Operaio-artificiere ucciso dallo scoppio del tubo con esplosivo che stava pulendo

Operaio-artificiere ucciso dallo scoppio del tubo con esplosivo che stava pulendo A San Francesco al Campo nel poligono di esperienze dell'artiglieria Operaio-artificiere ucciso dallo scoppio del tubo con esplosivo che stava pulendo Doveva passarlo con una fiamma: un lavoro pericoloso, ma frequente - L'improvvisa deflagrazione lo ha dilaniato scagliando il corpo a 5 metri ■ L'uomo viveva solo, con grande nostalgia per la moglie e il figlio rimasti a Roma Un'esplosione ha dilaniato ieri un artificiere di 38 anni nel poligono esperienze di artiglieria di San Francesco al Campo. Si chiamava Tomasso Vltozzi. Sul suo foglio matricolare c'è scritto: « Operaio civile specializzato in forza alla sezione distaccata presso il Reparto munizioni del terzo distaccamento ». Il suo è stato un infortunio, una disgrazia che purtroppo è l'imprevisto sempre possibile di un lavoro rischioso. « Era con noi da quasi tre anni — ha detto un conoscente —. A Roma aveva lasciato la moglie Carla e il figlio Giovanni di 9 anni. Soffriva molto per questa lontananza, lei è malata di cuore ». Nel paese tutti gli volevano bene. « Veniva ogni sera a telefonare — ha ricordato la titolare del bar davanti al poligono. — Quando usciva dalla cabina era sempre triste, parlava della famiglia ». Un militare ha aggiunto: « Il suo desiderio era di poter tornare a Roma, aveva fatto richiesta ma senza alcun risultato ». L'incidente è avvenuto verso le 14 vicino al magazzino « 5 », una costruzione bassa a circa trecen| to metri dal cancello d'ingresso. E' quasi al centro di un complesso di casematte che costituiscono il corpo del poligono. Intorno ci sono alberi, prati appena falciati, appena nascosta c'è la palazzina del comando. Ieri dietro al « posto di controllo » c'erano 1 militari di leva. Nessuno poteva entrare, niente dichiarazioni. Solo la commozione era nei loro occhi, il dolore per la perdita di una persona con la quale si erano trascorse molte ore insieme: sullo sfondo gli ufficiali, il magistrato, 1 carabinieri intenti ai rilievi. Per sapere cosa è accaduto e stato necessario attendere molte ore, carpire le mezze parole di Tre militari del poligono sperimentale sconvolti dall'improvvisa tragedia chi, frettoloso, usciva in auto dal- : la zona militare. Poi qualcuno si è lasciato andare in uno sfogo di pianto. « Pochi minuti prima aveva mandato via alcuni soldati che lo aiutavano. " Andate a mangiare, continuo da solo " aveva detto. Doveva disinnescare alcuni elementi esplosivi ». Il lavoro lo conosceva alla perfezione, era consapevole del pericolo di errori o disattenzioni. Ha spiegato un tecnico: « In pratica passava con il fuoco alcuni tubi che avevano contenuto materiale da lancio. Normalmente si opera a cielo aperto, per evitare possibili sviluppi di gas ». Così infatti lavorava Ieri Tomasso Vittozzi, come quasi ogni giorno. Ha ricordato ancora l'amico: « Canticchiava, stranamente era allegro. Non si sa cosa abbia determinato lo scoppio, sarà l'inchiesta a stabilirlo. Tutto è stato improvviso, senza la possibilità di poter intuire l'approssimarsi della tragedia ». L'esplosione ha investito in pieno Tomasso Vittozzi, l'ha sollevato scagliandolo a oltre cinque metri di distanza, sul prato. Decine di vetri, tegole dei magazzini vicini sono volate via in pezzi. Nel raggio di molti chilometri si è sentito il secco colpo. « Pensavamo ad uno dei tanti tiri — qualcuno ha osservato —. Solo