecipava a tutte le più importanti manifestazioni filateliche. Fabrizio Carbone I I I Roma. La madre della rapita, disperata dopo la notizia Ambretta Mondolfo

Luoghi citati: Mondolfo, Roma