Banditi rapinano 23 persone in pizzeria un metronotte e tre clienti di un garage

Banditi rapinano 23 persone in pizzeria un metronotte e tre clienti di un garage Sabato notte: in un quarto d'ora tre assalti della delinquenza Banditi rapinano 23 persone in pizzeria un metronotte e tre clienti di un garage Il primo colpo in strada San Mauro 71: tre ragazzi a viso scoperto e una giovane mascherata - Alla stessa ora, due sequestrano il guardiano dell'autorimessa Tassoni e derubano gli automobilisti - Cittadino dell'ordine narcotizzato Delinquenza scatenata, come al solito, sabato notte. Tra V1.30 e V1.45 tre bande di rapinatori hanno dato l'assalto a una pizzeria affollata di gente, a un garage e a un deposito di medicinali. In tutti e tre i casi, i banditi hanno agito con una spavalderia e una sicurezza impressionanti. Nella rapina alla pizzeria, inoltre, i banditi — poco più che ragazzi (c'è chi ritiene potessero essere tre degli evasi dal Ferrante Aporti) — si sono comportati come se stessero giocando. Primo «colpo», in strada San Mauro 71, nel locale di Carmen dacci e Franco Venesia. A quell'ora — era da poco passata l'una e mezzo — c'erano 23 clienti che, usciti dal cinema, si «facevano» la pizza prima di andare a dormire. I banditi sono entrati tranquillamente, senza urlare. Tre ragazzi a viso scoperto, ciascuno con una pistola in pugno, e una ragazza — anche lei armata — con la faccia seminascosta dal colletto della «dolce vita». Anziché l'abituale «mani in alto, questa è una rapina», che avrebbe certamente fatto sobbalzare i commensali, i rapinatori «in erba» hanno intimato, spianando le armi, «buttate i portafogli per terra». Non tutti hanno capito le parole, per cui è seguita una scena da film tragicomico. Racconta uno dei rapinati: «I banditi, nei quattro angoli della pizzeria, non riuscivano a tenerci d'occhio tutti. Così molti di noi, sfilando il portafogli, sono riusciti a tirar fuori parte dei soldi e a nasconderli in tasca, o da qualche altra parte. «Lo stesso è accaduto per gli orologi e gli anelli, che avremmo dovuto gettare nel mucchio in mezzo alla sala. Alcuni hanno fatto scivolare l'orologio per terra — e uno si è rotto — le donne cercavano di nascondere anelli e collane dove potevano. Una signora, facendosi scudo del marito, è riuscita a infilare l'anello di brillanti nello slip». Raccolto il bottino, la banda si è fatta dare ancora dal proprietario l'incasso della giornata. Ma Franco Venesia, nel trambusto, aveva messo al sicuro quasi tutti i soldi, e ha consegnato poco meno di 100 mila lire. Quasi alla stessa ora, due uomini con passamontagna, armati di pistola e coltello, sono entrati nell'autorimessa Tassoni di corso Tassoni 79-1. Hanno rinchiuso il guardiano Luigi Perdami, 62 anni, in un ripostiglio, e hanno atteso l'arrivo degli ultimi clienti del garage. Sono arrivati poco dopo Giacomo Mancuso, 34 anni e Riccardo Chiusano, 26 anni, che sono dovuti andare a tener compagnia al guardiano sequestrato. Evidentemente i malviventi aspettavano Giuseppe Corrado, 42 anni il quale, come ha posteggiato la sua Mercedes nel garage ed è sceso dall'auto, si è visto puntare le armi contro. I rapinatori gli hanno preso l'orologio d'oro — valore, 3 milioni — e il borsello con 170 mila lire. Poi hanno liberato gli altri due clienti, alleggerendo anche loro dei soldi che avevano in tasca. Un quarto d'ora dopo, la guardia notturna Gaetano Cardello, 33 anni, via Calandra 11, è rimasta vittima della terza aggressione. L'uomo, aperta la porta del deposito di medicinali del dottor Luigi Pecetta, in via Correnti 39, per controllare che tutto fosse a posto, è stato immobilizzato da un paio di sconosciuti che gli hanno premuto sul viso un tampone di narcotico. Privo di sensi, il Cardello è stato legato a una sedia, men¬ tre i banditi si sono dati da fare a ripulire il magazzino dei medicinali più preziosi, stupefacenti compresi. Un collega della guardia, Renzo Pìseddu, non vedendolo tornare, si è insospettito, è entrato nel deposito e l'ha liberato. La «banda dei medicinali», nel frattempo, era scomparsa. Il proprietario della pizzeria • La guardia Gaetano Cardello