Chi aiutò Maciste a trasportare il cadavere di Mary in collina?

Chi aiutò Maciste a trasportare il cadavere di Mary in collina? Sono troppi i punti oscuri della sua confessione Chi aiutò Maciste a trasportare il cadavere di Mary in collina? Secondo i carabinieri l'inchiesta è tutt'altro che conclusa - C'è da chiarire anche il particolare di alcune macchie sul corpo e del cibo nello stomaco della vittima - Uno o più complici? I carabinieri della compagnia di Moncalieri al comando del capitano Sechi non sono convinti della versione fornita dal meccanico truccatore di motorini di corso Dante 75, Alessandro Valle, l'assassino di Maria Pia Alparone. «Il racconto dell'omicida, nonostante sia preciso nei dettagli ha lasciato scoperti alcuni particolari che sono di fondamentale importanza» hanno precisato gli inquirenti, lasciando intendere che le indagini sono tutt'altro che concluse. Si indaga dunque fra le amicizie della giovane per sapere se c'è stato qualcuno che ha aiutato Alessandro Valle a trasportare il cadavere di Mary. E aggiungono: «E' possibile che Alessandro Valle abbia portato sulle spalle, all'alba, il macabro fardello fin sulle sponde del Po, al ponte Isabella; e che qui, spaventato dalla presenza di una pattuglia di Cittadini dell'ordine, abbia desistito dalla volontà di gettarlo in acqua per disfarsene; e quindi, rubata una "500", si sia recato in collina dove ha poi scaricato il corpo della ragazza tra le sterpaglie dei boschi in strada Maddalena. Tutto questo è possibile, ma assai improbabile». «Valle, invece, quasi sicuramente è stato aiutato da qualcuno a trasportare il cadavere: qualcuno che, anche se non direttamente, si è reso complice dell'omicidio di Mary Alparone». Con queste parole un amico della vittima ha gettato ulteriori sospetti sulla verità fornita dall'assas¬ sino. Sebbene si ritenga che il Maciste di corso Dante abbia agito da solo nella tragica vicenda, si pensa però che poi ne abbia parlato con qualcuno che conosceva bene la vittima e che insieme abbiano deciso di fare scomparire il corpo. Vi sarebbero alcuni fatti che confermerebbero questa ipotesi. Spiegano gli investigatori: «La "500" che Alessandro Valle afferma di avere abbandonato in corso Trieste a Moncalieri, dopo avere gettato il cadavere di Maria Pia in strada Maddalena, non è stata mai ritrovata, né è stato trovato nei pressi del ponte Isa¬ bella il sedile anteriore dell'auto che l'assassino dice di avere tolto per poter sistemare il corpo della giovane avvolto in sacchi di plastica. Neppure il motorino "Ciao" di Maria Pia Alparone è stato ritrovato». Lunedi 16 maggio, nella casa-officina del Valle, si erano dati appuntamento parecchi ragazzi e ragazze, tutti amici di Mary e tutti con i loro motorini. Dopo l'assassinio, avvenuto in cantina nel pomeriggio, il «Ciao» di Maria Pia è scomparso. Alessandro Valle ha dimenticato o forse non sa dire chi possa averlo preso. E' possibile che sia stato fatto sparire perché poteva costituire una prova della morte di Mary. Affermano gli investigatori: «Afa come ha potuto Alessandro Valle da solo far scomparire il corpo della giovane ed anche il suo motorino? E' probabile che sia stato aiutato ». Si cerca anche di dare una spiegazione alle strane macchie che la perizia necroscopica ha rinvenuto sui glutei della ragazza. Il perito ha escluso che siano di sangue; forse è vernice. Ma nella cantina di corso Dante 75, non vi sono tracce di vernice. Dove allora si è potuta macchiare la giovane? Si fa dunque strada ancora l'ipotesi agghiacciante che Maria Pia Alparone non sia stata uccisa subito, ma tenuta prigioniera da qualche altra parte per qualche tempo. «Non dimentichiamo — hanno precisato alcuni amici della vittima — che l'autopsia ha accertato che Mary aveva nello stomaco soltanto dei pezzi di mela. E' possibile che la famiglia non ricordi se la figlia il lunedì ha mangiato soltanto una mela o ha fatto un pranzo normale?». Da questa risposta potrà essere stabilito con certezza se il racconto che l'imputato fa di quel giorno (.«Mary mi guardava strana, mi provocava, io le volevo bene, è caduta, ha battuto la testa. Ho visto tutto quel sangue, non ho più capito nulla e l'ho colpita») corrisponda a verità o non sia una versione fabbricata per difendere una verità molto più complessa e atroce. Nevio Boni

Luoghi citati: Moncalieri