Lockheed: Ovidio Lefebvre è stato arrestato in Brasile di Guido Guidi

Lockheed: Ovidio Lefebvre è stato arrestato in Brasile Da venerdì scorso, la notizia diffusa solo ieri Lockheed: Ovidio Lefebvre è stato arrestato in Brasile Il provvedimento adottato dallo stesso ministro della Giustizia della Repubblica sudamericana su richiesta dell'Interpòl - Avviate le pratiche per la estradizione Rio de Janeiro, 17 giugno. L'aw. Ovidio Lefebvre D'Ovidio, uno dei protagonisti dello scandalo «Lockheed», è stato arrestato dalla polizia federale brasiliana. L'arresto è avvenuto una settimana fa, venerdì, ma solo oggi è trapelata la notizia da Brasilia, dove il legale è detenuto. Il provvedimento contro Ovidio Lefebvre D'Ovidio è stato disposto personalmente dal ministro della giustizia Armando Falcao su richiesta 'dell'Interpol. L'aw. Lefebvre D'Ovidio attualmente si trova in una cella d'isolamento in attesa di essere probabilmente estradato in Italia. (Ansa) Il protagonista dello scandalo Lockheed (secondo l'accusa, sarebbe stato lui ad organizzarlo e a realizzarlo per indurre lo Stato italiano ad acquistare 14 aerei da trasporto militare) sarà trasferito a Roma per essere giudicato dalla Corte Costituzionale insieme con gli ex ministri della Difesa, Luigi Gui e Mario Tanassi, con l'ex capo di Stato maggiore della Aeronautica gen. Duilio Fanali, con l'ex presidente della Finmeccanica Camillo Cro¬ ciani, con suo fratello Antonio e con altri cinque imputati. Gli vengono contestati i reati di corruzione e di truffa: era latitante dal giorno (febbraio 1976) in cui scoppiò lo scandalo. La notizia è clamorosa ed importante anche se è giunta in Italia soltanto oggi con una settimana di ritardo: infatti Ovidio Lefebvre d'Ovidio è stato fermato a Brasilia venerdì scorso su richiesta delle autorità italiane. Purtroppo, la procedura prevista per l'estradizione non è rapidissima: ma si dovrebbe supporre che fra un paio di mesi il « grande corruttore » potrebbe arrivare a Roma. Ovidio Lefebvre d'Ovidio è l'unico, infatti, a sapere tutto sullo scandalo e a chi sono stati consegnati i 2 milioni e 20 mila dollari che la Lockheed, su suo suggerimento, ha distribuito per vendere i 14 «Hercules C 130». Per ora si è limitato a rivelare di avere dato all'allora ministro rdella Difesa Mario Tanassi circa un milione di dollari: ma il resto' della somma dove è finito? Era appena scoppiato lo scandalo quando Lefebvre d'Ovidio (uomo d'affari ed ufficialmente consulente della Lockheed) fuggì dall'Italia. Per oltre un mese non si seppe più nulla di lui: poi, verso la fine di marzo, si fece vivo con un memoriale indirizzato al magistrato romano che stava procedendo nelle indagini. Il racconto di Ovidio Lefebvre D'Ovidio fu a dire poco esplosivo. « Per autorizzare l'acquisto dei 14 aerei C130 — scrisse in sostanza il consulente Lockheed — l'allora ministro della Difesa, Mario Tanassi, ha preteso circa un milione di dollari, che gli sono stati consegnati in tre diversi momenti. Rivelo questa circostanza perché so che l'episodio è stato raccontato alla, sottocommis sione del Senato americano a Washington dal funzionario della Lockheed, William Cowden, che ha assistito alla consegna ». L'iniziativa, inattesa, assunta da Lefebvre d'Ovidio determinò subito una conseguenza: il sostituto procuratore della Repubblica, Martella, si trovò costretto a trasmettere subito l'inchiesta alla Commissione parlamentare inquirente perché nello scandalo era coinvolto un ministro. Si disse anche che l'iniziativa non era sincera perché, con il passaggio del procedimento dal Palazzo di Giustizia a Montecitorio, il magistrato concesse la libertà provvisoria al fratello del latitante, il prof. Antonio Lefebvre d'Ovidio, arrestato tre giorni prima. Ma rimaneva la sostanza delle rivelazioni, che furono confermate da William Cowden interrogato dalla delegazione della commissione inquirente, che si spostò nel giugno dello scorso anno negli Stati Uniti Settantenne, esperto in economia, intelligente e soprattutto intraprendente, Ovidio Lefebvre d'Ovidio ha vissuto quasi sempre negli Stati Uniti. Si è interessato di grandi affari e nel 1969 fu ingaggiato dalla Lockheed per portare a termine l'operazione di vendere in Italia gli « Hercules C130 ». I dirigenti della società americana hanno raccontato che si rivolsero a lui (non si è riusciti ad accertare chi fece il suo nome) dopo avere perduto la gara per convincere il Ministero della Difesa ad acquistare gli aerei antisommergibili. « Avete commesso l'errore di non trovare il canale politico giusto », avrebbe spiegato Ovidio Lefebvre ai dirigenti della Lockheed e fece intendere che per vendere era necessario pagare. Dagli Stati Uniti arrivò poco dopo la risposta: « Paghiamo, purché la spesa non superi il 3 o il 4 per cento della somma globale». E cosi Ovidio Lefebvre iniziò la sua opera di corruzione. Gli ex ministri della Difesa, Gui e Tanassi hanno reagito sempre con grande vivacità all'accusa di Ovidio Lefebvre confermata da William Cowden. Sostengono che il consulente della Lockheed ha fatto oiedere alla società aeronautica d'essere costretto a « pagare » mentre in realtà ha incassato personalmente questo danaro. L'arresto di Ovidio Lefebvre lascia prevedere sviluppi clamorosi al processo che, salvo contrattempi, dovrebbe essere celebrato in autunno al Palazzo della Consulta. Infatti è il « grande corruttore », che, adesso, può parlare ed indicare chi sono i corrotti. Per sedici mesi, Ovidio Lefebvre d'Ovidio è riuscito a rimanere latitante. Si sapeva per certo che viveva fra gli Stati Uniti, Messico e Sud America, ma non era mai stato rintracciato. Ora è stato fermato a Brasilia. La notizia ha colto di sorpresa il suo difensore, prof. Giuseppe De Luca e suo fratello Antonio, che l'hanno ignorata sino a questa sera. Guido Guidi