Detenuto (rapimenti) si uccide in carcere

Detenuto (rapimenti) si uccide in carcere Detenuto (rapimenti) si uccide in carcere (Dalla redazione romana) Roma, 14 giugno. Nella cella d'isolamento del carcere di Rebibbia si è impiccato Costantino Camboni, 37 anni, nato a Roma da famiglia sarda. Era ritenuto un componente della banda responsabile di sequestri di persona (tra cui quello del bambino Claudio Chiacchierini e dell'industriale calzaturiero Botticielli). Il suicidio è avvenuto ieri sera ed è stato confermato stamane dai funzionari dell'istituto di pena. Costantino Camboni era stato arrestato alla fine del maggio scorso dai carabinieri, durante una vasta operazione, scattata contemporaneamente in Piemonte, Sardegna, Marche e Lazio. Era latitante: doveva scontare una condanna a sei anni per rapina, inflittagli dal tribunale di Cagliari nel marzo scorso. Alla fine di maggio mentre i carabinieri arrestavano a Fiumicino Costantino Camboni, a Sassari agenti di polizia giudiziaria avevano incarcerato la moglie, Raimonda Barria, per gli stessi reati di cui era accusato il marito (rapimento a scopo di estorsione, associazione a delinquere). La donna, nel lasciare la figlia di 4 anni a sua sorella, disse di essere del tutto estranea alle accuse contestatele. Il Camboni era da due settimane in cella d'isolamento. Cinque giorni fa era stato interrogato dal giudice istruttore Ferdinando Imposimato. Sembra che durante la deposizione, pur proclamandosi innocente, Costantino Camboni avesse reso dichiarazioni in merito a imprese criminose (tra cui sequestri di persona) compiute o in via di esecuzione.

Persone citate: Barria, Claudio Chiacchierini, Ferdinando Imposimato

Luoghi citati: Cagliari, Lazio, Marche, Piemonte, Roma, Sardegna, Sassari