Denunciato il dirigente per l'ammanco in banca

Denunciato il dirigente per l'ammanco in banca Denunciato il dirigente per l'ammanco in banca Avrebbe sottratto da 50 a 70 milioni - La moglie dice di non sapere dove si è nascosto (Dal nostro inviato speciale) Voghera, 14 giugno. Il capo ufficio dell'agenzia di Casei Gerola della Banca Popolare Cooperativa Vogherese di Voghera è scomparso dal primo giugno abbandonando posto di lavoro e famiglia. Domani, conclusi gli accertamenti, la direzione dell'istituto di credito presenterà una denuncia contro l'infedele funzionario che, allontanandosi, avrebbe lasciato un «buco» di qualche decina di milioni. «La cifra esatta — ci diceva oggi il presidente avvocato Cesare Para — non l'abbiamo ancora accertata, ma dovrebbe aggirarsi sui 50-70 milioni». Ma non sembra che sia soltanto questa la responsabilità del funzionario scomparso, avrebbe infatti, sostituendosi alla Banca, ritirato a forti interessi notevoli somme in denaro (vi sarebbe chi gli ha consegnato cifre di 30-40 milioni) che a sua volta dava in prestito. E' il ragionier Rino Sepiacci, 51 anni; a Voghera abita con la moglie Ambra Meriggi in via XX Settembre 18. Dopo la sua scomparsa, e indipendentemente dall'esito dell'inchiesta amministrativa subito disposta, è stato licenziato dalla direzione per avere abbandonato, senza motivo e senza comunicarlo, il posto di lavoro. Nessuno dice di sapere dove il ragionier Sepiacci si trovi. La moglie si limita a rispondere che «è via». «Dopo quanto è accaduto — afferma — non posso dir nulla; non so dove si trovi mio marito». A Casei Gerola, comune dell'Oltrepò dall'economia prevalentemente agricola, il ragionier Sepiacci dirigeva l'agenzia di via Mazzini con alle sue dipendenze sei impiegati; la Banca Popolare svolge anche le funzioni di esattoria per il Comune. «Aveva uno stipendio di oltre 600 mila lire mensili per sedici mensilità — dice oggi il presidente della Banca — ed una anzianità di 28 anni; grazie al suo assurdo comportamento perde un buon posto ed una liquidazione di molti milioni. Qualche tempo prima della sua scomparsa avevamo ricevuto alcune indiscrezioni; era stato detto che faceva prestiti e stavamo controllando la sua posizione». Poi le cose a fine inaggio sono precipitate. Rino Stpiac- ci aveva conti correnti aperti presso due istituti di credito a Voghera e presso una banca di Castelnuovo Scrivia, in provincia di Alessandria, ma non distante da Casei Gerola. «Quando qualcuno si presentava in Banca per chiedere quali interessi poteva ottenere — dicono alla Banca Popolare — sembra che il Sepiacci affermasse che aveva amici pronti a pagare forti interessi, anche del 25 per cento, ed evidentemente aveva trovato gente disposta a consegnare i capitali, allettata da questa prospettiva di buon guadagno». A sua volta, però, il bancario vogherese avrebbe pagato interessi elevati per far fronte alle sue operazioni, finendo travolto da un giro poco controllabile, f. m. Morto: aveva 17 anni Il funzionario scomparso da Voghera

Persone citate: Ambra Meriggi, Cesare Para, Rino Sepiacci, Rino Stpiac

Luoghi citati: Alessandria, Casei Gerola, Voghera