Sciopero dei medici dura fino a stasera di Giancarlo Fossi
Sciopero dei medici dura fino a stasera No all'invito del ministro Sciopero dei medici dura fino a stasera Roma, 22 giugno. Lo sciopero nazionale degli 80 mila medici si concluderà domani sera secondo il programma già stabilito dall'Intersindacale della categoria. I rappresentanti dei sanitari generici, specialisti, ospedalieri, condotti hanno respinto l'invito a sospendere l'agitazione in anticipo, rivolto loro dal ministro della Sanità, Dal Palco, al termine di un lungo incontro dedicato all'esame della vertenza. Pur riconoscendo che la Commissione sanità della Camera ha ap. provato oggi la soluzione sia pure parziale di alcuni problemi assillanti per i medici, l'Intersindacale rileva che «non esiste ancora a livello politico una concreta disponibilità a dare quelle garanzie preliminari che i medici ospedalieri hanno più volte chiesto per riprendere le trattative sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto il 31 dicembre 1976». Al tavolo delle trattative, osserva l'Intersindacale, si sono soddisfatte esclusivamente le rivendicazioni avanzate dalla Federazione dei lavoratori ospedalieri per il personale paramedico. L'Intersindacale ha così deciso «non solo di confermare il programma di sciopero sino alle ore 24 del 23 giugno, ma ha altresì predisposto ulteriori misure sindacali che dovranno sostenere anche le richieste degli ospedalieri». Si sottolinea la massiccia partecipazione allo sciopero di tutte le categorie mediche. Dalle notizie provenienti da ogni parte d'Italia «risulta pressoché totale l'adesione allo sciopero sia nelle grandi città, come Roma, Genova, Torino, Napoli, Palermo, Bologna, Firenze eccetera, sia nei medi e piccoli centri nel rispetto delle disposizioni impartite per assicurare gli interventi d'urgenza». Unica eccezione, la parziale adesione dei medici milanesi che, ad avviso dell'Intersindacale, trova la sua motivazione nell'atteggiamento preclusivo nei confronti della riforma sanitaria e di ogni convenzione unica assunto dall'Ordine dei medici di Milano e dal sindacato medico locale. Le decisioni prese dalla Commissione sanità della Camera, nell'ambito del provvedimento che disciplina, fra l'altro, il periodo transitorio in attesa della riforma sanitaria, recepiscono invece numerose delle richieste sostenute dai medici. Ripristinata la facoltà contrattuale delle categorie sanitarie, bloccata praticamente da tre anni, il provvedimento varato oggi stabilisce norme precise per le convenzioni uniche nazionali e per la libera professione. La convenzione per i medici generici dovrà prevedere il compenso solo a «quota capitaria», cioè una cifra fissa annua per ciascun cittadino assistitole, indipendentemente dal numero delle prestazioni. Le convenzioni per i generi¬ ci, gli specialisti esterni, i medici ambulatoriali, i titolari di farmacia, i biologi, le categorie sanitarie ausiliarie dovranno essere stipulate ad un mese dall'entrata in vigore della nuova legge ed entro un altro mese i commissari liquidatori delle mutue dovranno adottarle. Si dovrà rispettare il rapporto ottimale medico-numero assistibili, fissando sia il numero massimo di assistiti per ciascun sanitario generico e pediatra di libera scelta, sia il numero massimo delle ore per i medici ambulatoriali specialisti e generici da determinare in relazione ad altri impegni di lavoro compatibili. La legge riconosce l'esercizio dell'attività libero professionale dei medici degli ospedali, dei policlinici e degli istituti a carattere scientifico. Le modalità e i limiti sarano fissati dalle Re. gioni. Per sbloccare la situazione, molto tesa, nel settore ospedaliero, il sottosegretario per il pubblico impiego, Bressani, ha convocato per venerdì le parti interessate al rinnovo contrattuale di tutto il personale ospedaliero, compresi i rappresentanti dei medici. Giancarlo Fossi
Persone citate: Bressani
Luoghi citati: Bologna, Firenze, Genova, Italia, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino
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