Acrobazia aerea: sedici piloti gareggiano nel cielo di Bresso

Acrobazia aerea: sedici piloti gareggiano nel cielo di Bresso Acrobazia aerea: sedici piloti gareggiano nel cielo di Bresso (Dal nostro inviato speciale) Milano, 29 maggio. «Terminato il temerario gioco, ubriaco d'aria ritornava nel suo studio: allegro con gli occhi e il cuore che avevano visto e sentito altre dimensioni dello spazio, valori e volumi diversi della materia. Nel volo rovesciato, nella morsa del looping, nella caduta del fieseler, le forze centrifughe gettano piombo nel sangue, lucidano e strappano i colori delle cose, il paesaggio si leviga e si frantuma, la luce si atomizza». Così scriveva un critico di Roberto Crippa, il pittore celebre per quelle spirali tumultuose e aggressive tracciate con la stessa maestria con la quale si cimentava nel volo di alta acrobazia. A Bresso, ieri e oggi, sedici aviatori sportivi degli Aeroclub di Milano, Torino e Modena hanno reso omaggio al grande pittore nella disputa della seconda edizione del trofeo che l'Aeroclub di Milano ha dedicato a lui. Favoriti da un tempo splendido, i piloti si sono esibiti in prove stabilite secondo le norme rigorose della Federa¬ zione aeronautica internazionale, sotto l'occhio vigile dei giudici svizzeri Muller e Steiner. Il secondo «Trofeo Crippa», costituiva la prima valutazione degli aviatori con i quali l'Aeroclub d'Italia intende costituire il nucleo della squadra con la quale gli azzurri, con un ritardo di oltre vent'anni, parteciperanno finalmente ai campionati europei e mondiali della specialità. Suddivisi in tre categorie in rapporto alla loro capacità, gli aviatori hanno affrontato ognuno due prove, una con un programma prestabilito da tempo, l'altro portato a loro conoscenza un paio d'ore prima. Volare in una «scatola» ben delimitata nel cielo non è cosa da poco. Tanto più se in essa il pilota deve letteralmente disegnare le figure imposte con mano e segni sicuri, come le spirali di Crippa. A rappresentare Torino c'erano Oreste Mazzera, geometra, e Pietro Marchisio, pilota di jet. Ad avere la meglio sono stati i milanesi. E un meccanico dell'Aeroclub lombar¬ do, Sergio Dallan, si è imposto nella massima categoria, quella avanzata, al suo «maestro», l'istruttore Massimo Lucia, vincitore del trofeo dell'anno scorso, finito al terzo posto dopo Aldo Locatelli, pilota di professione. Aldo Vite

Luoghi citati: Bresso, Italia, Milano, Modena, Torino