Vapona è autorizzato ma va usato con cautela di Bruno Ghibaudi

Vapona è autorizzato ma va usato con cautela L'insetticida solido sotto inchiesta Vapona è autorizzato ma va usato con cautela Roma, 14 giugno. Il Vapona, uno degli insetticidi solidi più diffusi in Italia e i collari antipulci per cani e gatti continueranno, secondo indiscrezioni ufficiose, ad essere venduti liberamente nel nostro Paese. L'unica condizione restrittiva sarebbe il rispetto di certe precauzioni, come il divieto di usare le strisce di Vapona in ambienti chiusi e di lasciarlo a contatto con cibi e persone. La stessa cautela deve essere attuata nel maneggiare i collari antipulce. In tal senso si sarebbe infatti espresso oggi il Consiglio superiore di sanità, dopo aver esaminato la relazione della commissione incaricata di studiare gli effetti mutogeni e cancerogeni del dichlorvos contenuto in alcune sostanze, Vapona e collari compresi. Secondo la commissione, non sono state ancora acquisite (stando alle indiscrezioni) prove sicure o almeno probabili sugli effetti dannosi di queste sostanze sui mammiferi. Sul parere del Consiglio superiore di sanità, suo organo consultivo, il ministro della Sanità, Dal Falco, orienterà le sue decisioni e i suoi prossimi decreti al riguardo. Uguale assoluzione è stata data agli insetticidi sul Fallate, Diallate e Triallate, che potranno essere ancora usati purché siano maneggiati e conservati con cautela e rechino sull'involucro i dati sulla loro composizione e l'indicazione di pericolo. La decisione del Consiglio della Sanità non è stata con-1 L'Unione consumatori commenta in una nota: "Licenza di uccidere" Precauzioni per altri insetticidi autorizzati - I collari per cani e gatti divisa dall'Unione consumatori, la quale ha immediatamente diffuso un comunicato nel quale preannuncia «una seria, continua, generale, caparbia azione di boicottaggio» verso questi prodotti e invita tutti a fare altrettanto. Il boicottaggio dovrà essere esercitato sia contro i prodotti, non usandoli più, sia contro i negozi che li vendono e sia contro i pubblici esercizi che ne fanno uso. Accade infatti di rilevare — dice l'Unione — che questi prodotti sia no impiegati in locali angusti e non troppo ventilati oppure iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMi collocati sui carrelli dei cibi e perfino sui tavoli dei clienti. «Le conseguenze per l'uomo sono di grave rischio e danno dell'enzima colinesterasi, la cui presenza nel sangue è fondamentale per la trasmissione degli impulsi nervosi, e il provato drammatico effetto di un composto mutogeno e cancerogeno, la dicloroacetaldeide, che il Ddvp (dimetil-divinìl-fosfato) libera nell'organismo — continua il comunicato; — pretendere di ridurre o di evitare tali conseguenze con le indicazioni riportate in etichetta, è soltanto il pretesto per consentire una vera e propria licenza d'uccidere». Dopo aver ricordato che le indicazioni in etichetta sono ormai tanto generalizzate da frastornare il consumatore, l'Unione consumatori avverte che alcune delle precauzioni sulle quali dovrebbero poggiare le garanzie per la nostra salute sono praticamente inosservabili. E' questo per esempio il caso dell'invito a «distruggere subito gli involucri vuoti nonché il prodotto quando è finita la sua azione»: in pratica ci si limita infatti a mettere il tutto nella spazzatura e. quindi, a non distruggerlo affatto. «Tutto questo viola lo spirito dell'art. 41 della Costituzione: l'iniziativa privata è infatti coinvolta nella produzione e nella vendita di sostanze nocive, il che risulta chiaramente in contrasto con l'utilità sociale e può recar danno alla sicurezza dei cittadini». Bruno Ghibaudi

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