più lardi si è sparsa la voce della disgrazia ». Dalla palazzina degli uffici alcuni militari sono corsi in aiuto dell'artificiere. Sono stati attimi terribili. « Era morto, martorialo dalle schegge di acciaio. Dove lavorava c'era un piccolo crate re, niente di più. Intorno c'era Il sangue, tanto sangue ». Sono stati avvisati gli ufficiali superiori, si è cercato di ricostruire l'accaduto. « Una disgrazia — hanno ripetuto 1 militari ai curiosi che chiedevano notizie —. Non si può dire nulla ». Tomasso Vlttozzi è morto così, solo, lontano dalla famiglia. « Avrebbe dovuto andare a Roma tra qualche settimana per una veloce visita — ha detto un amico —. Ne parlava sempre, contava i giorni. Il destino invece e stato crudele, spietato ». Per !ui adesso c'è 11 regolamento militare, l'inchiesta. « Ma si continuerà a rischiare come sempre — ha aggiunto un militare —, per poter guadagnare qualcosa di più e mandarlo a casa ». Adriano Provera Due giovani sono gravi per uno scontro d'auto Tre feriti, due dei quali molto gravi. In un incidente stradale. Una 127, guidata da Fernando D'Alessio, 18 anni, via Roveda 14, con a bordo Bruno Benlncasa, 17 anni, Settimo, via Vercelli 8, e Mario Orlando, 18 anni, strada Santa Margherita 183, mentre percorreva via Torino, di Settimo, si è scontrata con la 125 di Luciano Pittoni, di Settimo. L'Orlando e il uni unni iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Benincasa, dopo 1 primi soccorsi all'Astanteria Martini, sono stati trasferiti alle Molinette. Il primo è ricoverato al Centro di rianimazione per fratture alla milza, al pancreas e al rene sinistro; il secondo, all'Istituto di Neurochirurgia, per frattura del cranio. Per entrambi i medici si sono riservata la prognosi. D'Alessio e Pittori! guariranno in pochi giorni. + Investita da un ciclomotore, mentre attraversava corso Vercelli, a poca distanza da casa, Adria- na Basso vedova Aredo, 81 anni, iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii da Cuneo, abitante in via Lauro Rossi 26, è grave all'Astanteria Martini per fratture ad un braccio, ad un femore e alla clavicola destra. * Cesare Marella, 46 anni, da Cotronei (Catanzaro), abitante in via Vlgone 7, ieri mattina, mentre per conto dell'impresa Guerrinl, eseguiva lavori di restauro alla facciata della chiesa di San Lorenzo, in piazza Castello, è caduto da un'impalcatura alta circa tre metri. E' alle Molinette con una grave contusione renale. ★ Il pensionato Attilio Valtorta, 69 anni, da Canale (Cuneo), abitante in corso Trapani 117, ieri mattina è andato nel cantiere edile di corso Peschiera 249, per vedere un alloggio che il figlio Gianfranco ha recentemente acquistato. Colto da infarto, è morto sull'ambulanza dei vigili del fuoco che lo portava al Martini di via Tofane. La scelta italiana Dibattito sul libro di Nichols Moderatore Arrigo Levi Al Circolo della stampa, in corso Stati Uniti 27, avrà luogo stasera, ore 21, un dibattito sul libro di Peter Nichols « La scelta italiana ». Ali'incontro parteciperanno, oltre all'autore, il sindaco Diego Novelli, l'on. Valerio Zanone e Aurelia Castagnone Vaccarino del pri. Moderatore del dibattito il direttore de La Stampa Arrigo Levi. Libertà di stampa — All'incontro del soci del Rotary Est, stasera a Villa Sassi, ore 20,15, si svolgerà un dibattito sul tema « Libertà di stampa ». Parteciperà il giornalista Ferruccio Borio de « La Stampa ». iiii uni in i i i

Luoghi citati: Adria, Catanzaro, Cotronei, Cuneo, Roma, San Francesco Al Campo