"Un progetto per Torino? Stiamo già realizzandolo"

"Un progetto per Torino? Stiamo già realizzandolo" Risposta del pei alla sfida de "Un progetto per Torino? Stiamo già realizzandolo" I comunisti sostengono di aver puntato più sugli uomini che sulle cose: scuola, giovani, qualità della vita ■■ Apertura-invito « La de pare non si sia ancora ripresa dallo choc del 15 giugno 75. In essa rimane un certo spirito di rivalsa che punta a contrastare le maggioranze di sinistra, non su basi programmatiche, ma con una ristretta prospettiva elettorale. Comunque guardiamo con interesse alla promessa del segretario de. Lega, di elaborare un progetto per Torino e saremo lieti di poterlo discutere ». Così I comunisti hanno accolto la - sfida » partita da via Carlo Alberto la scorsa settimana. Lega aveva delineato un proprio ■ progetto -, criticando « l'immobilismo delle giunte di sinistra », e puntando sull'« alternanza del potere » per le elezioni amministrative del 1980. Che cosa ne pensano I comunisti? Rispondono il segretario provinciale Renzo Gianotti ed il capo gruppo in Comune, Giancarlo Quagliotti che incontro nel quartier generale pei di via Chiesa della Salute. Pochi soldi Ouagliottl è esplicito: ■ La fase aperta dai risultati elettorali di due anni fa ci ha creato problemi; è vero, stiamo percorrendo una strada che prima non conoscevamo: governare una città come Torino con le attuali scarse risorse finanziarie non è facile. Se avessimo la possibilità di contrarre mutui per centinaia di miliardi — com'era possibile In passato — forse nessuno ci accuserebbe di Immobilismo: ma è un'accusa che, comunque, respingiamo. Abbiamo presentato un nostro programma per la città e lo stiamo realizzando. Non esiste più il distacco, fra amministrazioni e partiti, che vi era al tempi del centro sinistra » La linea politica comunista, an¬ che a parere di Gianotti, è stata elaborata all'interno del partito e la gestione è poi toccata — In modo autonomo — agli uomini impegnati nelle giunte di sinistra. La divulgazione di questa sintesi è infine stata affidata alle sezioni (■ aperte tutto l'anno, e non solo in periodo elettorale come avviene alla de »), ed in manifestazioni di quartiere. Gianotti aggiunge: ■ // pel ha esaminato la situazione di Torino e del Piemonte, dall'analisi è emerso che abbiamo una città pilota, con un'industria che oggi si trova in una crisi di prospettiva: l'auto che ha trainato l'economia italiana ormai è al punto di crescita "zero". Lo sviluppo del passato ha concentrato su Torino una enorme massa di energie, con una tendenza centripeta che bisogna capovolgere. Ecco allora l'Impoverimento culturale, con fenomeni alterni di disgregazione ed aggregazione sociale: non sì può Infatti dimenticare che accanto ad un'Immigrazione disordinata, si è formato un movimento operaio forte, con un ruolo di guida anche rispetto al Paese ». Questa l'analisi. Ma come si potrà intervenire per correggere gli errori? Qual è la proposta del pel? Gianotti e Ouagllotti: • Slamo stati subito condizionati dalle scarse risorse finanziarle. Oggi però possiamo affermare che le nostre non sono più solo proposte, sono cose che si stanno realizzando ». Gianotti prosegue: « In primo luogo abbiamo voltato pagina Investendo sugli uomini più che sul manufatti: ecco la politica della scuola. Il "progetto-giovani", "Estate-ragazzi". Attività che prese una per una possono anche apparire discutibili, ma il disegno globale lo si vedrà in futuro, nel cambiamento della qualità della vita ». Quagliotti allarga II discorso: • Non sì può proseguire con uno sviluppo a macchia d'olio dell'area torinese, ma bisogna recuperare una serie di servizi, di edifici storici. Insomma il patrimonio artistico della città: di qui le iniziative di restauro delle chiese sconsacrate di Santa Croce e Sant'Agostino, le trattative per l'acquisizione da parte dell'Università del convento delle Sacramentine di piazza Cavour, Il risanamento di 5 isolati nel centro storico, oppure, tramite l'Iacp, delle case bulgare di via Bigi ieri ». Immobilismo? La de vi accusa di immobilismo. Afferma che, a due anni dall'insediamento, non avete ancora presentalo una linea politica sull'urbanistica, sugli Insediamenti industriali. E' vero? ■ In questi due settori — concludono Gianotti e Quagliotti — l'elaborazione è più lenta. I termini del problema però sono molto complessi. Noi vogliamo governare con la gente, la nostra è una continua consultazione della città. La de, al contrarlo, non ha mai avuto un rapporto reale con la popolazione. Oggi è in minoranza, ma solo nelle Istituzioni; è maggioranza nelle banche, nell'apparato burocratico. Quindi è doppiamente grave che solo oggi scopra l'esigenza di formulare un progetto per Torino. Noi, con il psi e con l'uld, 10 stiamo realizzando, slamo attenti al fermenti delle fabbriche: basti pensare che Novelli, nel '76, è stato II primo sindaco che, dopo 25 anni, abbia sentito la necessità di andare a parlare all'Interno della Fiat-Miraliorl. Comunque, lo ripetiamo, non rifiuteremo 11 contributo de, se verrà. Anzi, ci auguriamo arrivi presto ». Giuseppe Sangiorgio

Persone citate: Giancarlo Quagliotti, Gianotti, Giuseppe Sangiorgio, Quagliotti, Renzo Gianotti

Luoghi citati: Piemonte, Torino