Per le lungaggini della burocrazia romana un rettore e un preside sono incriminati di Francesco Bullo

Per le lungaggini della burocrazia romana un rettore e un preside sono incriminati Interrogati dal giudice: omissione di atti d'ufficio Per le lungaggini della burocrazia romana un rettore e un preside sono incriminati Non hanno pubblicato i risultati di un concorso - «Occorrevano atti che non dipendono da noi: approvazione del ministero, registrazione. Arrivano sempre con esasperante ritardo» Il rettore del Politecnico prof. Rolando Rigamontl, il preside d'Architettura prof. Mario Federico Roggero e la direttrice amministrativa Della Guelfo sono stati Incriminati per omissione d'atti d'ufficio. Il pretore, dott. Bellone, nei giorni scorsi aveva inviato loro 11 mandato di comparizione e ieri li ha interrogati alla presenza dell'avvocato dello Stato Argan. La vicenda che ha dato inizio all'inchiesta giudiziaria risale all'estate scorsa. Riguarda l'assegnazione di incarichi universitari che, come è noto, vengono conferiti con decreto del rettore su proposta del consiglio di facoltà, previa approvazione del Senato accademico e «nulla osta» del ministro. Nella seduta del 20-21 luglio 1976 il consiglio di facoltà di Architettura sceglie tra 1 candidati quelli ai quali affidare 1 corsi per studenti-lavoratori nell'anno accademico '76-'77. Due degli esclusi, gli architetti Maurizio Vogllazzo, 33 anni, corso San Maurizio 81, incaricato di «composizione architettonica» al Politecnico di Milano e assistente ordinario al Politecnico di Torino, e Augusto Perelll, via del Mille 7, Milano, dove Insegna Storia dell'urbanistica, ritenendosi danneggiati, chiesero copia del verbali del consiglio di [acoltà (per legge pubblici) ma non 11 ebbero o 11 ricevettero In ritardo, quando cioè non servivano più per un eventuale ricorso. Si rivolsero allora all'aw. Rinaldo Bonattl per fare causa davanti al Tar (tribunale amministrativo regionale) contro 11 decreto che conferiva gli Incarichi. Venne cosi in luce che il provvedimento non era stato emesso e la situazione non è mutata oggi, ad anno iccademico concluso Persa ogni sp -anza di far valere le proprie ragioni In via min ■■■■imi ■■■■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii amministrativa (mancando ufficialmente la graduatoria degli incarichi non era neppure possibile presentare un esposto al ministero chiedendo di negare II «nulla osta» al decreto del rettore) 11 professor Vogllazzo, assistito dall'avv. Gianaria, si rivolse al pretore Bellone esponendo i fatti e chiedendo di fare indagini per valutare se ci fossero irregolarità di rilevanza penale. Analoga Iniziativa prese il professor Perelli. DI qui le comunicazioni giudiziarie e la richiesta di documenti al Politecnico, poi 1 mandati di comparizione e ieri Infine gli interrogatori degli Imputati. Al termine 11 pretore Bellone ha rifiutato di rila¬ iiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiciiiiii sciare dichiarazioni; anche I ricorrenti e 1 loro avvocati hanno preferito non fare commenti in attesa della conclusione dell'inchiesta. Il rettore del Politecnico, prof. Ripamonti, ha Invece spiegato la sua posizione. «E' vero che i decreti non sono stati ancora emessi — ha detto — ma è la prassi normale. Da anni succede così». Perché? «Questioni burocratiche: occorrono atti che non dipendono dal Politecnico e che arrivano regolarmente in ritardo come il "placet" ministeriale o la registrazione da parte della Corte dei conti del decreto dell'anno precedente». E le copie dei verbali richie¬ iiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiitiiitiiiiiiii ste dal due giovani insegnanti? «Anche per queste ci voleva del tempo, occorreva verificare l'originale in alcune parti». Sotto accusa quindi non sarebbero solo due docenti e un funzionario del Politecnico ma il sistema burocratico che con lentezze e ritardi inammissibili rende vano il diritto di ogni cittadino di tutelare 1 propri interessi. Francesco Bullo Il rettore Rigatnonti e il preside di Architettura Roggero

Luoghi citati: Milano, Torino