Il "ragioniere,, Ugo La Malfa

Il "ragioniere,, Ugo La Malfa DIBATTITO PER L'«INTERVISTA SUL NON GOVERNO» Il "ragioniere,, Ugo La Malfa (Dalla redazione romana) Roma, 18 giugno. Hanno fatto interamente il loro dovere le grandi forze politiche, sia di governo sia di opposizione, per risolvere i problemi italiani? No, sono tutte responsabili della crisi, e senz'altro lo sono più del pri, che è una piccola forza, con funzione di « stimolo critico ». Lo ha detto ieri sera Li. Malfa, presidente del pri, in un dibattito sul suo ultimo libro (« Intervista sul non governo », editore Laterza, a cura di Alberto Ronchey), al quale hanno partecipato Giorgio Amendola, Lucio Colletti e Leo Valiani, moderatore Guido Calogero. Amendola ha definito il libro una « annotazione iartellante di occasioni perdute, di amarezze, di sconfitte », aggiungendo di essere rimasto perplesso sul titolo, perché La Malfa « ai governi che si sono susseguiti nel nostro Paese ha pur partecipato, persino come vicepresidente del Consiglio ». Il pri — ha insistito Amendola — non ha saputo « districarsi dall'amplesso mortificante del governo e del sottogoverno » e perciò è corresponsabile delle lacune denunciate. Tuttavia Amendola, dopo aver detto di conoscere « fin troppo bene il coraggio di La Malfa e i sacrifici da luì fatti durante il fascismo », ha riconosciuto che alla radice delle sue « osservazioni malinconiche » sta la consapevolezza di aver partecipato al « non governo » indicandone costantemente i lati negativi e non riuscendo a eliminarli per essere la sua una forza politica minoritaria. Amendola, respingendo le accuse di La Malfa al pei, ha rivendicato al proprio partito una linea che gli ha fruttato il consenso delle masse popolari. La Malfa ha risposto che il pei ha collaborato con de e psi a far guasti perché, pur avendo una « forza morale non ha compreso in tempo utile tutti i problemi della società italiana; comincia solo oggi, quando la crisi si è aggravata » tanto è vero che il pei del 1976 non somiglia affatto a quello di trent'anni fa. « Sono sempre stato, ha proseguito La Malfa, un uomo di minoranza, anche nei brevi periodi in cui ho partecipato al governo, ho cercato di impostare seriamente la programmazione, di restringere la spesa pubblica, di battermi contro il parassitismo; e tutti, compreso il pei, mi dicevano che ero un ragioniere ».

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