Non è stata uccisa, resta il mistero sulla sua fine

Non è stata uccisa, resta il mistero sulla sua fine La ragazza di via Fratelli Garrone Non è stata uccisa, resta il mistero sulla sua fine L'autopsia non ha rilevato segni di violenza sul cadavere - Ma i familiari non sono convinti - Neanche l'ipotesi della disgrazia li persuade Suicidio o disgrazia. Rosa Beisito, la giovane impiegata di via Fratelli Garrone scomparsa tre settimane fa e ripescata dal Po domenica scorsa non è stata uccisa. L'autopsia, eseguita ieri mattina dal medico legale, prof. Griva, ha escluso ohe la ragazza sia stata ammazzata: sul cadavere, sfatto dalla lunga permanenza in acqua, « almeno 10 giorni, forse molti di più » secondo il perito, non sono stati riscontrati segni di violenza. a e o a , n e , i nsn , — e e o, a ne nldi ilnna, ò- . a \ WKSK' S"?!!!™ dVe ,a™rla ò ' """ « L'ipotesi del delitto — affermano gli inquirenti — è da scartare, la giovane è morta annegala. Quasi certamente si è buttata nel fiume, oppure è rimasta vittima di una disgrazia. Sulla vicenda continueremo però ad indagare, molti punti restano avvolti dal mistero. Oscuro il motivo che può aver spinto Rosa a togliersi la vita, oscuro poi che cosa ha fatto la ragazza da quando, salita sul pullman che doveva condurla a casa, è stata Ingoiata dal nulla. Purtroppo le condizioni del corpo sono così compromesse che non è stato possibile stabilire il giorno esatto della morte, probabile comunque che Rosa abbia cessato di vivere la notte stessa in cui è scomparsa ». Secondo i familiari e l'innamorato Giovanni Tropea, Rosa era tranquilla, allegra, non aveva nessun problema, non aveva mai lasciato capire che accarezzava idee folli. « No, è assurdo — dice la madre, Caterina — che mia figlia si sia suicidata. Un'ipotesi campata in aria, le cose sono andate in modo diverso ». Fanno eco i fratelli della ragazza: « Macché suicidio. Nostra sorella era felice, deve essere impazzita tutto d'un tratto sull'autobus che la riportava a casa se davvero si è ammazzata ». Anche l'ipotesi della disgrazia non convince i congiunti. Assicurano: « Quel giovedì sera di tre settimane fa Rosa era alle 22,15 a Porta Nuova con il suo ragazzo. E' salita sul pullman 60 che l'avrebbe portata fin quasi sotto casa. La linea corre lungo via Nizza, ben distante quindi dal Po. Per giungere al fiume Rosa avrebbe dovuto scendere e sobbarcarsi un lungo tratto di strada, nella notte. Ma quale ragione poteva spingerla a fare una cosa simile? Nessuna. Deve esserle successo costretta ad avvicinarsi al Po ». E, se fosse stata spinta nell'acqua? Gli investigatori per il •momento non se la sentono di scartare l'interrogativo. « Un'even- ] tuali},a abbastanza remota — spie nnoo g. eoia o aga il dott. Fersini, capo della squadra Mobile. — Rosa si sarebbe difesa, le avremmo trovato sulle braccia qualche segno sospetto, forse qualche graffio. Invece, nulla: d'accordo che le indicazioni dell'autopsia sono molto scarne, ma non è emerso niente che possa alimentare foschi sospetti ». La polizia cercherà di ricostruire gli ultimi movimenti delia ragazza, si spera che i passeggeri che, la sera del 1S maggio, alle 22,15 erano sul 60 diretto al capolinea di via Fratelli Garrone, possano fornire qualche testimonianza interessante. Centro Studi « Donati » — Sabato 11 giugno, ore 9, salone dì via Stampatori 4, seminarlo di studio sulla « Situazione economica ». I lavori verranno aperti da Beppe Gatti. Proseguiranno con interventi di docenti universitari, ricercatori, sindacalisti, e del ministro dell'Industria Donat-Cattin. Caterina Belsito e il marito insistono: « Rosa non può essersi uccisa » • La morta

Persone citate: Beppe Gatti, Caterina Belsito, Donat-cattin, Fersini, Giovanni Tropea, Griva