Il sindacalista Uil contro l'aeroporto

Il sindacalista Uil contro l'aeroporto Il sindacalista Uil contro l'aeroporto E' uno di quelli "distaccati" presso gli scali periferici - Gli è stato sospeso lo stipendio Il segretario della TJigea-Uil (UH-gente dell'urla) Benedetto Tonarelli, assistito dall'aw. Maria Magnani Noya. ha presentato alla pretura un ricorso contro la Sagat per violazione dell'articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, cioè «per comportamento antisindacale» nei confronti di Piero Aglioti, segretario nazionale, appunto della Uigea-Uil. L'esposto chiama in causa «il legale rappresentante» della società che gestisce l'aeroporto di Caselle, cioè 11 suo presidente, sen. Andrea Filippa, comunista. Il ricorso alla magistratura del lavoro si riferisce all'accordo nazionale firmato nel 1973 che prevedeva il «distacco retribuito» per quattro rappresentanti di ciascuna delle tre maggiori organizzazioni sindacali: Cgil, Cisl e UH. Spiega il segretario camerale UH Maurizio Bordon: «La Cgil, ad esempio, scelse di distaccare un proprio rappresentante a Roma, altri in scali diversi. Noi indicammo per uno dei nostri esponenti l'aeroporto di TorinoCaselle, perché in questo eravamo e siamo il sindacato più agguerrito». La designazione cadde su Piero Agliotti, 11 quale attualmente, oltre a dirigere la Uigea, è anche segretario della Pulat. Costui ottenne nel '75, cioè dopo circa due anni, (dalla amministrazione guidata dal de Baitone) il richiesto distacco retribuito, ma la decisione è stata posta in forse dal nuovo consiglio di am- ministrazione Sagat, nell'ottobre '76 e lo stipendio dell'Aglioti sospeso dallo scorso 15 maggio. Di qui la decisione della UH di ricorrere al pretore. Nel documento presentato al magistrato si legge: «Dal succedersi degli eventi scaturisce ineluttabilmente come da parte della direzione sia in atto una manovra tendente a limitare l'autonomia della Uigea ed a screditare l'organizzazione nei confronti dei lavoratori Sagat». Segue la spiegazione che giustifica la richiesta di ripartire i «distacchi di personale» sulle diverse società che gestiscono gli aeroporti italiani « allo scopo di evitare un eccessivo onere alle singole azlende». Ma in che cosa è «limitata» l'autonomia del sindacato? Risponde Bordon: «Dal fatto che nei verbali del consìglio di amministrazione dell'll ottobre 1976 si legge: "Esiste inoltre il problema del distacco del signor Agitoti, la cui validità va chiarita". Una frase che pone un problema preciso, senza spiegarlo, dando tutto per scontato e facendo esplodere una ridda di voci incontrollale che screditano un dirigente UH, e fanno perdere credibilità al sindacato». Ciò, a parere di Bordon, «limita l'azione della UH». Aggiunge l'esposto: «Il presidente della Sagat, Filippa, a noma della Sagat (in risposta ad una lettera della segreteria nazionale TJigea-Uil, n. d. r.) afferma di non essere in possesso dell'accordo del '73. Anzi ne mette in dubbio l'esistenza, formulando, come ipotesi, che il "caso Agitoti" sia un tentativo della Uigea-Utl di ottenere una posizione privilegiata rispetto alle altre organizzazioni sindacali». Ieri sera abbiamo rintracciato il vice presidente Sagat, Bono, socialista. Sulla vicenda Agitoti ha precisato: « Non abbiamo mai voluto assumere un atteggiamento anti-sindacale. Ci stiamo limitando ad un accertamento della natura del suo distacco sindacale, per regolarizzarlo ». Il sindacalista Piero Aglioti

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