Giornata convulsa di Gianfranco Franci
Giornata convulsa Giornata convulsa (Segue dalla 1* pagina) tori mentre Fanfani, come presidente, non ha votato attenendosi alla prassi. Le assenze in pratica si sono equilibrate anche se hanno finito col pesare di più quelle tra i laici. Presenti al gran completo democristiani é comunisti, gli assenti risultavano così ripartiti: Polli, socialista, ammalato; Saragat e Fenoaltea, socialdemocratici; Bettizza, liberale; Zappulli, Merzagora e Gronchi, del gruppo misto; La Russa e Ciccio Franco, del msi; Montale, indipendente, iscritto al gruppo del pri; Uberto Bonino, di democrazia nazionale. Gli schieramenti in aula, stando alle indicazioni offerte dalla carta, erano perciò composti da 161 abortisti contro 149 antiabortisti. Come abbiamo visto l'esito del voto ha però sconvolto le previsioni. Le operazioni di scrutinio a causa del «giallo» delle palline si sono protratte assai a lungo. Al momento del conteggio si sono visti i quattro segretari (Venanzetti per il pri, Vignolo per il pei; Pala per la de e Pazienza per la dn) discutere animatamente. Poi procedere ad ulteriori controlli. Qualcosa evidentemente non andava. Ad un certo punto si è avvicinato ad es. si il segretario generale del Senato, Gifuni, per informarsi di che stava accadendo; quindo il funzionario si è rivolto a Fanfani, che ha preso a consultare il regolamento. Alle 14,30 i segretari sono andati ache a controllare il vano in cui erano state sistemate le urne nel timore che una pallina fosse andata perduta. Nell'urna bianca erano state trovate infatti 156 palline bianche e 154 nere mente nell'urna nera ve ne erano 157, cioè una in più, contro 153, cioè una in meno. L'agitazione dei segretari si è trasmessa ben presto ai senatori rimasti nell'emiciclo ad attendere i risultati del voto. Le discussioni hanno preso a intrecciarsi tra umori del tutto diversi: i democristiani ormai certi della vittoria apparivano soddisfatti visibilmente mentre le facce scure dei laici erano il sintomo palese di una sconfitta non prevista. L'esito del voto era favorevole senz'altro alla de, restava però da vedere se la votazione poteva essere considerata regolare. I segretari si sono ritirati in una stanza vicina mentre Fanfani esclamava: «Aspettiamo con pazienza dando il buon esempio come spero di averlo dato io ». L'attesa si è protratta fino alle 15,30 allorché i segretari son tornati comunicando di non essere stati in grado di dare un giudizio univoco. Fanfani ha sospeso la seduta per convocare la giunta del regolamento ed esaminare il da farsi. La responsabilità della decisione spettava però al presidente e questi l'ha comunicata alla assemblea due ore dopo. « Tenuto conto delle certificazioni dei senatori segretari sullo svolgimento dei fatti, ho ritenuto dì dover apprezzare se la disparità riscontrata tra il totale delle palline bianche e quello delle palline nere fosse tale da incidere sulla determinazione della volontà espressa dalla assemblea; vflJoififl—Cfte in qualsiasi caso ogni presidente ha il dovere di rispettare, di meÌarTe"dUa7rirp%tra7e»'. « A tale riguardo — ha prò-seguito Fanfani — ritengo che la volontà dell'assemblea si sia manifestata in modo valido e inequivocabile. Infatti, l'uso di due palline nere da parte di un senatore (anziché di una bianca e una nera), ha portato esclusivamente alla disparità del numero dei voti favorevoli ritrovali nell'urna bianca (156) e in quella nera (157): e proprio ciò sta a dimostrare che in entrambi i casi — e, in particolare, anche in quello meno favorevole alla proposta Carraro — la proposta stessa ha ottenuto la maggioranza dei voti richiesti per la sua approvazione ». Fanfani ha quindi proclamato l'esito del voto, senza che si levassero contrasti di sorta. Fuori del Senato, intanto, un centinaio di donne dell'Udì, venute per consegnare centomila firme raccolte nei giorni scorsi a favore della legge sull'aborto, si sono tro¬ vate a inscenare la prima ma ntfestaz-ione di protesta co nian?° sul momento un nuo Y° slogan: « Con il voto del Senat°- [aborto clandestino e legalizzato ». Gianfranco Franci
Luoghi citati: Vignolo
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