Gli ospedali temono lo "choc,, del passaggio al nuovo sistema

Gli ospedali temono lo "choc,, del passaggio al nuovo sistema Grossi deficit alla vigilia della riforma Gli ospedali temono lo "choc,, del passaggio al nuovo sistema Roma, 14 giugno. A due settimane dalla data di scioglimento degli enti mutualistici e di fronte a molteplici incertezze e carenze operative, le amministrazioni ospedaliere sollecitano un intervento immediato del governo per consentire un passaggio senza traumi dal vecchio al nuovo sistema. In una conferenza stampa tenuta oggi per presentare il convegno nazionale sul tema « Verso il traguardo della riforma » convocato per il 16 giugno a Roma, il presidente della Federazione italiana associazioni regionali ospedaliere (Fiaro), Leopizzi, ha affermato che « se la riforma non andrà avanti, se non si troveranno i mezzi finanziari per attuarla, l'assistenza sanitaria pubblica verrà distrutta; essa è già al limite di rottura ». La situazione degli ospedali, in particolare, « è drammatica ». Nel 1975 la spesa ospedaliera è stata di 3300 miliardi rispetto ail finanziamento dello Stato di 2700 miliardi, con un deficit di 600 miliardi. Il disavanzo è salito a 1050 miliardi per il 1976 e a circa 2300 miliardi per il 1977. « Prima di affrontare il problema dell'attuazione della riforma — ha sottolineato Leopizzi — è necessario ripianare i debiti fino ad ora accumulati che ammontano a 3950 miliardi di lire ». Oltre al problema finanziario, che non consente fra l'altro alcuna capacità contrattuale per gli approvvigionamenti, il presidente della Fiaro ha espresso varie critiche sui contenuti del provvedimento di riforma presentato dal governo e delle proposte avanzate dai partiti. Leopizzi ha chiesto chiarezza per consentire una reale operatività all'interno delle unità sanitarie locali e gradualità nell'applicazione del passaggio. « Le premesse per la riforma ci sono — ha detto — ma la situazione è estremamente delicata: non si possono commettere errori, perché altrimenti il già provato sistema sanitario attuale si sfaserà definitivamente, lasciando spazio soltanto all'assistenza privata e volontaristica». g. f. quale erano i tre operai — alta 20 metri e larga 25, del peso di molte tonnellate, era in fase di allestimento. Ad un certo momento, in seguito alla rottura di un cavalletto, ha cominciato a scorrere ed è andata a schiantarsi contro la motonave sfondandola su di un fianco e travolgendo anche un autocarro (il cui autista si è messo in salvo con un balzo). I danni superano il mezzo miliardo. (Ansa) tività politica. I carabinieri ritengono che possa trattarsi di un atto di teppismo, non viene però esclusa l'ipotesi di un avvertimento per qualche esercente con negozio attiguo al caseggiato. Il delitto in Calabria

Persone citate: Leopizzi

Luoghi citati: Calabria, Roma