"Per causa sua abbiamo perduto un figlio ma lo perdono e spero che ritorni da me"

"Per causa sua abbiamo perduto un figlio ma lo perdono e spero che ritorni da me" Sebastiana Fraita in lacrime, dopo una notte al capezzale del marito "Per causa sua abbiamo perduto un figlio ma lo perdono e spero che ritorni da me" Racconta gli stenti e le fatiche per dare alla famiglia una vita dignitosa - "Poi cattive compagnie hanno invischiato mio marito ed è cominciata l'angoscia. Michele era il mio confidente e il mio consolatore" E' ancora in gravi condizioni Bruno Fratta, l'operalo di Orbassano ferito con due colpi di pistola dal Aglio di 17 anni morto poi suicida per il rimorso. L'uomo non sa ancora della tragica Ane del suo ragazzo ma nel rari momenti di lucidità continua a ripetere: « Dite a Michele che lo perdono, quando tornerò a casa gli spiegherò tutto ». Ce lo riferisce Sebastiana Fratte, la moglie dell'operalo, che è rimasta tutta la notte tra sabato e domenica accan o al letto del marito ricoverato alle Molinette. Siamo andati a trovarla nel suo alloggio in via Manzoni 20 ad Or"oassano. Una donna minuta, 33 anni, sposa a 17, emigrata da Catania ad Orbassano con la grande speranza di trovare un'occupazione e una vita dignitosa. 11 lavoro, lo trovano quasi subito entrambi 1 coniugi. Lui piastrellista, lei operaia in un'azienda di Beinasco. Con due stipendi, riescono a sistemarsi In un nuovo alloggio, 70 mila lire d'affitto, arredamento moderno, una vita seiena e dignitosa. Tre anni fa nasce Antonella che si aggiunge a Franca e Michele, ormai studenti delle medie. Sebastiana Marchese, dopo la nascita di Antonella, na una brutta sorpresa: l'azienda dove lavora va In fallimento, lei perde il posto. Ne cerca un altro, ma inutilmente. Negli ultimi mesi è angosciata anche da un altro fatto, il marito le sembra cambiato, si assenta spesso dal lavoro, basta un nonnulla per fargli perdere la pazienza, cominciano 1 litigi. Lei s'Insospettisce e qualcuno la mette in guardia: « Tuo marito frequenta gente poco raccomandabile, se l'intende anche con una ragazza ». Lui prima smentisce, poi fa qualche ammissione, diventa sempre più irascibile, la notte rientra molto tardi. Sebastiana Marchese riesce a sapere chi è l'altra donna, si chiama Rosetta Saglimbene, 21 anni, emigrata anch'essa da Catania, senza un lavoro preciso, abita sola in frazione Garola di Piossasco. In- daga sulla sua vita, viene a sapere che a Catania è stata parte lesa in un processo per sfruttamento della prostituzione. « Siamo solo amici — risponde Bruno Fraita alla moglie che lo rimprovera di frequentare un giro di persone con precedenti poco chiari —. E poi io frequento chi voglio, tu pensa alla casa e ai figli, non t'Impicciare ». I vicini di casa sentono sempre più spesso grida, minacce e urla nell'alloggio del Fraita. Durante i litigi s'inserisce di frequente anche Michele, 17 anni, studente al liceo artistico a Torino, da poco anche apprendista in un cantiere edile. Il ragazzo s'accorge che il bilancio familiare non è più come gli anni precedenti, il padre dà sempre meno soldi in casa, la madre riesce a stento ad arrivare alla fine del mese. Si sfoga: « Mamma, io voglio continuare gli studi, ma anche essere autosufficiente. Vado a lavorare ». Col padre parla poco, e i rari colloqui finiscono in lite. Un po' alla volta tra madre e Aglio si stringe un segreto patto d'alleanza, Michele difende sempre la mamma, decide anzi di improvvisarsi detective per scoprire le amicizie del padre. Il ragazzo lo vede più volte in compagnia di Rosetta Saglimbene e lo riferisce alla madre. « Scegli o noi o l'altra », dicono a Bruno Fraita. E l'uomo sceglie la separazione dalla moglie. In marzo chiede ed ottiene 11 porto d'arma, acquista una Beretta 6,35 e in un'occasione minaccia il Aglio impugnando la rivoltella: « Smettila di rin.proverarmt, pensa a studiare e a lavorare. In casa comando lo, ricordalo ». Sabato pomeriggio il tragico epilogo della difficile convivenza. Racconta Sebastiana Marchese: « Al mattino avevamo litigato e alla fine Bruno ha accettato dt rivolgersi ad un avvocato per la se¬ parazione. Poi s'è accorto della scomparsa della pistola che io avevo nascosto in una valigia. Non sapevo che l'avesse presa Michele. Improvvisamente ho sentito gli spari e visto Bruno sanguinante a terra. L'abbiamo soccorso e portato giù.. Ho appena fatto a tempo a tornare in casa, e Michele s'è puntata la pistola ». La donna si stringe 11 volto, non ha la forza di continuare. Sul viso ha ancora 1 segni di percosse, non vuol dire che è stata picchiata dal marito. Anzi lo difende disperatamente: « Bruno ha una colpa relativa di quello che è successo, l'hanno rovinato alcune persone. Io spero che guarisca presto, sono disposta a perdonarlo anche se per causa sua abbiamo perso un figlio. Mi capisce? Michele ormai per me era diventato il mio consolatore, difensore, amico, confidente. Sapesse quante volte abbiamo pianto insieme, abbracciati. "Mamma — mi diceva — io cercherò di darti quello che il papà non ti ha dato. Se lui se ne andrà diventerò io il capofamiglia, vivremo con Antonella e Franca, incomincerò a lavorare, non ci mancherà niente"». Sebastiana Fratta piange al ricordo del Aglio, ma non vuole inAerire sul marito. Cita con nome e cognome alcune persone che lo avrebbero circuito. « Mettevano in dubbio la sua virilità, lo invitavano a dimostrare che era un vero uomo trascinandolo in quell'alloggio, dove si incontravano con ragazze ». Accenna anche agli incontri tra lei e la Saglimbene, allo strano via vai nella casa di un amico del marito, a minacce, a ricatti. Dopo la tragedia, Sebastiana Marchese è disposta a vuotare 11 sacco e lo farà probabilmente con il maresciallo Re, comandante la stazione di Orbassano e con il giudice. Ora deve pensare al funerali del Aglio e a come informare il marito della tragedia. Pronta a ricominciare tutto daccapo, a dimenticare umiliazioni, tradimenti, scenate e botte. A perdonare. Guido J. Paglia Teresio Garìazzo Tre protagonisti: Bruno Fraita, la moglie Sebastiana e Rosetta Saglimbene

Luoghi citati: Beinasco, Catania, Orbassano, Piossasco, Torino