Scelta matura dopo il sonno di Aldo Rizzo

Scelta matura dopo il sonno Scelta matura dopo il sonno (Segue dalla 1° pagina) mocristiana e socialdemocratica. Si tratterà di farne un partito solo e vero, una forza duratura. Suarez ha la statura politica per compiere questa operazione. Dopo la vittoria, il leader del Centro appare tranquillo e sicuro di sé, ma anche molto responsabile, consapevole delle difficoltà incombenti, che sono molte e gravi. In un'intervista ha detto: «Il mio obiettivo è chiaro: la democrazia. Ma bisogna trovare la strada giusta, fatta di prudenza e di decisione. Ci sono ancora forze potenti in grado di ostacolarci». D'altra parte, «bisognerà prendere misure energiche per cambiare molte cose di questa società, per far scomparire molte situazioni di privilegio». Sembra ancora destinato a crescere questo personaggio-chiave della Spagna d'oggi, che un anno fa era quasi sconosciuto. Circa il futuro governo: «Non si può governare precariamente, appoggiandosi alternativamente alla destra e alla sinistra, nella iase di consolidamento della democrazia. La democrazia, dobbiamo costruirla tutti insieme, passo dopo passo». Questo però non vuol dire che Suarez pensi ad una grande coalizione col Psoe. Ciò è escluso anche dai socialisti. Il Centro, a cui non manca molto per la maggioranza assoluta dei seggi nelle nuove Cortes, farà un governo con altri gruppi, nazionali o regionali, che gli ruotano attorno: per esempio i moderati baschi e catalani, probabilmente i democristiani, fors'anche (ma questo è più difficile) i socialisti popolari di Tierno Galvan. La grande coalizione la vorrebbero solo i comunisti di Santiago Carrillo, affascinati dalla strategia berlingueriana del compromesso storico e in generale preoccupati, come ogni buon partito comunista minoritario, di inserirsi nelle più ampie combinazioni di potere, anche solo indirettamente. Ma anche Carrillo, a cui non fanno certo difetto il buonsenso e il realismo, come ha esaurientemente dimostrato, non si fa illusioni sulla realizzabilità della sua proposta. Perciò, poi, ripiega sul confronto parlamentare sulle cose concrete. Questo confronto, che naturalmente sarà soprattutto col Psoe, appare necessario, inevita¬ bile, perché le cose concrete da fare sono cruciali, decisive, e richiedono la più ampia misura possibile del consenso nazionale. Sono la nuova Costituzione, le misure contro la crisi economica, i nuovi statuti sulle autonomie regionali. Quest'ultimo problema, che è un problema storico della Spagna e che resta attualissimo, appare tuttavia più facile per il prevalere, nelle elezioni, delle tendenze autonomistiche moderate contro quelle separatiste: un altro aspetto della prova di maturità globale. La Spagna avviata verso la definitiva normalizzazione democratica è un Paese destinato ad integrarsi nelle strutture politiche, economiche e strategiche dell'Occidente, dopo il lungo isolamento. L'ingresso nella Cee appare, in prospettiva, scontato, pur se i problemi specifici non sono irrilevanti, a causa non più della debolezza (come, per esempio, per il Portogallo e per la Grecia) ma della forza dell'economia industriale ed agricola spagnola, pur nella congiuntura seriamente negativa e fra molti squilibri residui. Più complessa è la questione della Nato, che può creare complicazioni interne e internazionali. Su questo punto sia il governo che i partiti non hanno posizioni chiare. L'importanza strategica, soprattutto navale, dell'ingresso della Spagna nel dispositivo atlantico è definita rilevante, specie con riguardo allo scacchiere mediterraneo. Ma d'altra parte la Spagna è già legata agli Stati Uniti fino al 1981 da un accordo sulle basi, che neppure Carrillo mette in discussione. Insomma questo sembra un problema prematuro, mentre altre scelte più urgenti premono sul futuro spagnolo. Aldo Rizzo

Persone citate: Carrillo, Cortes, Santiago Carrillo, Scelta, Suarez, Tierno Galvan

Luoghi citati: Grecia, Portogallo, Spagna, Stati Uniti