Due voti in meno creano difficoltà alla Regione

Due voti in meno creano difficoltà alla Regione Qualche preoccupazione in Giunta Due voti in meno creano difficoltà alla Regione Su una legge per i laboratori di analisi - Assenti sette consiglieri di maggioranza -1 danni dell'alluvione: oltre 100 miliardi Sembrava una legge di nessun conto, di quelle che si approvano tra 11 disinteresse di tutti, Invece ha messo In minoranza la giunta regionale. Articolo unico: proroga di un anno delle norme che bloccano, salvo casi eccezionali, l'Istituzione di nuovi Istituti privati di diagnosi e cura. La de (dott. Vletti) aveva assicurato l'astensione, altrettanto il prl e il pll, quindi la maggioranza non correva pericolo. Senonché le risposte polemiche dell'ing. Ferrerò (pei, presidente della V Commissione) e del presidente della giunta, Vlgllone, In risposta alla Vletti, hanno ottenuto un risultato diverso dal previsto e la de ha dichiarato che avrebbe votato contro. Ecco i risultati: presenti 50, voti favorevoli 24 (pei, psi), contrari 23 (de, psdi, msi, dn) astenuti 3 (pri, pli). Riforma sanitaria Con voce gelida 11 presidente dell'assemblea ha annunciato che la legge non ha ottenuto la maggioranza prescritta. Sorpresa tra 1 consiglieri che, non ricordando l'articolo 46 del Regolamento provvisorio, pensavano che il voto in più fosse sufficiente. Invece le deliberazioni debbono essere prese « a maggioranza assoluta dei presenti ». Al momento del voto la maggioranza aveva 7 assenti: Alasia (pei, assessore, che da pochi minuti aveva lasciato l'aula), Astengo (psl, assessore), Slmonelll (psi, assessore, a Viareggio per una riunione di partito, poi a Roma), Arlotti (pei, malato), Calsolaro (psi), Rossetto (uld, da qualche giorno infermo), Minucci (pei, a Roma perché nominato direttore di Rinascita). Erano le 13,15, la seduta è stata tolta, due autorevoli rappresentanti del pel, commentando In corridoio criticavano duramente 1 loro compagni, parlando di « dimissioni da assessori e da consiglieri ». Dall'intervento di Vigllone si è appreso che il Piemonte è in credito di 150 miliardi nei confronti dello Stato per l'assistenza ospedaliera, che 11 deficit (cioè lo Stato dà meno del necessario) aumenta di 7 miliardi 11 mese, quindi a fine anno 11 credito sarà di 200 miliardi circa. Per quanto riguarda l'argomento specifico, l'anno scorso in Italia si sono fatti 100 milioni di analisi, con un costo di 800 miliardi. « Una spesa che la riforma sanitaria non può sostenere » ha detto Vigllone, indicando in ciò anche l'origine del provvedimento che era appena stato respinto. Resta però il fatto, come ha segnalato In una lettera del 22 maggio a Vigllone il sindacato nazionale biologi analisti, che una quarantina di domande di apertura, ampliamenti, trasferimenti di laboratori in Piemonte sono già state approvate dalla V Commissione, poi bloccate. Quale sarà la loro fine? Durante la seduta l'assessore Bajardi ha dato il rendiconto finale dei danni dell'alluvione: 93 miliardi per opere a carico di Stato, Province, Comuni, 8 miliardi e mezzo all'agricoltura. Poi è partito per Roma dove in serata si è incontrato col presidente And reotti e 1 ministri DonatCatin, GuUottl, Anselml. Bajardi ha anche presentato la « Legge generale sui trasporti e la viabilità » che il consiglio ha cominciato a discutere dopo la relazione di Anna Graglia (pei). Si tratta di una legge quadro che disciplina tutta la materia. Il costo dei trasporti, in Italia, aumenta a ritmo superiore a quello del reddito nazionale. Nel 1974 la spesa complessiva è stata di 31.093 miliardi più quelli per 11 trasporto marittimo, pari ad un 14 per cento di questa somma: totale oltre 35 mila miliardi, che oggi, anche per l'aumento del costo della benzina, sono già saliti a 45 mila. Trasporti pubblici Per 11 Piemonte non ci sono cifre sicure, ma il deficit delle aziende pubbliche di trasporto è sufficiente a descrivere la drammaticità della questione. La legge è basata sul principio di « rilanciare seriamente il trasporto pubblico affidando all'automobile un ruolo corretto » e precisa: « Un sistema integrato di trasporti pubblici in Piemonte deve avere come asse portante la rete ferroviaria alla quale si attestino sia il servizio urbano che quello interurbano, attribuendo a quest'ultimo la funzione di collegare più capillarmente il territorio ». Sull'argomento hanno parlato i de Fetrini e Oberto e il liberale Marehini, quindi la discussione è stata rinviata. Oberto ha insistito soprattutto sulle comunicazioni in Val di Susa dopo l'apertura del traforo autostradale del Fréjus che al più tardi avverrà nel 1981 (capacità 900 veicoli l'ora) Marehini si è soffermato pure su questo argomento con particolare riguardo al « potenziamento del terziario » che il nuovo traffico commerciale porterà; ma ha insistito anche sulla necessità di nuovi scali merci a Caselle « vincendo l'opposizione della compagnia di bandiera». garb.

Persone citate: Alasia, Anna Graglia, Astengo, Bajardi, Calsolaro, Minucci, Oberto, Rossetto

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Roma, Viareggio